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Cancello a San Francesco, Refugees Welcome: “Comune incapace di offrire condizioni di vita dignitose”

Non si placa il dibattito sulla scelta della Giunta Rapinese di mettere un cancello davanti al portico dell’ex chiesa di San Francesco, sotto cui spesso hanno trovato rifugio persone senza dimore. Questa mattina prende posizione anche il gruppo territoriale di Como dell’associazione Refugees Welcome Italia. Di seguito, la nota.

La decisione dell’amministrazione comunale di chiudere l’accesso al porticato dell’ex Chiesa di San Francesco attraverso un cancello per impedire a persone senza dimora di trovarvi riparo ci mostra ancora una volta l’incapacità del Comune di Como di affrontare con umanità e lungimiranza il problema delle persone che non hanno un posto in cui dormire. I posti disponibili nei dormitori cittadini sono da anni insufficienti a rispondere ai bisogni di coloro che si trovano a vivere in una condizione di grave marginalità, ma il Comune preferisce mettere cancelli piuttosto che offrire posti letto e opportunità di reinserimento.

Come gruppo territoriale dell’associazione Refugees Welcome Italia condanniamo con forza tale scelta dell’amministrazione cittadina. Da diversi anni ormai siamo impegnate a sostenere i percorsi di integrazione dei giovani migranti e sappiamo bene che per molti di loro scivolare nella condizione di senza dimora è fin troppo facile.

Avere un permesso di soggiorno e un lavoro non garantisce la possibilità di accedere a una casa. E senza una casa, senza un luogo in cui dormire, lavarsi e riposarsi è difficile, quasi impossibile, mantenere un lavoro. Per molti giovani migranti un posto in un dormitorio o in situazioni di cohousing rappresenta un passaggio necessario in un percorso di integrazione che ha come obiettivo la piena autonomia.

In questi anni abbiamo conosciuto decine di ragazzi che hanno rischiato di bruciare tutti i loro sforzi per integrarsi semplicemente perché non avevano un posto dove dormire. E solo grazie ai dormitori, alle parrocchie sensibili o alle famiglie che li hanno ospitati per un po’ di mesi oggi sono autonomi e inseriti nel nostro tessuto sociale e produttivo.

La sicurezza e la coesione sociale in una comunità non si costruiscono attraverso cancelli, chiusure e divieti, ma offrendo a tutti, soprattutto a chi è più vulnerabile, condizioni di vita dignitose e una speranza per il futuro.

Il gruppo territoriale di Como dell’associazione Refugees Welcome Italia

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6 Commenti

  1. E le opposizioni di che parte politica sono? Quelli dell’assistenzialismo per antonomasia, dell’armiamoci e partite. Che soluzioni serie possono mai proporre? Deridere e sbeffeggiare. Come se il problema dei senzatetto sia nato con questa amministrazione.

    1. La proposta fatta è quella di sempre: un dormitorio aperto tutto l’anno, in modo da offrire un’opzione a chi non ha un tetto.

      Non mi sembra nulla di rivoluzionario, ma questa amministrazione, come quella precedente preferisce ignorare il problema.

  2. Bene allora i paladini degli ultimi affittino a proprie spese degli immobili per ospitare queste persone che hanno un bisogno sacrosanto di sostegno e poi nel loro tempo libero provvedano al vitto. Perché è bello criticare senza fare nulla di nulla e soprattutto senza mettere un centesimo di tasca propria o un ora del proprio tempo.

    1. Ah che mente fina!

      La prossima volta che qualcuno chiede di sistemare una buca in strada che dirà? “armatevi di pala e piccone a vostre spese e sistemate la buca; comodo non mettere un centesimo nè un’ora del vostro tempo”?

      È molto semplice: c’è un problema che riguarda tutti, il Comune è fatto apposta per questo, dare risposte a esigenze generali.
      Se non l’ha capito almeno eviti di commentare.

  3. La cosa ineludibile è che tutti quelli che protestano contro il Comune e le Istituzioni per questa incresciosa vicenda, non hammo fornito uno straccio di programma o sostegno reale per dare soluzione al problema, solo proteste. Le associazioni ed i cittadini che vogliono impegnarsi a dare sostegno a queste persone non hanno che da farsi avanti invece che continuare ad abbaiare alla luna. Una cosa è certa non si può tollerare che la citta diventi un “dormitorio pubblico e una immensa latrina”. Dalle opposizioni mi aspetterei proposte di soluzioni non solo critiche senza fondamento.

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