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Tra veleno e sprone, torna Scopelliti: “La giunta? Finora uguale a quella di Lucini”

Dopo un anno di silenzio, dalle scorse elezioni comunali a oggi, torna a bussare alla politica cittadina l’ex assessore e consigliere Francesco Scopelliti, una vita nella destra comasca e ora nel Movimento nazionale per la Sovranità.

In un lungo documento firmato “segreteria provinciale”, Scopelliti fa il punto su 12 mesi di giunta Landriscina. E, in alcuni passaggi, si colgono ancora nitidamente la delusione e i toni polemici per il veto assoluto posto ai tempo dall’allora candidato sindaco su una possibile alleanza politica. Tanto è vero che, alla fine, Scopelliti si candidò sindaco in autonomia e non riuscì a tornare in consiglio comunale.

Pubblichiamo il documento integralmente.

Un anno è ormai passato dall’elezione del nuovo sindaco di Como e della giunta.

La nuova giunta di centrodestra eletta con l’auspicio del “governo del fare” e non del ”governo che sta alla finestra” si è dimostrata in linea all’immobilità della precedente giunta Lucini.

Molti vedevano nell’elezione di questa giunta un punto di svolta di rilancio della città e di tutto quello che vive attraverso la città. Grandi i progetti e le intenzioni che si leggevano all’interno dei programmi elettorali, ma come si poteva immaginare, vuoi per le molteplici componenti politiche da accontentare e vuoi la scelta di alcune figure politicamente inesperte, senza aver voluto miscelare in giunta persone di esperienza con persone nuove, si può affermare che se con la giunta Lucini tutti si lamentavano di lentezze e lungaggini, con il primo anno della giunta Landriscina possiamo dire di non vedere differenze con la giustificazione dell’inesperienza della giunta stessa.

Giunta Landriscina

Apprezziamo che, coerentemente con la realtà, il sindaco Landriscina riconosce i problemi del’inespressa attività comunale, ma ciò non può bastare. C’è bisogno di ben altro, occorre un cambio di direzione che non si può risolvere solamente attraverso un “mea culpa” e nemmeno con cambi di deleghe assessorili e/o cambi di competenze dirigenziali.

Ormai, come dicevano i nostri vecchi, non si deve “piangere sul latte versato” e vorremmo dare una sprone al sindaco Landriscina a prendere di petto i problemi e cessare con l’immobilità finora dimostrata e nell’interesse di tutti i cittadini, di almeno risolvere alcuni dei tanti problemi di questa città di imperiali fasti e nobili origini e di non dilungarsi in atteggiamenti panciafichisti.

Ci sembrava assurdo, tra l’altro, che il Comune di Como lasciasse la “stazione appaltante” con i suoi dipendenti alla Provincia, commettendo un errore sia strategico che politico, denotando la non volontà di assumere il ruolo prioritario di competenza.

Movimento Nazionale per la Sovranità
Segreteria Provinciale di Como

© RIPRODUZIONE RISERVATA

4 Commenti

  1. Sgrammaticato come sempre. Perché non approfitta della “vacanza” per seguire un corso di buon italiano? A meno che finalmente non si convinca che il suo tempo in politica è terminato. Adieu.

  2. Ne sentivamo proprio la mancanza..

    “senza aver voluto miscelare in giunta persone di esperienza con persone nuove”
    In pratica, senza di lui impossibile fare bene.

    Ma scrivendo certe cose, non avverte il senso del ridicolo?

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