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“Pronti a tornare al governo di Como” Il centrodestra lancia la sfida a Rapinese. Alcuni nomi (per ora deboli)

Il centrodestra comasco apre ufficialmente la lunga volata verso le elezioni comunali del 2027. Non potrebbe essere più esplicito, infatti, il ‘grido di battaglia’ che viene dalla presentazione di Communis, l’evento organizzato da Fratelli d’Italia per l’11 e 12 ottobre a Villa Gallia, dove saranno presenti tutti i vertici della coalizione: dal presidente provinciale ospitante, Stefano Molinari, passando per Laura Santin, segretario provinciale della Lega, e Sergio Gaddi, coordinatore di Forza Italia.

“Como 2027: il centrodestra pronto per tornare al governo della città” è infatti la frase papale-papale con cui si prepara la volata che vedrà tornare alle urne i cittadini di Como nella primavera del 2027.

“Per un confronto sulle priorità condivise e sulle strategie comuni in vista delle elezioni amministrative del 2027. Un appuntamento destinato a segnare l’avvio del percorso politico del centrodestra verso una proposta unitaria per Como”, è l’aggiunta ulteriore per l’evento di sabato che sarà moderato nei vari appuntamenti dal segretario cittadino dei Meloniani, Alessandro Nardone. A chiudere i lavori sarà invece il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alessio Butti.

Difficile, se non del tutto impossibile, che emerga già il nome – o almeno la rosa dei nomi – da schierare contro il sindaco attuale, Alessandro Rapinese, e contro un o una esponente del centrosinistra. Per ora, nella coalizione di centrodestra, si è fermi ai rumors che circolano da qualche settimana. Il nome forte più forte resta quello dell’assessore regionale leghista Alessandro Fermi (ex An ed ex Forza Italia) ma su di lui al momento non sembra esserci l’accordo di tutte le componenti (in particolare frange vicine a Forza Italia, nonché spezzoni di Fratelli d’Italia e Lega – dubbiosi anche per gli effetti a cascata che si avrebbero sugli equilibri degli altri grandi comuni comaschi – avrebbero più di qualche titubanza; da tenere in conto, inoltre, i possibili riverberi anche locali della ‘cessione’ della Lombardia a Fratelli d’Italia da parte di Salvini).

Girano poi altre ipotesi, a dire il vero molto poco consistenti fino a questo punto, che portano allo stesso Sergio Gaddi (che pare assolutamente poco propenso all’idea), all’ex assessore provinciale forzista Patrizio Tambini, fino a uno dei volti nuovi (a dispetto di un lungo passato sindacale nella Uil) di Vicenzo Falanga, animatore dell’associazione Nova Como e in prima linea nelle battaglie sulle scuole. Resta poi l’opzione di pescare altrove, magari anche nel mondo civico, anche se gli ultimi due tentativi – da Mario Landriscina a Giordano Molteni – hanno raffreddato questa pista a favore di un politico tout court (che nel 2022 si era brevemente scaldata per il farmacista Roberto Tassone).

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