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“Solo italiani”. Como, estrema destra: dai pacchi viveri ai poveri al “patronato nero”

“La solidarietà non ha colore politico. Io in Forza Nuova? Sì, è vero, mica mi nascondo, ci mancherebbe altro. Lo sanno tutti e lo rivendico senza problemi. E se si vuole definirmi, destra radicale può andare”. Difficile negare la realtà, d’altro canto: Franco Liva, canturino, è conosciutissimo da anni nel mondo della destra radicale (o estrema, più comunemente) lariana. Soltanto poche settimane fa era candidato di bandiera per Forza Nuova al Senato, il movimento fondato da Roberto Fiore che non di rado viene definito “neofascista” tout court.

Sul Lario – o meglio, a partire dalla Brianza canturina – l’idea del movimento che attorno a Liva si è coagulato nel tempo punta in alto: aprire un vero e proprio “patronato nero” per l’assistenza ai cittadini su vari temi, dalla dichiarazione dei redditi all’assistenza ai disabili, dai regali ai bambini delle famiglie meno abbienti ai pacchi di viveri agli anziani che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Mosse antiche, proprie di una destra che con Forza Nuova prima e con Casapound ora, ha riportato in auge modelli di assistenza diretta con un discrimine preciso: solo ed esclusivamente rivolta agli italiani.

“Razzismo? No, non è vero – protesta Liva di fronte a un pensiero che in genere è difficile scacciare – Piuttosto combattiamo il razzismo al contrario di uno Stato e di enti locali che non pensano più alla nostra gente ma si preoccupano soltanto di garantire servizi, assistenza e denaro agli immigrati senza lavoro. Questa cosa per noi è inaccettabile”.

Resta il fatto, però, che al di là dei principi l’appartenenza etnica è la linea rossa che segna la differenza.
“Prima gli italiani dovrebbe essere una questione logica per tutti – dice ancora Liva – ma così non è. E noi non ci stiamo”.

In attesa del “patronato nero” (“Apriamo a Cantù a maggio, abbiamo la sede”), la solidarietà anni ’30 – l’epoca in cui venne inventata dal Regime la “Befana fascista”, ora declinata da Forza Nuova nella “Befana Tricolore” – si articola sui pacchi viveri, tramite una onlus chiamata “Solidarietà Nazionale” e l’immancabile logo verdebiancorosso sul vessillo bianco.

“Siamo una quindicina di volontari – spiega Liva, che ne è promotore pur restando sempre in Forza Nuova – In realtà siamo operativi da anni, ma l’attenzione è aumentata. Cosa facciamo? Semplice: organizziamo la presenza davanti ai centri commerciali, chiediamo ai clienti di lasciare prodotti alimentari a lunga conservazione e poi li portiamo alle famiglie bisognose, quelle che vedono lo Stato dare 35 euro per i migranti al posto di aiutare loro. In questo momento aiutiamo in particolare 4 nuclei, ma assistiamo anche la Casa Famiglia Ballerini di Cantù che ospita i padri separati”.

Il Canturino, dove Liva risiede, è la terra di elezione. “Ma l’obiettivo è ampliare il raggio d’azione”. Si parte dal modello 730, poi si vedrà.

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