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Bagni vietati e folla nella zona dei monumenti, l’ex assessore e imprenditore: “Uno scempio, persa la bellezza di Como”

Duro sfogo dell’ex assessore della seconda giunta Botta, nonché storico imprenditore e mecenate comasco, Nini Binda, sull’invasione turistica senza controllo della zona del Tempio Voltiano e in generale dei giardini e del lungolago. In particolare, pubblicando una foto della ormai celebre spiaggetta dietro al monumento dedicato a Volta – dove ogni giorno a dispetto del divieto – centinaia di persone fanno il bagno alla foce del Cosia – Binda ha per l’ennesima volta rimpianto la mancata realizzazione del suo progetto per una recinzione di tutta la fascia verde e monumentale e lago. Di seguito, il suo intervento.

Sono passato dal Lungolago: Como sfregiata per sempre nell’indifferenza totale delle autorità proposte all’ordine pubblico. E per i cittadini che abitano nella zona pregiata dei giardini e del Monumento ai Caduti, sono convinto che il peggio debba ancora arrivare.

Ci rifletto davanti allo scempio che se ne sta facendo, ma quello che non si può lasciar perdere è lo stupro dei luoghi, lo stravolgimento dell’ambiente fino alla virtuale cancellazione: tutto quello che il passato aveva fin qui prodotto tutto o quasi sta per scomparire o è già scomparso.

Lancio un appello a chi può porre un rimedio, perché altrimenti la bellezza della città è persa.

Ah, se mi avessero ascoltato con la recinzione dei giardini a lago, era tutto in ordine c’erano soldi (400mila euro) e permessi…

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