Da stamattina (con clou domani), forse, alcuni di voi avranno notato la copertina del primo numero di Comozero settimanale, in formato cartaceo (qui trovate i punti dove si può recuperare a Como città e dintorni; sotto invece la copertina del primo numero che annuncia le lunghe interviste all’interno). L’immagine è un viso solo per due: Alessandro Rapinese ed Elena Negretti, soprannominati anche “la Zarina” di Palazzo Cernezzi.
E se comunque, tutto quanto detto sopra, vi è totalmente alieno – almeno per il momento – non c’è problema: la cronaca quotidiana sembra aver messo le ali a partire dalle pagine inchiostrate, per andare persino oltre. Molto oltre: alla mozione di sfiducia ufficiale preparata da Alessandro Rapinese – ovviamente assieme a tutta la lista – nei confronti dell’assessore al Personale, Elena Negretti.
Diversi i casus belli citati nel documento, a partire dal freschissimo reintegro in servizio della dipendente licenziata in tronco dall’amministrazione lo scorso 26 gennaio per presunto assenteismo ingiustificato. Un’accusa che però il Tribunale di Como ha completamente smantellando, ordinando di reintegrare in servizio la lavoratrice, demolendo le tesi di Palazzo Cernezzi, riconoscendo il pagamento di tutte le indennità arretrate e non corrisposte a partire dal giorno del licenziamento e condannando il Comune al pagamento delle spese di giudizio. Una Waterloo, più che una Caporetto, dunque per l’amministrazione.
E qui si inserisce Rapinese.
Il quale, contestando una serie di prese di posizione e interviste rilasciate nel recente passato da Negretti, le attribuisce comunque una responsabilità politica diretta alla luce di quanto sentenziato dal Tribunale in virtù della delega al Personale.
Ma non solo, nella mozione di sfiducia già messa nero su bianco, la lista di Rapinese contesta un punto diverso sempre a Negretti: la mancata costituzione della Commissione comunale per le Pari Opportunità (altra delega facente capo all’esponente di giunta) e il mancato aggiornamento della pagina istituzionale del sito del Comune rispetto a eventi e ricorrenze legate alla tematica (gli appuntamenti dello scorso 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, erano ad esempio fermi al 2017, come ha sottolineato Ada Mantovani in consiglio lunedì scorso).
Infine, Rapinese – con Mantovani, Paolo Martinelli e Fulvio Anzaldo – attacca anche sulla gestione delle delghe, sempre di Negretti, relative a Sicurezza e Polizia Locale. In questo caso, l’accusa politica è che “venditori abusivi, parcheggiatori abusivi esercitano indisturbati la loro attività”. E in ultimo, la mozione contesta l’assessore anche per modi e azioni di contestazione alla proposta di istituire una Commissione Sicurezza speciale, ipotesi stroncata in una celebre seduta (sempre di Commissione) con un durissimo intervento di pochi minuti.
Ne consegue, dunque, la richiesta di sfiducia verso Negretti che la lista sottoporrà ai consiglieri comunali. E – con i chiari di luna che, ad esmepio, agitano Forza Italai – come possa andare a finire è tutt’altro che scontato.
Un commento
Si sono dimenticati, forse, il caso del Capo di Gabinetto.