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Rapinese e il Comune ‘casa mia’. Legnani e Cesareo (Pd): “Basta teatrini deliranti di onnipotenza nella Fortezza Cernezzi”

“Al contrario di quanto può dire il Sindaco, il Comune di Como non è casa sua. È la casa di tutti i cittadini. Gli amministratori sono semplici ospiti: cambiano, passano e vanno. Rapinese dovrebbe tenerlo bene a mente. Rispetti l’aula, l’istituzione, e tutti gli 84mila cittadini comaschi. Non solo i 14mila che l’hanno votato”. E’ quanto dicono Tommaso Legnani, segretario cittadino del Partito Democratico di Como, e Andrée Cesareo, vicesegretaria provinciale.

Il riferimento è alla notizia che abbiamo pubblicato ieri mattina: Rapinese definisce il Comune di Como “casa mia”. Molteni: “Così, lei non sarà mai il sindaco di tutti”.

E così alla prima durissima reazione di Giordano Molteni (ex candidato sindaco del centrodestra oggi nel gruppo misto) si aggiunge quella dei Dem. Che attaccano: “Basta con i teatrini deliranti di onnipotenza che si tengono regolarmente a “Fortezza” Cernezzi, dove il sindaco si è chiuso senza ascoltare nessuno – continuano Legnani e Cesareo – Da mesi assistiamo ad attacchi frontali da parte di Rapinese nei confronti delle opposizioni che fanno semplicemente il proprio dovere. Appena eletto però prometteva: “Massima collaborazione con l’opposizione. Solo dando retta alla minoranza ci sarà la possibilità di non cadere negli stessi errori“ Probabilmente anche questa, come tante altre promesse elettorali, è da considerarsi vuota. Il tutto a scapito dei cittadini”.

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16 Commenti

  1. Naturalmente sono sicuro che il Sindaco intendesse casa mia nel senso della Città che amministra. Ma siccome voi siete fazziosi e pronti a strumentalizzare ogni sua parola, fate pure !!! Pur di screditarlo vi attaccate a tutto. Ma è il numero uno. Vi ruga che lui ha la chiave dello storico portoncino di via Vittorio Emanuele, e che può entrare ed uscire quando vuole, mentre voi potete solo entrare negli orari d’ufficio. Se vincevate !!! Purtroppo avete perso….

  2. Mi sembra che ai “Sinistroidi” e ai partiti d’opposizione in generale brucia ancora molto il fatto di aver perso credibilità ed elezioni e questo lo si evince dalle polemiche strumentali quasi quotidiane. E vero il Sindaco, a volte, potrebbe “esprimersi meglio” proprio per non dare spazio a polemiche. Lascia basisti sentire le opposizioni affermare che non “rispetta l’aula, l’istituzione, e tutti gli 84mila cittadini comaschi”, a me sembra il primo sindaco che si occupa di tutti e di tutto certo i tempi e la burocrazia da rispettare sono proprio quelli voluti da coloro che ora si lamentano e che hanno dimenticato “l’opposizione costruttiva” per dedicarsi solo a fare i “bastian contrari” proprio come accade nel governo nazionale.

  3. Il signor sindaco se vuole usare il termine “casa” dovrebbe farsi aiutare dalla lingua italiana: in una casa chi organizza e gestisce tutto è la “governante”.
    Non è un caso che questo termine abbia la radice comune “governare”

  4. Secondo me invece, la buona educazione e il rispetto altrui sono alla base del vivere civile. Invito tutti a vedere un consiglio comunale per poter comprendere di cosa si sta parlando

  5. Basta con queste stronzate !! Chi ha le chiavi di palazzo Cernezzi ?? Quindi le veci del padrone di casa chi le deve fare ?? Nessi?? La Lissi ?? I consiglieri di minoranza ?? Che stiano in portineria ed attendano il loro turno.

    1. Beata ignoranza.
      Le istituzioni non appartengono a chi momentaneamente le rappresenta, le istituzioni sono la struttura fondamentale di un regime democratico e chi le occupa non ne è il padrone, ma solo il servitore, servitore di chi lo ha eletto e si aspetta che vengano attuati i programmi elettorali e amministrata correttamente l’istituzione, in questo caso la città di Como.
      Solo nei regimi dittatoriali il dittatore e istituzione sono la stessa cosa.
      In certe posizioni le parole sono sostanza, le parole svelano la cultura e la caratura istuzionale di chi le ha pronunciate e ultimamente in Italia siamo messi molto male a tutti i livelli, anche a Como.

  6. La gente vuole che i suoi leader guidino e non giochino. I nostri politici dovrebbero discutere questioni che sono importanti per Como e per i suoi cittadini. Smettila di fare il gioco della politica, collabora e porta a termine il lavoro. Quando leggo questi commenti sono grato per il duro lavoro del personale del Comune di Como che va a lavorare per portare a termine il proprio lavoro e per servire la gente.

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