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Centrosinistra nell’angolo, l’addio a Landriscina, l’incognita FdI: gli scenari con Fermi candidato sindaco

Sarà Alessandro Fermi, immaginiamo, nelle prossime ore, a dare una risposta in prima persona all’uscita “spericolata” del suo uomo di maggior fiducia (non per niente a capo di Forza Italia nel Comasco), Mauro Caprani.

Ma già il solo fatto che quest’ultimo abbia così spudoratamente lanciato nell’agone politico del capoluogo la candidatura del presidente del consiglio regionale a prossimo sindaco di Como è un fatto più che rilevante in sé.

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Per carità, in politica tutto è possibile, dunque anche che Fermi smentisca tutto e butti subito nel cestino la prospettiva di correre per la fascia tricolore tra un anno (anzi, da adesso a questo punto). Oppure l’uscita di queste ore potrebbe rivelarsi una sorta di sondaggione indiretto sul polso della politica comasca rispetto a un’ipotesi diversa e più pesante rispetto a tutte quelle emerse finora. Ma pur in quadro che ha ancora molti “forse e potrebbe”, onestamente sembra difficile – impossibile? – che Caprani si sia lanciato in affermazioni così politicamente impegnative senza un minimo di conforto o privo di elementi concreti in mano.

E allora, dando per buona la traccia, se ne potrebbero ricavare almeno quattro elementi e un’incognita.

1) benché in forma indiretta, le parole pesanti dedicate da Caprani alla situazione del Comune di Como hanno le sembianze di un benservito senza grandi margini all’attuale sindaco Mario Landriscina da parte di Forza Italia, precludendo qualsiasi ipotesi (invero piuttosto remota, a oggi) di un bis; così come, sempre se l’ipotesi fosse realistica, anche la candidatura di Elena Negretti, che pure sembrava rinforzarsi negli ultimi tempi, potrebbe scivolare verso l’orizzonte;

2) il coordinatore di Forza Italia parla espressamente di centrodestra, evidentemente mettendo in un angolo le più o meno fondate ipotesi di listoni trasversali, mischioni solo civici, ipotesi da laboratorio politico; l’assetto che sembra delineare Caprani sembra insomma quello storico, che dai forzisti arriva a Lega e Forza Italia più sicuramente qualche componente di area che non sia un partito tradizionale. Ma il campo sembrerebbe piuttosto ben delineato;

3) la candidatura di Fermi potrebbe essere il momento ponte perfetto per avallare in forma giusto un po’ più soft quel progetto tanto caro a Matteo Salvini di proporre anche sui territori una Lega dal volto più moderato e istituzionale di quello “base”, tanto che come si ricorderà nei mesi scorsi è echeggiata ripetutamente la voce che Fermi sarebbe passato alla Lega (assieme ad altri forzisti) in questa ottica di “addolcimento” del partito;

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4) l’eventuale ingresso nella battaglia per il sindaco di Como di un big come Fermi (oltre 8mila preferenze alle regionali 2018), metterebbe all’angolo il centrosinistra sulla scelta dello sfidante: impossibile puntare su qualche figura che non sia di primissimo piano e anche popolare, pena il rischio di una Caporetto; e certamente anche per un candidato alternativo agli schieramenti come Alessandro Rapinese, pur indubbiamente forte in città, la sfida potrebbe essere più probante che nel 2017.

5) il quinto punto, in realtà, è un’incognita: visti i trascorsi non proprio idilliaci tra Fermi e il dominus di Fratelli d’Italia sul Lario, Alessio Butti, una delle reazioni eventuali da tenere più d’occhio sarà/sarebbe sicuramente quella di Fratelli d’Italia, magari anche solo come scosse di assestamento ma di quelle toste, insomma. Al contrario, non sembra invece un assurdo pensare che agli attuali leghisti in Regione Lombardia (Alessandra Locatelli, Fabrizio Turba, Gigliola Spelzini) un dirottamento del presidente del consiglio regionale verso Palazzo Cernezzi possa non dispiacere affatto: un concorrente di meno sulle preferenze, tutto sommato.

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2 Commenti

  1. Sono pronto a scommettere che Fermi, ambizioso com’è non verrà mai a fare il sindaco di Como, lui ha probabilmente altri progetti ben più remunerativi sotto ogni aspetto, sia economico che professionale, la novità è che l’attuale sindaco a fine mandato, potrà godersi la pensione, la politica lo ha formalmente “congedato per fine rapporto”.
    Con L’intervista al braccio destri di Fermi si è aperta la stagione della “girandola” delle candidature, che sicuramente terminerà dopo lunghe e snervanti riunioni fra i vari alleati sia a destra che a sinistra, solo alla fine usciranno i nomi quelli veri, ora sono solo chiacchere e fumo negli occhi, i giornalisti avranno molto da scrivere, siamo solo all’inizio……

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