E’ in distribuzione da stamani il nuovo numero di ComoZero settimanale (ecco dove potete trovarlo). Intanto riproponiamo l’ampia intervista a Elena Negretti (in contraltare a Alessandro Rapinese) uscita la scorsa settimana.
“Io non voglio fare il sindaco ma mi dicono Rapinese abbia paura di me”. Non sono occhi, sono dardi di ghiaccio quelli della Zarina, Elena Negretti. Assessore, tra l’altro, al Personale e alla sicurezza nella giunta di Mario Landriscina. Braccio destro e sinistro del sindaco, primo cavaliere, primo consigliere, prima tra i pari. Incarnazione del potere a Palazzo.
E’ lei il vero sindaco di Como?
Falso, assolutamente. Ho fiducia in Mario Landriscina. Voglio solo raggiungere l’obiettivo, il bene della città. E sacrifico molto del mio privato.
Sembra che voglia raggiungere l’obiettivo “costi quel che costi”.
Vengo letta male, sono capace di fare passi indietro, non sono attaccata alla seggiola. Forse sono gli altri a volermi leggere in questa maniera.
Cioè io non sono cattiva, mi disegnano così?
Sì. Io non sono cattiva ma ho imparato che cattiveria e invidia esistono. Fatico a entrare nei meccanismi politici, sono pane al pane
Invidia in che senso?
Mi chiedo perché qualcuno vada in giro a dire che appunto sono cattiva, che non sono capace.
Lo fanno?
Certo, mi sono arrivati anche audio di consiglieri che parlano male di me.
(FotoServizio: Carlo Pozzoni)
Ha sbagliato qualcosa o è solo colpa degli altri?
All’inizio dovevo imparare, mi sono concentrata sull’incarico piuttosto che sulle persone vicine come i consiglieri.
Il Comune è una struttura politica, non basta dire “io lavoro tanto”, ci sono relazioni, equilibri.
Sicuramente. Non ho preclusioni con nessuno.
Si dice sia una delle eminenze grigie nel caso Scibelli (capo di gabinetto lampo). Lo considerava un ingombro?
No, sono la prima a dire al sindaco che bisogna nominarne uno. Anzi, con le difficoltà di questi giorni (la crisi di maggioranza, Ndr) sarebbe servito. In giunta non abbiamo problemi.
Beh, di mal di pancia ce ne sono.
Ma ci sta.
Pesa il duopolio Negretti-Locatelli (Alessandra, vicesindaco e deputato, Lega)?
E’ un mito da sfatare.
A ComoZero.it il sindaco disse (poi fece un passo indietro) “Non mi ricandido, spazio ai giovani”, sembrava stesse cedendole lo scettro.
Io lo sosterrò per il secondo mandato
Nessuna possibilità che si candidi Sindaco?
A oggi no. Non ho questo obiettivo, come non avevo l’obiettivo di essere assessore
E infatti è assessore.
E’ un mondo che mi piace
E’ molto ambita: la vogliono sindaco a Appiano a Villa Guardia
E’ vero.
L’abbiamo incoronata Zarina
E’ l’etichetta che mi avete dato
Non è facile il rapporto con i dipendenti in Comune.
Molti erano abituati a altri modi. Ma io arrivo dal basso e voglio restare così
Come?
Sono semplice. Essere assessore non cambia Elena Negretti.
Chi le piace tra le opposizioni?
Vittorio Nessi. Vado molto d’accordo con Fabio Aleotti, è un patatone con gli artigli
Sincera, non le piaccia essere messa in ombra.
No, mi faccia un esempio
Il capo di gabinetto, di cui sopra.
Ripeto, sono io a spingere il sindaco perché ne nomini uno
Non la racconta tutta.
Cioè?
Sul suo ruolo. Lei è più potente di quanto non confessi.
Se parla delle ore di lavoro…
Cosa dice di Rapinese?
Ha chiesto che cosa io abbia di “intrigante”. Beh, sottintende molto.
Si spieghi.
Aveva fatto la battuta: l’assessore al Personale è qualcosa di personale. Per fortuna io e la moglie del sindaco abbiamo un ottimo rapporto, ci facciamo due risate e fine.
Si rivolga a Rapinese.
Voli più alto, niente attacchi personali. Contesti il mio lavoro oppure dica pubblicamente quello che pensa senza giochetti. Io non voglio fare il sindaco ma mi dicono che lui abbia paura di me.
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