“Velate intimidazioni”, il sindaco Rapinese che “viene meno al rispetto dei limiti di intervento”, mancanza di “educazione e rispetto verso l’opposizione”. Ma anche accuse al presidente del Consiglio comunale, Fulvio Anzaldo, che ha “concesso la parola al sindaco in situazioni che non trovano precedenti nell’attività del Consiglio, confondendo critiche e censure indirizzate all’attività e alle scelte amministrative con attacchi personali mai formulati”. E ancora: “Abbiamo persino sentito in quest’aula anche la volgarità di frasi come “Come brucia Nessi!” “Era buono lo champagne, Nessi?” “E’ diventata una ciucca triste”, appena contrastate da timidi inviti a stare sul tema”. Così questa sera Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica, in Consiglio comunale a Como. Atti d’accusa verso il sindaco ma anche contro il presidente dell’assemblea.
Rapinese ha poi replicato con altrettanta durezza: “Consigliere Nessi mi spiace molto averla umiliata in questo modo, offesa e aver pregiudicato la democrazia di questo Consiglio. Sono addolorato, affranto”. Sottolineando: “Mi spiace, però penso di essere stato molto più tranquillo di quando stessi all’opposizione”. Quindi ha offerto un avvocato al capogruppo: “sono disposto a metterle a disposizione anche un buon avvocato affinché lei possa essere tutelato in tutto e per tutto, consigliere Nessi, perché non vorrei mai davvero che queste mie violazioni irresponsabili, violente le possano limitare la libera partecipazione in questo consesso”. I rapporti tra i due, è ben noto, sono compromessi da anni. Riportiamo le parole di entrambi.
L’INTERVENTO DI NESSI
In questi primi mesi di mandato, abbiamo dovuto registrare come in quest’aula al sindaco sia capitato di venire meno, al dovere di rispetto dei limiti di intervento previsti dal regolamento del consiglio comunale. Inoltre, sono spesso mancati l’educazione e il rispetto verso l’opposizione. In queste occasioni, il presidente del Consiglio Comunale, che dovrebbe garantire tutti i consiglieri, non è intervenuto con la dovuta autorevolezza. Ricordo, a tal proposito, che in occasione della discussione di un’interrogazione da me illustrata sul tema della chiusura della struttura di via Del Dos è stato consentito al Primo Cittadino di intervenire dopo la mia replica, in palese violazione dell’art. 55 comma 12 del Regolamento. Con il pretesto del “fatto personale” è stata concessa la parola al sindaco in situazioni che non trovano precedenti nell’attività del Consiglio, confondendo critiche e censure indirizzate all’attività e alle scelte amministrative con attacchi personali mai formulati. È successo che al sindaco sia stato consentito di interloquire nel corso delle dichiarazioni preliminari, anche senza la necessità di rispondere ad alcuna domanda, e senza essersi prenotato per un intervento, come se a lui spettasse il diritto di avere l’ultima parola su tutti gli argomenti. A metà settembre, nel corso della discussione su Colisseum, il sindaco, con evidente fare provocatorio, si è rivolto all’opposizione portandosi le mani alle orecchie, come un qualsiasi tifoso di una partita di calcio e non è stato censurato da chi avrebbe avuto il dovere di farlo. Affermare che, cito testualmente, “senza il nostro gruppo non passerebbe niente, zero, perché con i vostri numeri non fareste niente” e terminare la frase con “sono stato chiaro? Cerchiamo di ricordarcelo. Chiaro?” sono espressioni inaccettabili sia per il tono che per il contenuto da questa assemblea nella quale a nessuno sono consentite velate intimidazioni. Abbiamo persino sentito in quest’aula anche la volgarità di frasi come “Come brucia Nessi!” “Era buono lo champagne, Nessi?” “E’ diventata una ciucca triste”, appena contrastate da timidi inviti a stare sul tema. Credetemi, colleghi consiglieri, questo mio intervento non vuole essere una lamentela personale. Alla cifra del sindaco sono abituato e non sortisce, per me alcuna sorpresa. Ma qui parliamo del rispetto per le istituzioni. Rispetto che, quando viene a mancare, offende l’intera aula, non soltanto chi siede tra i banchi dell’opposizione. E quindi anche voi. Chi dovrebbe garantire questo rispetto è la figura del presidente del Consiglio comunale, che riveste un ruolo di garanzia verso l’intera assemblea. Dovrebbe essere interesse anche della maggioranza che questo ruolo venga svolto in maniera autorevole, competente e senza timori nei confronti del Primo cittadino. Se questo semplice principio non è condiviso, il patto democratico che regge la dialettica di quest’aula risulta gravemente leso. Questo patto deve restare alla base del nostro civile confronto. Un confronto che, ne sono certo anche per tutti i colleghi consiglieri, non può tollerare questa deriva che mortifica irrimediabilmente l’istituzione che tutti noi rappresentiamo.
LA REPLICA DI RAPINESE
Consigliere Nessi mi spiace molto averla umiliata in questo modo, offesa e aver pregiudicato la democrazia di questo Consiglio. Sono addolorato, affranto. Però quando parla di democrazia devo dirle che mi sembra di esser stato molto più tranquillo che non all’opposizione, ma molto. mi spiace che lei si senta limitato nell’esercizio delle sue libertà democratiche e scosso nell’animo. Mi spiace, però penso di essere stato molto più tranquillo di quando stessi all’opposizione. E pensi che molti più comaschi di quelli che (hanno votato) la lista della quale lei fa parte e del Pd messi insieme e Italia Viva hanno preferito comunque uno che aveva delle modalità molto peggiori di questo sindaco. Quindi non tiri in ballo la democrazia, perché la democrazia si è espressa. Per tutto quello che riguarda invece le attività che lei ritiene essere disdicevoli e che la limitano nell’esercizio della sua attività, esistono tutti gli organi che lei ben conosce e che sono di garanzia proprio per la Repubblica. Nel senso se questa cosa la intimorisce abbiamo un codice penale che tutela, il codice civile e un sacco di altre cose. Eventualmente sono disposto a metterle a disposizione anche un buon avvocato affinché lei possa essere tutelato in tutto e per tutto, consigliere Nessi, perché non vorrei mai davvero che queste mie violazioni irresponsabili, violente le possano limitare la libera partecipazione in questo consesso. Però democraticamente quel soggetto là, che faceva di molto peggio, oggi è il sindaco, quindi dal punto di vista della partecipazione, del consenso popolare, della democrazia in buona sostanza penso che le mie azioni non siano mai state intese come le intende lei. Il suo stato soggettivo di oppressione mi spiace molto.
11 Commenti
Rapinese è così, ma Nessi lo preferivo prima.
A Rapinese Sindaco è rimasta la dialettica irriverente che aveva Rapinese d’Opposizione. È l’unica cosa che ha mantenuto della guasconeria a cui ci ha abituato. Rapinese Sindaco sembra che abbia paura di tutto: le mancate proroghe di via del Doss e di via Giulini, per esempio, la titubanza con cui sta trattando per lo Stadio, le retromarce sul Regolamento e sul Dormitorio di via Borgovico. In Aula, tuttavia, è rimasto un temerario. Come ricorda spesso, come faceva opposizione LVI non la sa fare nessuno! Ci stanno le prese in giro, rendono meno noiosa la politica. Quello che non ci sta, invece, è la contrapposizione tra l’atteggiamento canzonatorio che ha con gli avversari politici e l’irritazione che manifesta quando è vittima delle canzonature. Non racconti la favoletta dell’anonimato di quelli di “RapiGoverno”. Rapinese Sindaco sa bene che nell’esercizio delle sue funzioni politiche, il rischio di prendersi uno “sberlone” è lo stesso di essere colpito da un fulmine in Sala Consiglio. E poi con l’amico Avvocato al seguito, l’irriverente Rapinese si sente onnipotente e tutte le retromarce e le paure che gli creano le nuove responsabilità scompaiono quando può fare l’unica cosa che gli riesce bene: canzonare gli altri.
Lasciamolo lavorare come LVI ai suoi tempi fece lavorare serenamente Lucini e Landriscina…
Si certo avete ragione tutti, prima era molto meglio, come non ricordare le meraviglie di questa citta’, pulita, sicura e organizzata in tutto e per tutto, le strade senza buche etc…., certo il Sindaco attuale non ha un buon carattere ma senza fare troppo i filosofi e’ da quando si e’ insediato che viene contrastato in ogni dove, bisogna accettare che ha vinto le elezioni, avete capito ??????????????????????????????
Ricordo a tutti quelli che van dicendo che ha vinto le elezioni, che vi dovete mettere il cuore in pace e blablabla che le elezioni non sono il campionato di serie A, che quando lo vinci metti lo scudetto sul petto e l’anno dopo ricominci. Qui dopo la vittoria bisogna lavorare e Rapinese dovrà mettersi in testa che le sue polemiche infantili e il tifo da stadio non giovano al suo operato e tanto meno alla città. Quindi le chiacchiere stanno a zero ora tocca far vedere i fatti.
Pensa che voi siete retrocessi in serie c….
Chi semina vento, raccoglie tempesta
Hanno portato questa città allo sbando, e avete ancora il coraggio di difenderli. Io l’ho votato, e sono orgoglioso di averlo fatto. Povero giudice Nessi che ha rappresentato la legge per tanti anni…. peccato che sembra si sia sostituito alla consigliera Minghetti, nella firma di un documento. Bell’esempio Dott. Nessi. D’altra parte, Como è fatta cosi, ai Comaschi piace tenere tutto piatto, a loro andava bene la città dormiente come chi l’amministrava. Avanti tutta Sindaco, piazza pulita non guardi in faccia a nessuno…
Le offese personali avranno conseguenze tanto peggiori per chi le pronuncia quanto meno riusciranno a umiliare chi le riceve. Spesso queste descrivono condizione di impotenza e isolamento di chi possiede poco d’altro per dimostrare il proprio valore. E non può stupire che essendo povero di spirito, colui che offende esprima in tal modo il disagio per le competenze e le virtù altrui che egli stesso, evidentemente, sa di non possedere.
Decisamente assistere a queste modalità di intervenire dell’attuale sindaco, mi portano a rimpiangere il re travicello. Soprattutto se si fa memoria della persona , il giudice Nessi, della sua storia e della sua statura morale, cui il sindaco si rivolge in questo modo. Mi spiace, speravo meglio, ma la forma fa la sostanza
Rapinese si commenta da solo. È anni che insulta…ricordate la seduta di consiglio (secondo mandato Bruni) quando diede dei coglioni a tutti i Consiglieri e si presentò poi alla seduta successiva a regalare caramelle, come fai i bambini, per chiedere scusa?
Questa è la persona che alcuni comaschi e non io, hanno voluto come rappresentante. Io mi dissocio e biasimo lui , il Presidente del Consiglio e la sua Giunta di insipienti.