Urla, polizia locale in aula, un consigliere allontanato dall’aula (Antonio Tufano, FdI) e un secondo che ci è andato vicinissimo (Giordano Molteni, Forza Italia), uno scontro durissimo tra il sindaco Alessandro Rapinese e la consigliera leghista Elena Negretti, lo sdegno del presidente del consiglio comunale Fulvio Anzaldo. E’ stata una serata davvero da Far West quella andata in scena ieri sera, mercoledì 17 dicembre, a Palazzo Cernezzi.
A innescare tutto, un primo intervento dell’esponente di Forza Italia, Giordano Molteni, che si è dapprima rivolto a Patrizia Tagliabue (lista Rapinese Sindaco) chiedendo che fine avesse fatto la sua proposta di cambiare il nome dell’unità di misura Volt in Volta, in omaggio allo scienziato comasco. “Brancoliamo nel buio?”, ha domandato Molteni.
Poi, l’ex candidato sindaco del centrodestra nel 2022 si è rivolto a Rapinese rispetto alle recenti frasi pronunciate sui malati “dimenticati come bestie nei corridoi” all’ospedale Sant’Anna: “Ha intenzione di assumere qualche posizione ufficiale magari andando a parlare con Regione Lombardia che gestisce la sanità lombarda per dare un aiuto ai medici e agli infermieri che vi lavorano?”.
A Molteni ha poi risposto pochi minuti dopo il sindaco: “Regione Lombardia ha la gestione della sanità, non il sindaco. Io ho fatto notare che vedere un consigliere regionale o un assessore trovare il tempo per venire a Como e occuparsi dei ciliegi, con tutti i problemi che ci sono, a partire dalla sanità, mentre ci sono anziani che vengono stipati su barelle, significa avere tanto tempo libero. Mi auguro che intervengano e vi consiglio di guardare i commenti sui social dopo gli articoli: ognuno parlava di un nonno, un parente o uno zio che è rimasto per giorni su un lettino senza poter avere una stanza dove essere curato. Sono parecchi e ho anche dei messaggi. I politici regionali potrebbero parlare di questo, di treni, della sudditanza di Como a Varese. Non me la prendo certo con medici e infermieri”.
E qui si consuma il momento clou. Molteni si infuria ritenendo di non avere avuto le risposte desiderate e inizia ad alzare di molto la voce, gridando anche ad Anzaldo che “lei deve fare il presidente del consesso, non del sindaco”.
Anzaldo, sbotta: “Ma le come si permette di dire una cosa del genere? Le ho tolto la parola, basta! Lei sta facendo pagliacciate!“, ma Molteni prosegue (ancora “Lei deve fare il presidente del consesso non del sindaco! Lei mi deve dare delle risposte”).
“Consigliere Molteni – ha replicato Anzaldo – consigliere Molteni, lei si considera una persona educata? Crede di essersi comportato educatamente?”.
Le voci e i toni si alzano, Molteni ribatte ancora: “No, sono maleducato come è maleducata la maggior parte delle persone che ci sono, come è maleducato il sindaco quando risponde…”
A quel punto Anzaldo invita la Polizia locale a far accompagnare fuori Molteni, ma è il collega di FdI, Antonio Tufano, che perde le staffe per questa scelta e inizia a inveire dal fondo dell’aula verso Anzaldo: “Per favore non facciamo cose assurde eh! Non facciamo ridere tutta Como eh, che già ci fate ridere voi. Per favore andiamo avanti. Lei (rivolto ad Anzaldo, ndr) parla di maleducati a chi? Dopo che sono 3 anni che prende (o prendete, l’audio non è chiaro, ndr) per il culo?“.
Anzaldo dunque esclama “fuori dall’aula, fuori dall’aula” ed effettivamente un agente della polizia locale si avvicina a Tufano che però, fuori controllo, torna urlando sul tema dei malati sollevato dal sindaco: “Ma cosa vuole?! Che è colpa nostra se ci sono dei malati in barella? Risponda! Risponda! Non risponde eh? Non c’è bisogno che mi accompagni – aggiunge il consigliere rivolto al vigile giunto fino al suo posto – me ne vado da solo e non mi tocchi. E’ colpa mia se ci sono i malati in barella? – ha continuato a domandare gridando Tufano – Mi raccomando, domani, sulla sua pagina Rapinese… (riferimento sempre al video sui malati, ndr). Lo spettacolo indegno lo date voi, tanto mancano un anno e 7 mesi, forse meno”.
A quel punto Rapinese – ironizzando sul periodo citato che è lo stesso del patteggiamento recente del consigliere comunale di FdI per la lite in discoteca di 3 anni e mezzo fa – ribatte sarcasticamente “sì, proprio un anno e 7 mesi” e Tufano, col dito puntato sul sindaco mentre si avvicina all’uscita, ribatte più volte urlando (ovviamente in questo caso riferendosi alla fine del mandato amministrativo) “forse di meno, forse di meno, bravissimo, lo stesso anno e 7 mesi, bravissimo“. E quel punto Tufano è uscito dall’aula, dove poi è rientrato solo poco prima della fine della seduta scusandosi ma rinfacciando comunque al presidente del consiglio comunale di non aver seguito, a suo avviso, le giuste procedure per il suo allontanamento. Sotto, il video della sequenza.
Ma non era ancora finita perché si è innescata una durissima polemica tra la consigliera della Lega Elena Negretti e il sindaco, dopo che quest’ultimo – sul tema della ‘vergogna dei malati abbandonati come bestie nei corridoi’ – aveva urlato all’esponente dell’opposizione “mi piacerebbe che ci arrivasse lei a stare lì, e capirebbe probabilmente; si vergogni, questa è la sanità come l’avete ridotta, si vergogni!”. Qui sotto il video.
Sollecitata anche da chi aveva ascoltato con incredulità quelle parole rivolte dal sindaco nei suoi confronti, Negretti si è indignata ed è nuovamente intervenuta, mentre ancora successivamente il sindaco – come si vede nel video – ha tentato di correggere il tiro sul senso delle sue parole. Di seguito, il video dello scambio.
Alla fine, anche questo scontro si placa e la seduta si chiude – sempre sul filo della tensione – non prima però che Anzaldo definisse la serata “uno spettacolo indegno, dove la responsabilità è personale”.