I social sono ormai una sorta di immensa prateria dove ognuno scorazza liberamente e senza controllo, soprattutto di se stesso, in un contesto di evidente latenza di super-io che caratterizza la nostra epoca fatta prevalentemente di istinti e di emozioni.
Quasi che l’avvento del web ci avesse fatto regredire repentinamente e in massa all’infanzia . Insulti, volgarità, battute fanno parte della quotidianità e delle nuove forme di comunicazione, spesso con importanti degenerazioni.
I personaggi pubblici sono bersagliati da giudizi, commenti , insulti . Le donne ancor di più, spesso con giudizi relativi sia alle competenze che al loro aspetto fisico di una cattiveria senza pari, al punto che viene da chiedersi cosa mai gli abbia fatto di così grave la mamma al disgraziato da cui provengono.
L’ultimo caso è quello della ministra Bellanova, di recente nomina, colpevole di essere robusta e di avere conseguito solo la terza media , riempita di strali.
Ai commenti si aggiunge, quasi immediatamente, la comparazione con i titoli richiesti per svolgere alcuni lavori: per fare il bidello la terza superiore per il ministro la terza media! Così si mettono a forza, in un unico calderone, lavoro e rappresentanza che sono due cose diverse.
In un sistema democratico rappresentare i braccianti agricoli ha la stessa dignità che rappresentare i notai.
Il ministro Bellanova ha perciò tutto il diritto di stare in quella posizione e di non essere laureata. Chi ha la presunzione di occuparsi e decidere delle vite di altri certo non può essere ignorante, deve prepararsi, studiare e leggere, mentre abbiamo assistito all’esibizione dell’ignoranza come se fosse un valore , con la mitizzazione del popolo , del linguaggio rozzo e terra a terra, dello stare nelle piazze e tra la gente; ma un titolo non sempre certifica né un’istruzione né cultura o un’intelligenza politica corrispondente.
Ho conosciuto fior di dirigenti con solo la quinta elementare, intelligenti e preparati, e invece terrificanti buzzurri con la laurea.
Certo trovo preoccupante che un esercito di ragazzotti e ragazzotte occupi all’improvviso i livelli più alti delle istituzioni senza avere nessuna professionalità o preparazione politica. Eh si , perché la rappresentanza è fatta da un mix di professionalità da spendere al servizio di altri, oppure della preparazione politica specifica unite all’esperienza, che è quella cosa che consente di tenere sotto controllo l’ebrezza del potere e l’ubriacatura appena si arriva in alto.
Oppure delle due cose insieme. Non certamente dell’assenza di entrambe. Sembra strano dirlo ma anche la politica ha una sua professionalità che prima si acquisiva con anni di esperienza nei partiti e negli enti locali , e solo dopo molto tempo diventava rappresentanza parlamentare o di governo.
Siamo invece al punto in cui, a uno che non ha nemmeno la patente, facciamo fare una corsa in Ferrari. E aggiungo che nessuno ad un pilota di formula uno chiederebbe mai di essere grazioso. Non è un requisito necessario.
Basterebbe che fosse bravo. Lo stesso dovrebbe valere per la politica. Avere chiare le priorità, costruire delle leggi, governare le istituzioni, controllare che i provvedimenti vadano a buon fine e correggere il tiro in itinere se non funzionano, è un lavoro molto complicato che non si esaurisce alla chiacchiera televisiva o al comizietto in piazza e ad ogni posto deve corrispondere la preparazione adeguata di chi lo occupa. Negli ultimi decenni non è stato così scontato.
Abbiamo assistito a continui strappi istituzionali e ad un uso scellerato e fuori luogo di posizioni istituzionali per scopi di parte, Bisogna riportare tutto quello che è stato impoverito e denigrato , sparandolo e sprecandolo nella comunicazione, nelle posizioni che gli sono proprie.
I ruoli istituzionali non sono poltrone o sedie, i politici non sono politicanti , il popolo buono per definizione non esiste , bensì ci sono interessi buoni e cattivi , legittimi e non, che la categoria “popolo” non descrive né rappresenta. Inoltre bisogna essere chiari; in un paese moderno la rappresentanza femminile non è un valore estetico ma democratico, esattamente come la rappresentanza dei ceti meno abbienti. Alcuni commenti perciò non sono solo sessisti. Sono profondamente estranei alla cultura democratica .
Spero proprio che questo governo, il quale mi pare abbia già il merito di avere costretto i Cinque Stelle a parlare di democrazia parlamentare e rispetto delle procedure istituzionali, possa davvero imprimere una svolta sotto questo profilo, che non è di forma ma di sostanza. Certo sarebbe anche utile riflettere sulle cause profonde che hanno portato ad un simile rigetto della politica e delle istituzioni altrimenti il rischio è che si rimanga in una sorta di emergenza continua.
(Adria Bartolich – docente, politica e sindacalista – è stata deputato del Pds e, tra i diversi incarichi, Segretario Generale della Cisl dei Laghi)
4 Commenti
Io non mi permetterei di attaccarla per il suo aspetto fisico che che peraltro sprizza simpatia e da l’impressione di una signora buona e affabile. La sua bassa istruzione scolastica giustificata da una vita dedicata a lavoro e dedizione a chi lavora mi sembra giustificata. Pertanto buon lavoro.
È curioso che gli stessi haters che colpiscono il Ministro Bellanova, rea di avere un fisico come tante e un titolo di studio come tante, ci hanno ammorbato della loro presenza sui social quando si attaccava la Boschi, brillante Avvocato e bella donna, o la Boldrini, signora colta ed elegante. Non è la lotta del popolo contro le élites intellettuali come qualcuno crede. È semplicemente lo squadrismo fascista che ha abbandonato il manganello per altri strumenti meno violenti ma senza dubbio più meschini.
Non lo definirei certamente squadrismo fascista ma semplicemente bullismo da tastiera. C’è chi si diverte così, per fortuna per sole inciviltà, ignoranza e/o invidia.
Concordo perché attaccarla per il titolo di studio e l’aspetto fisico?
Se dimostra ottime capacità ben venga!
Piuttosto che le bunga girls in parlamento e in regione ma non molto….preparate