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Como, dopo il lago in piazza Magatti: “Acqua infiltrata in cantine e rimesse per la prima volta. Era davvero imprevedibile?”

Con le abbondanti piogge il lago nei giorni scorsi è tornato in Piazza Cavour. Non è però esondato bensì filtrato da sotto (ne abbiamo parlato diffusamente qui). Problema che dovrebbe risolversi con la conclusione del sistema anti esondazione.

Della vicenda torna a occuparsi con un ampio intervento l’ex assessore, giunta Lucini, Bruno Magatti che è anche fondatore e anima della lista-movimento Civitas. Ecco quanto scrive:

In questi ultimi giorni, come già altre volte nei mesi scorsi, l’acqua ha allagato un poco della piazza Cavour di Como. Le mie considerazioni al riguardo partono da lontano.

Ho seguito la “vicenda paratie” fin dai suoi albori. Erano gli  anni del mio primo mandato da consigliere comunale. Con “Paco” ne contestammo, dentro e fuori le istituzioni, utilità ed efficacia.

La struttura delle paratie è una barriera fisica che separa le acque del lago e quelle sotterrane e superficiali delle aree adiacenti. Il naturale interscambio tra le acque della falda e il lago è interdetto e tutti gli scarichi a lago della zona sono stati sigillati. Se così non fosse l’acqua del lago, con percorsi sotterranei, verrebbe ad affiorare al di qua delle barriere per la nota legge dei “vasi comunicanti”.
L’acqua piovana proveniente dalla città viene convogliata nelle due grandi vasche coperte dai due ampi camminamenti dei lungo Lario Trento e Trieste. Un sistema di pompe (al momento probabilmente non attivo) ha la funzione di riversare nel lago l’acqua conferita nelle vasche.

Dell’acqua della grande pozza di cui oggi parliamo e che rende inagibile la corsia prossima al marciapiede a lago tutti hanno capito che:

  • NON proviene dal lago (il cui livello non ha superato la barriera del nuovo marciapiede)
  • se ne può andare solo con un sistema di pompe che o non funziona o non c’è (lo vediamo fare dalla Protezione civile)

Nel silenzio dei “tifosi” del progetto a suo tempo imposto alla città da quattro giunte di centrodestra è bene rimarcare ciò che potremmo aspettarci in futuro e già si prospettava trent’anni fa: finiti (?) i tempi delle esondazioni si preannunciano forse quelli delle “inondazioni”, ovvero di una piazza invasa non dall’acqua del lago ma da quella proveniente dalla città e dal grande bacino imbrifero che sta alle sue spalle.
Tutto era scritto e ciò cui assistiamo ne rappresenta forse le avvisaglie,
Riprendendo (dai verbali) i miei ripetuti interventi in Consiglio comunale nel dibattito sul progetto paratie del 3 e del 17 giugno 1996 vi trovo rimarcata una criticità mai sanata: a fronte dell’obiettivo dichiarato dai progettisti di ridurre la frequenza di esondazioni a meno di una ogni 50 anni, alla pagina 17 del documento di progetto si leggeva che “la stima delle dimensioni delle vasche è calcolata con tempi di ritorno di 10 (dieci) anni”.

Dobbiamo sottolineare che queste conclusioni si fondavano sui dati delle precipitazioni piovose precedenti il 1995.

Senza invocare l’emergenza climatica è la cronaca recente a raccontarci che gli eventi atmosferici caratterizzati da piogge di grande intensità non sono eccezioni sporadiche.

È probabile, quindi, che non abbiamo ancora visto tutto.

Intanto, in città, a diverse centinaia di metri dal lago c’è qualche cantina, autorimessa e vano ascensore che ha visto affiorare acqua mai osservata prima. Pochi si sono presi la briga di immaginare come avrebbe reagito la falda (che all’epoca in piazza Cavour aveva una profondità di 5 metri) dopo la realizzazione delle chiusure ermetiche del sistema paratie e il conseguente rallentamento del deflusso verso il lago delle acque piovane superficiali e sotterranee per le profonde modifiche poste in essere. Tutto ciò era davvero imprevedibile?

La foto mostrata da Magatti
© RIPRODUZIONE RISERVATA

16 Commenti

  1. Se non ricordo male, quando è stata rifatta piazza Cavour erano già state costruite delle vasche anti-esondazione

    1. Buongiorno, sul fatto che si siano non avrei dubbi. Su quando e come entreranno in funzione dimostrando tutta la loro efficacia, credo dovremo aspettare l’inaugurazione del 23 luglio.

  2. Sperando che non si verifichi anche una accentuazione del fenomeno della subsidenza…..
    cosa che potrebbe verificarsi e che andrebbe monitorata con maggiore frequenza.
    Molti fabbricati dovranno abituarsi ad avere le fondamenta a mollo nell’acqua.
    Il minimo sindacale è chiedere una relazione dettagliata sullo stato di questa fantasiosa opera che parrebbe essere scricchiolante ancor prima di andare a regime.

  3. Probabilmente si tratta di luoghi mai allagati in precedenza, infatti si legge “a diverse centinaia di metri”. Altrimenti non lo avrebbe scritto in quanto è noto che cantine e rimesse si allagavano anche prima in zone non troppo lontane dal lago. Speriamo che il sistema di pompe funzioni, sempre che sia stato davvero previsto.

  4. Basti pensare alle antiche terme di viale Lecco. Prima della costruzione dell’autosilo Valduce era ben visibile la presenza o meno di acqua in base al livello del lago. Del resto la Nova Comum (la vecchia Como era in zona Cà Morta) fu costruita bonificando l’area paludosa del lago. L’acqua nel sotto suolo,logicamente, è presente.

  5. Io ho abitato tanti anni in via Volta angolo via Garibaldi e per andare a prendere l’ascensore bisognava scendere due gradini e quando il lago esondava in piazza Cavour per andare a prendere l’ascensore era tutto allagato

  6. Ho abitato per parecchi anni in un condominio a Santa Teresa…..più di una volta le cantine ed i garages sotterranei sono stati inondati, acqua proveniente ” dal sotto ” anche più di 1.3 mt., tanto che una volta (essendo io assente) ci ho lasciato un’ auto.
    Ovviamente danni considerevoli a tutti i condomini che, per giorni, hanno svuotato le cantine ed i garages, perdendo un sacco di cose.
    Quindi…..niente di nuovo sotto il sole !

  7. Ho qualche dubbio che in passato quelle cantine non si allagassero con lago a 120 cm e piogge molto intense.. sará..

  8. Eccome se lo era . L’ing felice rusconi aveva fatto uno studio approfondito della materia e ne aveva mandato copie oltre che al comune anche in parlamento ai deputati .
    Non è stato ascoltato .
    Ma i suoi studi sono certamente ancora da qualche parte e spero che qualcuno le trovi perché sarà la base di una verifica

  9. Tutto sta a verificare se le pompe che dovranno svuotare le due vasche sotto la passeggiata ce la faranno.
    Chi può dirlo ora?

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