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I promessi sposi divorziati in politica: il comasco Currò rimane con Conte, Pallini sceglie Di Maio

La scissione interna al Movimento 5 Stelle con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio leader del neo nato gruppo “Insieme per il futuro” sta inevitabilmente creando turbolenze in ambito politico ma non certamente in campo amoroso. Precisazione doverosa – tra il serio e il faceto – visto che sabato 25 giugno, ovvero tra poche ore, il parlamentare pentastellato comasco Giovanni Currò e la collega Maria Pallini convoleranno a nozze.

La curiosità, se così si può definire, è che Maria Pallini, eletta con il M5s in Campania è passata, giusto poche ore fa, nel gruppo “Insieme per il futuro” mentre il comasco Giovanni Currò, fedelissimo di Giuseppe Conte è rimasto fermo e saldo nel Movimento 5 Stelle. Ovviamente Giovanni Currò non si dilunga su questioni private e pur ribadendo “la gioia per il matrimonio, preferisco non parlare del privato. Famiglia e lavoro sono due cose ben separate. Inoltre la pluralità di pensiero è sempe un valore agginto”, dice Currò. Precisato questo aggiunge “sono e resto nel M5s, la mia casa e la mia storia politica territoriale è qui. È chiaro, il movimento sta attraversando un momento importante di cambiamento, come peraltro è nella natura stessa dei movimenti politici, ma la strada è chiara e si va avanti a lavorare a testa bassa per i cittadini. In particolare mi vede impegnato a lavorare in queste ore in commissione finanze come vicepresidente sul decreto aiuti volto a dare un supporto concreto ai cittadini e alle imprese in questa situazione difficile di economia di guerra”. I due futuri sposi si sarebbero conosciuti durante la discussione del Dl Dignità.

Infine sempre sulla frattura interna al Movimento 5 Stelle arriva anche il commento di altri esponenti locali. “A seguito di quanto accaduto a Roma e considerando la scelta di un gruppo di deputati e senatori del Movimento 5 Stelle di confluire in un nuovo gruppo politico, i consiglieri pentastellati del territorio comasco – Raffaele Erba (Regione Lombardia), Rosario Enea (Cantù) e Roberto Tagliabue (Mariano Comense) – reputano doveroso il non lasciare spazi ad ambiguità. Rimane ferma la volontà di proseguire il mandato all’interno del MoVimento 5 Stelle perché convinti della validità del progetto politico portato avanti da Giuseppe Conte”. Posizione condivisa anche da Fabio Aleotti, consigliere comunale uscente a Como.

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4 Commenti

  1. Problemi che non lo sono.

    Miracolati della vita, tra un anno rimarranno entrambi senza poltrona e senza correnti.

  2. Di squadre vincenti ne vedo ben poche, l’anno prossimo sarà sicura estinzione e i due si troveranno altro da fare…..

  3. Differenziare, come negli investimenti finanziari.
    E’ la perfetta pianificazione famigliare.
    E’ più facile che almeno ad uno dei due vada bene, l’altr* sarà sempre in tempo a seguirl* e aggregarsi alla squadra vincente.
    😉

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