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Rifondazione Forza Italia: “Primarie a tutti i livelli”. C’è Fermi tra i 5 moschettieri azzurri

Se non fosse che, quasi certamente, Silvio Berlusconi avrebbe da eccepire per le assonanze troppo a sinistra, si potrebbe parlare di “Rifondazione Forza Italia”. O del tentativo, almeno. Perché il convegno fissato per il prossimo 29 giugno al “Grand Hotel Villa Torretta” di Sesto San Giovanni, dal titolo “Il futuro per Forza”, sembra avere davvero tutti i crismi del tentativo di dare una terza vita al partito fondato dal Cavaliere ormai più di 25 anni fa.

E tra i “cinque moschettieri” azzurri che hanno dato vita all’iniziativa – che con il sottotitolo “la semplice sopravvivenza di Forza Italia non è più tollerabile” non è eccessivo vedere come risposta disallineata rispetto all’evento fissato da Giovanni Toti per il 6 luglio, in ottica molto più Lega-sovranista che forzista – c’è anche il comasco presidente del consiglio regionale lombardo, Alessandro Fermi. Con lui anche l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, il sottosegretario Alan Rizzi, il presidente della Commissione speciale Autonomia Mauro Piazza e il consigliere regionale Federico Romani (proveniente dal pianeta Mediaset, per inciso).

“L’obbiettivo – spiega Fermi – è ridare slancio a Forza Italia. C’è la oggettiva necessità di un cambio di rotta e soprattutto, politicamente, bisogna prendere l’iniziativa per dare una risposta a chi crede ancora nei valori originari di Forza Italia ma chiede un partito che si collochi al centro della scena politica, nell’alveo liberale del centrodestra. Bisogna agire, anche perché lo spazio politico c’è e non bisogna concederlo a chi nel centrosinistra, vedi i Calenda o i Renzi, potrebbero puntare a seguire la stessa strada”.

Tra le proposte più forti, quella di istituire le Primarie per la selezione dei vertici provinciali, regionali e probabilmente pure nazionali.
“Finora, anche per l’indiscussa leadership di Silvio Berlusconi, si è sempre proceduto per nomine o in alcuni casi congressi: sono strade complicate e forse ora non più efficaci. Dunque serve rilanciare la partecipazione vera dei militanti, dei cittadini, dei simpatizzanti e degli elettori con uno strumento che non soltanto crei mobilitazione ma valorizzi nel contempo i contenuti e le proposte di Forza Italia”.

A Berlusconi, però, le “gazebate” elettorali non sono mai piaciute granché. “Vero – sottolinea il presidente del consiglio regionale lombardo – ma crediamo che non sia insensibile rispetto alla necessità di cambiare la rotta e aumentare la partecipazione. Così come un altro tema, peraltro strettamente legato, sarà necessariamente quello di dare maggior peso e voce ai territori e ai loro esponenti nelle istituzioni”. La foto sopra, con i parlamentari forzisti eletti sul Lario nel 2018 e da allora completamente spariti, in questo senso dice più di un romanzo.

Facile, facilissimo vedere nell’appuntamento del 29 giugno una risposta anticipata all’assemblea organizzata a Roma da Giovanni Toti per il 6 luglio che molti prefigurano come la premessa per un movimento diverso da Forza Italia e tutto puntato sull’asse Salvini-Meloni.
“Quello che posso dire – commenta Fermi – è che noi ci muoviamo dentro Forza Italia, nella sua storia. E guardiamo al centro”. Chiaro: le strade sono diverse. Dove porteranno è ancora tutto da vedere.

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2 Commenti

  1. Perchè andare a Sesto il 29 giugno ? Per vedere una sfilata di soliti noti tutti plaudenti Fermi e i suoi fedelissimi ?
    Se davvero si vuole fare un momento di inclusione e confronto perchè non invitare tutte le persone che hanno abbandonato FI in questi mesi, perchè non invitare Domiziana , Rinaldin e tanti amministratori delusi ?
    Da un vero confronto può nascere una idea nuova e un vero movimento dei maderati comaschi.
    Purtroppo Fermi non lo farà mai .
    Lancio una sfida a Fermi , stupisci invita anche i dissidenti , tutte persone che hanno a cuore FI ma non si riconoscono in questa guida.
    Un vero leader si riconosce in questi momenti

  2. Finché FI continuerà con i vari Galliani Ravetto Ronzulli Palmieri il non futuro è assicurato, gente che non attira un voto ma li fa perdere

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