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Sponsorizzazione da 5mila euro di Csu allo Yacht Club. Rapinese: “Nel cda della società comunale, ci sono soci?”

Scoppia il caso di una sponsorizzazione da 5mila euro effettuata da Como Servizi Urbani (società comunale al 100%) allo Yacht Club di Como. A sollevare la questione con un’interrogazione, il consigliere comunale Alessandro Rapinese.

“Csu è società in house, 100% comunale – ha affermato Rapinese – Ben vengano le sponsorizzazioni, ma a tutti però: ci sono l’Albatese, l’Hockey Como, la Como Nuoto. Va bene lo Yacht Club, per carità, ma per evitare che ci siano figli e figliastri bisogna muoversi in modo responsabile. E se sei una società comunale come Csu, allora la platea di soggetti a cui destinare il denaro va scelta su base meritocratica, a seconda delle necessità o delle finalità”.

“Quando leggo che andiamo a sponsorizzazione il Campionato Italiano di motonautica endurance per fare pubblicità a Csu che gestisce i nostri parcheggi, dai…Se dobbiamo trasferire denaro facciamolo – ha concluso Rapinese – ma abbiamo centinaia di società sportive alla canna del gas. Presento un’interrogazione per capire qual è la ratio della sponsorizzazione e poi per sapere quante persone del consiglio di amministrazione di Csu siano socie dello Yacht Club. Sicuramente non ci sarà nessuno…”, ha concluso sibillino.

Entro una decina di giorni dovrebbe arrivare la risposta alle domande del consigliere.

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4 Commenti

  1. Se tutti i direttori generali del Comune di Como facessero un’autonoma politica di erogazione di contributi sul territorio, seguendo la loro personale sensibilità, Sindaco e Giunta non servirebbero più a niente, dato che sarebbero i dirigenti a sostituirsi ad essi.

    Il cittadino elettore, però, non è chiamato ad eleggere i dirigenti, ma sindaco e maggioranza. È per questo che è diritto-dovere esclusivo della Giunta la responsabilità degli indirizzi politici e delle conseguenti scelte. Si tratta, dunque, nel caso in esame, solo dello scivolone di un singolo?
    Anche le altre forze politiche di opposizione, e non soltanto loro…, dovrebbero sentirsi chiamate a fare piena chiarezza sulla vicenda. Lasciare sola la Lista civica Rapinese (che benissimo ha fatto a difendere le prerogative degli organi politici), girando la testa dall’altra parte, non sarebbe purtroppo per l’elettorato, in attesa di più trasparenti prassi amministrative, un bel segnale di moralità!

  2. Delle volte anche gli atti formalmente legittimi, possono avere, nel merito, profili evidenti di non opportunità, o per considerazioni strettamente politiche (spetta ad altri, alla Giunta) o per ragioni di conflitto di interesse di natura privata. Per non incorrere in un atto discutibile, meglio astenersene, sopportando con pazienza le lamentele di qualche conoscente.

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