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La lettera: “Che figuraccia i bagni chiusi ai giardini. A Como o paghi i caffè al bar o non fai pipì”

La Como turistica – anzi, la Como ormai assaltata dai turisti a qualsiasi ora del giorno – deve ancora mettersi al passo per poter offrire un’accoglienza degna di tal nome a così tante persone. Un piccolo ma emblematico esempio arriva da Giusi che con questa breve lettera – con eloquente foto allegata relativa i bagni dei giardini a lago chiusi con avvisi a pennarello sulle porte e nastro giallo e nero a delimitare la zona tra sporcizia e rifiuti – esprime il proprio sconcerto. Per segnalazioni, foto, video, scriverci a redazionecomozero@gmail.com o oppure tramite la pagina facebook.

Buongiorno, mi chiamo Giusi sono di Como e con grande disappunto ieri ho trovato (ma chissà da quanto tempo lo sono) i servizi igienici pubblici chiusi con i cartelli che indicavano che erano tutti fuori servizio e con il nastro che delimitata la zona (come da foto).

Ma che figura ci facciamo con tutti i turisti italiani e non che vengono a visitare la nostra città?
Oltre ad averne pochi di questi servizi quelli esistenti chiudono ad un orario ridicolo…dopo una certa ora a Como non si può fare pipì…Certo, vai al bar, ma quanti caffè devo prendere in una giornata?!

Dov’è finito il bagno previsto in tangenziale dove sono stati fatti i parcheggi per i pullman turistici?
Mi spiace dirlo ma facciamo proprio una figura di ca..a!
Scusate lo sfogo ma ne sentivo il bisogno.

Grazie,

Giusi Castellano

© RIPRODUZIONE RISERVATA

13 Commenti

  1. Solo un altro segno di mancanza di rispetto da parte della città nei confronti dei suoi residenti e visitatori. Como sta sprecando la sua opportunità di essere una piccola città leader. La reputazione e il futuro della città sono messi a rischio a causa di incompetenza, mancanza di visione, scarsa leadership o tutto quanto sopra? È abbastanza deprimente vedere questi problemi segnalati giorno dopo giorno

  2. Non c’è nulla di sorprendente. È la cartina tornasole del modello turistico che ha adottato la città. Senza la consumazione la città e il lago non li visiti, senza la consumazione te la tieni per tutta la giornata, la consumazione ti evita la coda per i musei e per gli eventi estivi che non esistono, senza la consumazione cosa sei venuto a fare? Quando i turisti si stancheranno della solita consumazione e il boom turistico finirà, sarà la città a essere stata “consumata”….

  3. Il decoro di una città non parte dalle grandi opere. Parte dalle cose semplici
    Come l’igiene pubblica . Se gli antichi Romani ci hanno provato con i fatti , forse duemila anni dopo anche Como ci potrebbe provare .

  4. I servizi igienici danno la misura della civiltà di un popolo…
    A buon intenditor…
    E comunque, da questo punto di vista, Paesi che consideriamo arretrati sono molto più avanti di noi. Indipendentemente dal pagare o meno l’accesso, trovare servizi disponibili e magari anche puliti risponde ad un bisogno di tutti, sia cittadini residenti che turisti. A Como siamo veramente carenti in questo come in molti altri aspetti legati all’accoglienza…

    1. ahahah GIUSTO Giulio …e ci dispiace per le vesciche deboli.

      Visto che la Signora Giusi scrive di essere di Como la faccia prima di uscire di casa.

      Ci permettiamo di buttarla un po’ sul ridere perché i problemi non sono quelli!

  5. Ma siete stati all’estero ? E non citate qualche eccezione…code ai bagni, code per i musei, code per i taxi…inoltre per 1 € di caffè non è mai morto nessuno.

    1. A Como non ci sono né musei né bagni pubblici, problema delle code risolto! Io proprio non capisco come ragiona certa gente, perché nel resto del mondo fa schifo allora noi dobbiamo star contenti che fa meno caare. Contenti voi…

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