Da un lato il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che – intervistato dal quotidiano La Provincia sullo sgombero di alcuni senzatetto dalla zona del Crocifisso – boccia nuovamente qualsiasi ipotesi di nuovo dormitorio (“Non serve, bisogna far sloggiare gli sbandati”). Dall’altro lato – e più precisamente da destra – l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Matteo Ferretti, che invoca soluzioni che vadano oltre l’impiego del Regolamento di polizia locale per gestire il fenomeno dei senzatetto in città.
La questione delle persone senza dimora torna dunque ad animare il dibattito politico in città, peraltro riproponendo un schema noto, poiché ad esempio Rapinese – anche ai tempi dell’opposizione – è sempre stato contrario a un nuovo dormitorio mentre Fratelli d’Italia votò la mozione trasversale che lo chiedeva.
“È circa 2 mesi che un gruppo di disperati italiani passa le notti e non solo, nei pressi della stazione Como Borghi, lato via Carloni – ha segnala oggi Matteo Ferretti tramite Facebook – Mi sono spesso occupato come rappresentante di Fdi del problema dei senzatetto durante il mandato della precedente amministrazione, ottenendo dei risultati importanti, basti pensare ai portici della chiesa di San Francesco dove è stato risolto un problema annoso di dignità umana e decoro della nostra città”. Come si ricorderà, per lunghi anni il portico accanto al Tribunale ha ospitato i senzatetto, problema poi sostanzialmente sparito durante la Giunta Landriscina, in particolare in coincidenza dell’apertura della struttura invernale nell’ex caserma dei Carabinieri di via Borgovico, messa a disposizione dall’amministrazione provinciale.
“Oggi – aggiunge ancora Ferretti – la nuova amministrazione ha il dovere di risolvere questo problema che si ripresenta, favorito dalle pessime congiunture economiche che colpiscono tutto il mondo”.
Infine, l’accenno alla questione del Regolamento di Polizia locale come strumento individuato dalla nuova giunta per arginare almeno in parte il problema (dall’uso delle zone rosse, ai daspo passando per la probabile novità del divieto di consumo di alcol se non nei locali).
“Non si può pensare soltanto di utilizzare il Regolamento di Polizia Locale spostando il problema da una parte all’altra della città – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – Servono risposte urgenti per ridare dignità a queste persone, garantendo loro un tetto sulla testa, subito, in seguito un percorso per poter tornare ad avere una vita sociale normale”.
6 Commenti
Che tempestivita’….e da mo’ che li hanno cacciati!
Concordo anch’io
Bene. Siete vivi
Rapinese d’opposizione insieme a quelli della Lega ha votato contro l’allestimento del Dormitorio che, tuttavia, è stato approvato da una delibera dal precedente Consiglio Comunale. Quindi c’è un problema di forma e un problema di sostanza. Quello di forma è più banale vista la maggioranza che Rapinese Sindaco ha in Consiglio. È necessaria una delibera dell’attuale Consiglio Comunale che annulli la precedente. Il problema di sostanza, invece, si traduce in una soluzione politica alternativa. L’osservazione del Sig.Massimiliano è giustissima: dopo che li avranno sgomberati da Como Borghi, andranno a San Francesco e dopo che li avranno sgomberati da San Francesco, andranno altrove. E se li rimandassimo nei loro paesi come proponeva il Rapinese di opposizione? Dopo qualche giorno, tornerebbero in città e si riprenderebbe da capo a giocare a guardie e ladri. Il tema non è sgomberarli, il tema è dove collocarli. Il Dormitorio, oltre a una soluzione umanitaria, è una soluzione che elimina qualsiasi alibi, soprattutto etici, ai senzatetto e consente maggiore controllo igienico-sanitario e di pubblica sicurezza sul fenomeno. In ogni modo è agli inizi, sicuramente troverà una soluzione che sarà efficace e allo stesso tempo saggia e umanitaria. Quale? Ferretti e il centrosinistra hanno delle proposte costruttive, il nostro Sindaco? Mah, per ora nulla! …… Lasciamolo lavorare in pace come lui fece con i suoi predecessori aiutandoli con le sue proposte costruttive….. 😊
leggo ora l’intervento di Ferretti; sto con lui; anzi la soluzione del problema và ampliato.
Essenziale ora aprire un dormitorio pubblico, ma che sia aperto tutto l’anno, essenziale uncentro diurno aperto; essenziale il lavoro di operatori che con progetti condivisi, facciano riacqustare a queste persone una vita più dignitosa.
Concetto del dormitorio che andrà superato poi con progetti di appartamenti e di case magari condivise; il tetto ed un lavoro sono cose essenziali, per la dignità di ogni uomo.
E la città, la Como che tutti sognamo, sono sicuro Sindaco compreso, la si realizza partendo dall’attenzione alle persone più fragili.
Ma Rapinese pensa che una volta sgomberati i poveri cristi senza un tetto, questi ultimi andranno a dormire in uno degli hotel sul lago fino a che non potranno permettersi un appartamento in una delle città più costose d’Italia? a me pare evidente che semplicemente troveranno un’altra sistemazione per strada in un’altra parte della città. Non capisco questa resistenza all’idea di mettere a disposizione una struttura pubblica.
La vicesindaca nonchè assessora alle politiche sociali, che ogni volta che compare in pubblico sembra sia finita lì per caso, che cosa ne pensa? Hanno almeno fatto finta di interpellarla?