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Elezioni, Graziani: “Polizia turistica per controllare scontrini, prezzi gonfiati del caffè e chi ruba spazio con i tavolini”

Dal confronto sul tema generale della sicurezza in città andato in scena ieri sera al Palazzo del Borgo tra alcuni candidati sindaco di Como (evento oganizzato da Adria Bartolich, tutti presenti tranne Barbara Minghetti e Giordano Molteni) è l’ex comandante della Polizia locale Vincenzo Graziani, da poco sceso in campo con la lista Verde è Popolare, a lasciare il primo segno della sua campagna elettorale. A moderare il confronto, il magistrato Giuseppe Battarino e l’avvocato Patrizia Maesani.

Su un terreno chiaramente confacente, Graziani ha lanciato la proposta di creare la cosiddetta Polizia turistica, un settore della Polizia locale con alcuni compiti specifici.

“Io ho sempre auspicato la Polizia turistica – ha detto Graziani – e Como può permettersela”.

Sui campi d’azione, due gli esempi fatti dall’ex comandante della Polizia locale: “Servirebbe per controllare chi sposta i tavolini occupando spazio in più, facendo concorrenza irregolare agli altri e rubando quei 30 euro al giorno che però moltiplicati nel tempo diventano tanti soldi”.

Altro esempio, la battaglia per gli scontrini e le ricevute dei locali pubblici: “La Finanza può passare poco – ha detto Graziani – ma serve controllare se li fai o no. E anche se indichi un prezzo di 6 euro e poi il caffè me lo fai pagare 12, non è giusto, servono i controlli e la polizia turistica potrebbe farli”.

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7 Commenti

  1. Ma il comandante Graziani non sa che la materia fiscale è di stretta competenza della GdF o mi sono persa qualche decreto ?

  2. Top Vincenzo Graziani grande conoscitore del territorio Comasco e delle sue problematiche,.
    Dal carattere mite e riflessivo
    Un vero Leader.
    Riccardo Tesse

  3. Ci sono due aspetti molto interessanti. Il primo è l’intervento del Candidato Graziani sui controlli da effettuare contro gli speculatori che si annidano tra i commercianti onesti. Il secondo è il totale silenzio sull’argomento del candidato Rapinese che evidentemente ha ben chiaro quella parte di legalità che serve per raccogliere voti e quella che invece serve per perdere i pochi che si raccoglieranno. Rapinese dovrebbe imparare da Graziani: prima dire ciò che si pensa sia opportuno fare e poi vedere qual è l’effetto elettorale. Le proposte elettorali, tipo la boutade sui presidi di sicurezza di via Anzani che è tra l’altro a due passi dal nuovo Comando dei Carabinieri (per chi fa finta di non saperlo!), lo hanno già fatto i partiti di centrodestra cinque anni fa…….e si è visto come è finita. ?

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