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Rebbio, domanda sui senza dimora. Molteni risponde, viene insultato e replica: “Stolto”. Moretti si infuria e placa tutto

Nell’ambito del lungo dibattito sul rapporto tra amministrazione comunale e volontariato, incontro organizzato ieri sera Rebbio da Diogene, l’inserto specializzato del quotidiano La Provincia coordinato da Paolo Moretti e alla presenza anche del direttore Diego Minonzio, con la collaborazione del Csv Insubria, si è vissuto qualche istante un po’ turbolento. Una goccia nel mare del vasto confronto, che è coinciso con il momento in cui i candidati sindaco invitati (tutti presenti) hanno risposto alla domanda della rappresentante di Vicini di Strada, soggetto che riunisce diverse associazioni del terzo settore che si occupano di senza dimora e grave marginalità.

E’ stato in quel frangente, infatti, che dal pubblico è partita una mini contestazione (poco più che singola, per capirsi) però piuttosto plateale al candidato sindaco del centrodestra, Giordano Molteni. Il quale – mentre Moretti stigmatizzava duramente e ripetutamente il contestatore invitandolo apertamente a uscire dalla sala – ha riposto con calma ma decisamente a tono. Qui sotto il video.

La domanda in questione, rivolta a tutti i candidati sindaco presenti, chiedeva di esprimersi su quali fossero gli interventi ritenuti prioritari dai candidati nel prossimo futuro anche in relazione ai servizi già esistenti per la grave marginalità e per i senza dimora. Al suo turno, Molteni ha letto uno stralcio della “Relazione dell’Ispettorato per l’immigrazione del Congresso degli Stati Uniti d’America” dell’ottobre 1912, in cui un paragrafo decisamente poco onorevole era riservato proprio agli italiani. Questo il passaggio specifico citato: “I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro Paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, di attività criminali”. Va sottolineato, però, che diversi siti specializzati segnalano come bufala quel testo: qui un esempio.

Chiaro il concetto di fondo che voleva esprimere il candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, insomma, ponendo l’attenzione sui rischi di un’accoglienza indiscriminata. A quel punto, il fattaccio. Dal pubblico, un singolo contestatore ma dalla voce tonante, ha urlato a Molteni “big..o!“. Moretti è scattato immediatamente, prendendo le distanze con toni vibranti dall’offesa, invitando l’autore a lasciare la sala e invitando tutti i presenti al rispetto dei candidati e del dibattito stesso “altrimenti il prossimo lo vengo a prendere e lo porto fuori di peso io”.

Poi ha ripreso la parola Molteni che dapprima ha concluso la sua lettera e poi ha replicato al contestato: “Il signore che mi ha dato del big..o è un povero stolto e uno sciocco e non capisce cosa sia la cultura”. Dal pubblico, però, si è levata qualche altra voce che ha accusato il candidato sindaco del centrodestra di “provocazioni”, ma a quel punto è stato ancora Paolo Moretti a ribadire che “qui non si accettano insulti, né slogan sciocchi e inutili. Chi invece vuole contestare nel merito, può farlo, ma in maniera civile”.

Qui sotto il dibatto integrale di ieri sera al Teatro di Rebbio.

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9 Commenti

  1. Approcciare una domanda tirando fuori presunte citazioni del 1912.

    Esempio plastico dell’approccio della destra comasca: ritornelli stantii e bigotti, fake news e bufale, zero soluzioni pratiche.

    Insomma cercano il voto dei boomer e tanti saluti al futuro della città.

  2. Ma…. è con una giunta di centro destra che è partito il sacco della nostra città ( ticosa, paratie…) E sempre con queste illuminate giunte che stiamo per fortuna terminando questo quinquennio di assoluta insipienza. ..Ora mi sembra che all’orizzonte, in caso di un nuovo turni di destra, si profili all’orizzonte la distruzione ( con lauti guadagni per amici e parenti) dell’ultima nostra area verde, S. Martino, come ha già preannunciato il loro candidato. Pensiamoci quando andremo ai seggi

  3. Bravo Paolino, ma quando si vuole si vuole, diceva qualcuno. E Molteni rappresenta partiti che in fatto di migranti possono essere razzisti. Il vizio della memoria ci ricorda le
    ordinanze di Landriscina, Locatelli e compagnia (non bella). Ricorda Molteni (il sottosegretario all’Intena),, il Turba sindaco di Canzo, celebrato da Salvini. Fatti e non insulti. E qui mi fermo.

  4. Ormai per qualsiasi bufala riportata in rete c’è sempre qualcuno che la cita come il Vangelo. Il Dottor Molteni dovrà controllare meglio le sue fonti. Questa affermazione non è confutata da altro se non da chi l’ha inventata. A parte questo, ognuno è assolutamente libero di esprimere la citazione come una sua opinione personale. Per intendersi, se Molteni è convinto di quanto ha affermato non si nasconda dietro a una citazione per di più non “certificata” e la esprima come convinzione del Dott.Molteni. A parte questo, è curioso come la stessa coalizione che ha governato la città negli ultimi cinque anni, dei quali almeno tre a parlare del problema migranti irregolari, incentri parte della campagna elettorale su questo tema. Prima potevano dire che la Gunta Lucini voleva l’invasione dei negher, adesso possono solo ammettere di avere perfino fallito sull’unico punto in cui tutti i partiti che sostenevano la Giunta Landriscina erano d’accordo. ?

  5. Molteni e il suo staff non sanno neanche distinguere le fake news dalle notizie fondate.
    E una fake news sbugiardata dall’autorevole sito Bufale.net addirittura nel settembre del 2014, ossia più di sette anni fa.
    COSA ALTRO AGGIUNGERE PER NON VOTARE QUESTI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO!

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