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Rapinese dopo la clamorosa protesta della società sportiva: “L’episodio più becero che mi sia capitato. Hanno falsificato, valuteremo conseguenze”

“E’ l’episodio più becero che mi sia capitato nello svolgimento del mio ruolo, sia come sindaco che come consigliere”. Parole durissime questa sera in consiglio comunale dal sindaco di Como, Alessandro Rapinese, dopo la protesta di sabato scorso al Teatro Sociale di Como da parte della ASD Lario Scuola di Judo.

Parliamo dell’Associazione sportiva che si allena nella palestra della scuola Corridoni di Como che, come noto, l’amministrazione vuole abbattere per farne un autosilo. Qui il racconto con video della serata del 29 novembre: Como, clamorosa protesta davanti a sindaco e assessori in teatro: “Niente premio, vorremmo la palestra”. Il video e l’imbarazzo.

Il sindaco ha affondato: “L’associazione sportiva ha falsificato, ha presentato un nome falso al Comune”. Si riferisce a un escamotage utilizzato dal Club; l’amministrazione ha chiesto a tutti i Club coinvolti di presentare il nome di una o un atleta da premiare, la Scuola di Judo ha indicato Filippo Correttore, generalità inventata a tavolino (anche a mo’ di beffa) per richiamare il nome della scuola Corridoni e invitare l’amministrazione a correggere il tiro sulla decisione.

Rapinese ha poi aggiunto: “Manifestano per una palestra che hanno, se ne vogliono un’altra chiedano. Valuteremo le conseguenze e il da farsi, se ricevi un bene dal Comune devi comportarti di conseguenza, lo dice il Regolamento”.

Da ricordare come il Judo non sia l’unica associazione in rivolta. Non erano presenti alla manifestazione di sabato scorso sia la Polisportiva Comense (oltre 200 atleti) sia il Basket Como. Ennesimo segnale di uno sport cittadino che ribolle, viste le diverse decisioni di Palazzo Cernezzi. Perché? Raccontiamo tutto qui: Como, sport in rivolta contro il Comune: altri assenti alla Festa in teatro. Corti (Comense): “Ecco perché”.

Per approfondire:

Como, l’intervista: “Ecco perché abbiamo protestato, oggi ci dai il premio e domani ci togli la palestra della scuola definita cesso”

 

 

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