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Toglietegli tutto ma non il suo Rapi, Fulvio Anzaldo: “Vi racconto chi è il nuovo sindaco”

Difficile disgiungerli. Se pronunci il cognome dell’uno è naturale, quasi armonico, evocare anche quello dell’altro. Il neo sindaco di Como, Alessandro Rapinese, e il futuro presidente del Consiglio comunale, Fulvio Anzaldo, sono la coppia politica perfetta e, fondamentale, grandi amici.

Anzaldo, come e quando vi siete conosciuti?
Era il 2010, come spesso capita ad Alessandro, ci siamo conosciuti per strada. Parlavamo di temi amministrativi, non mi piaceva come stava andando la città. Vedevo la sua costanza e la apprezzavo.

Poi nel 2012 le ha chiesto di candidarsi.
Sì ma all’epoca non potevo per questioni lavorative e soprattutto perché io e mia moglie aspettavamo nostra figlia.

Invece 5 anni dopo, nel 2017, ha accettato.
Ero ancora indignato per come veniva gestita Como. Così ha rinnovato la richiesta, lo ha fatto in modo molto nobile, difficilmente i partiti fanno così. Ho parlato con una persona saggia, di cui non rivelo il nome e mi sono convinto. Mi ha detto “una persona come te deve impegnarsi”.

Altro balzo di 5 anni. E’ il 2022 e avete vinto. 12 anni dopo esservi conosciuti.
Eh sì. Siamo stati fedeli a un progetto politico titanico, senza accordi o intese coi partiti. Questo è il primo motivo di soddisfazione. Non ha idea di quanti ci abbiano detto “bravi ma non ce la farete mai”. È una soddisfazione, d’altronde lo abbiamo sempre ripetuto, meglio perdere bene che vincere male.

Verissimo, niente accordi con i partiti però la Lega, anzi Salvini in persona, vi ha indicati come forza da sostenere al ballottaggio contro Barbara Minghetti.
Appoggio non richiesto, ci siamo presentati per quello che siamo. C’è poi chi ha fatto le proprie scelte di voto in piena libertà.

È noto, lei non entrerà in Giunta. Sarà presidente del Consiglio, una carica elettiva ma coi vostri numeri è cosa fatta. Come mai non vuole fare l’assessore?
Mi sento portato per il ruolo di Presidente e naturalmente spero di esserlo. L’attività del Consiglio è importantissima ed è vicina al mio modo di vedere le cose. L’Assemblea è la massima espressione del metodo democratico. Mi creda, senza alcuna presunzione, ma credo di aver maturato abbastanza esperienza in Aula da sentirmi pronto per la carica.
Sia detto con rispetto, ma i suoi colleghi neo eletti sono alla prima esperienza, alcuni passeranno nell’esecutivo.

Forse proprio l’esperienza di cui parla sarebbe stata necessaria nelle vesti di assessore.
È vero, sono al debutto, ma sono tutte persone con specifiche competenze, tutte persone valide. È una squadra compatta e unita da una cognizione condivisa dei temi amministrativi. Sono novizi della carriera politica, ma non dei contenuti.

Qualche maligno dice che Anzaldo non entra in Giunta per non litigare con Rapinese.
(Ride) Ma va, mi pare la nostra sintonia sia evidente.

C’è questa gag perenne in cui vi date sempre del lei. Ma in privato passate al tu?
No, no. Ci diamo del lei anche in privato. Se a uno dei due, e capita, scappa il tu, l’altro lo rimprovera.

Primo faldone caldo sul tavolo?
Non so dire se vi siano emergenze, il sindaco sta studiando. Se ci saranno le affronteremo ma il programma è chiaro: partiremo con verde, rifiuti e parcheggi.

Piscina di Muggiò: avete detto che stopperete il progetto di parternariato pubblico/privato con Nessi&Majocchi. Con quale strumento amministrativo?
Da quanto ci risulta non ci sono atti vincolanti in assoluto, ovviamente verificheremo subito se vi siano eventuali documenti a noi non noti. La scelta politica è quella di procedere con i lavori necessari per una riapertura tempestiva.

Giardini a Lago, cantiere al via in settembre. Va bene il progetto così com’è?
È complicato intervenire su progetti avviati e definitivi e in ogni caso oltre alla possibilità bisogna valutare l’opportunità di farlo.

Insomma non siete contrari tout court.
Sarebbe volgare esserlo. Valutiamo tecnicamente quello che è stato fatto.

Anche il progetto arredi del lungolago è pronto.
Come dice il sindaco, stiamo prendendo contezza dei dossier. Non entriamo certo in disquisizioni qualitative, sono temi soggettivi, so che gli uffici stanno lavorando. Comunque sono competenze che non saranno mie, non voglio travalicare nessuno.

Vero, ma lei è il numero due della lista.
Sì, ma abbiamo portato avanti un programma condiviso, ci penseranno i singoli assessori.

Anzaldo, le manca Ada Mantovani?
Umanamente sì, c’è stato un ottimo rapporto, poi le scelte politiche sono altra cosa.

Direbbe lo stesso di Paolo Martinelli?
Esattamente lo stesso. Mi hanno scritto entrami complimentandosi, mi ha fatto molto piacere.

Politica a parte, cosa fate insieme lei e Rapinese? Andate in bici, giusto?
Faccio fatica a stargli dietro, comunque la politica ci porta a passare tantissimo tempo insieme.

Dia una definizione di Rapinese.
Onesto.

Più lunga.
L’onestà comprende tanto, non è solo comportarsi bene, è onestà intellettuale. Quell’asperità e quella crudezza che gli vengono attribuite sono figlie di questa onestà. Non ti racconta cose diverse da quelle che pensa, lo dice lui: non gli interessa piacere a tutti.

Dopo la vittoria è partita la solita corsa per balzare sul carro. Lo ha notato?
Il fatto che non abbiamo fatto patti ci pone al riparo da pretese. Siamo interlocutori paritetici di tutti. In città c’è grande entusiasmo, magari abbiamo dato speranza anche a chi non ci ha votato.

Titolo: “Toglietegli tutto ma non il suo Rapi”.
(Ride). Perfetto.

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3 Commenti

  1. “Verde (?), rifiuti, parcheggi”.
    È tutto qui il “programma” politico per la gestione di una città capoluogo do provincia?
    Che so: assicurare la qualità dell’aria che i cittadini respirano soprattutto nelle fasi acute di traffico automobilistico nell’autunno-inverno; verificare la qualità delle acque distribuite in rete e adoperarsi per quelle riversate nel bacino lacustre su cui si affaccia la città; tendere a migliorare la qualità della vita dei comaschi, favorendo una maggior efficienza dei servizi pubblici, soprattutto avendo cura di assicurare l’accesso in tempi ragionevoli alle pubbliche strutture sanitarie…
    Ci sarebbe molto da fare.

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