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Como, Guidotti: “Fumi, scii fuori pista o vai in moto senza casco? Se ti fai del male, la sanità la paghi”

Andiamo verso una “finanziaria”, detta più propriamente legge di bilancio, difficile, povera, di manica stretta. Giorgetti è stato chiaro: non ci sono soldi. Meloni è stata anche più diretta riguardo il mondo sanitario: non basta aumentare le risorse, vanno impiegate meglio. In altre parole: razionalizzare prima di dover razionare.

Quindi, nonostante i recenti dietro-front (sembra che metteranno 3 miliardi sulla Sanità, per il rinnovo dei contratti e per pagare gli straordinari), prepariamoci a un’ennesima dieta dimagrante. Tradotto: meno servizi, meno posti letto, meno figure sanitarie negli organici, liste d’attesa infinite. Questo, nonostante le promesse durante la tragedia del Covid. Ma, in tutta sincerità, c’è ancora qualcuno che crede alle promesse dei politici? A parte quelle mantenute con camuffamenti, distinguo e “interpretazioni”.

Quindi rassegniamoci. Anzi, non solo, prepariamoci ad aprire il portafoglio. Che vuol dire: la cosiddetta quota “out of pocket”, cioè le prestazioni a carico del cittadino dovranno inevitabilmente aumentare. Che, guardate bene, non è uno scandalo assoluto. Non è più sostenibile una Sanità totalmente universalistica identica a quella pensata e riformata nel 1978. Da allora è cambiato il mondo, e per fortuna la Medicina stessa. Dei correttivi riguardo la partecipazione finanziaria dei cittadini bisogna inesorabilmente pensarli. Oppure salta tutto. Non si può fare debito ogni anno, i nostri figli e nipoti ne hanno già le spalle piene. E la “s” non è scontata. Bisogna pensare qualcosa di nuovo.

Ci sta che lo Stato provveda a darci senza pagare interventi chirurgici di grande portata, la rianimazione, terapie croniche costosissime come gli anticorpi monoclonali. Ma l’antibiotico per la faringite magari me lo posso pagare io. Così l’antiacido che in tanti usano per digerire il cinghiale e lo zampone magari se lo possono finanziare autonomamente.

E veniamo appunto al ticket, la partecipazione alla spesa sanitaria che dovrebbe già essere attiva. Sì, dovrebbe perché sono più gli esenti di quelli che lo pagano: per età, per reddito (magari con rendite mirabolanti), per disoccupazione (vera o presunta), per cronicità, per fragilità, per tipo di patologia e tanta altra roba. Il ticket va mantenuto, perché è riconosciuto da tutte le scuole di management sanitario rappresentare l’unico freno alla spesa sanitaria spesso interpretata da alcuni tipo supermercato (della serie: “dottore, mi prescrive una bella TAC total body così sono più tranquillo per quel dolorino?”).

Secondo punto, divisivo e scivoloso, sì perché difficilissimo, ma non impossibile, da governare: perché non fare pagare al cittadino le cure di patologie con tutta evidenza causate da propri comportamenti ripetutamente noti per essere auto-lesivi? Facciamo degli esempi per farci capire. Fumi? Magari i farmaci e gli esami per la bronchite cronica te li paghi tu. Scii fuori pista? Se ti fai male ti salviamo ma poi ti mandiamo il conto a casa. Puoi pagarlo anche in comode rate. Guidi senza casco la moto (ma anche monopattino elettrico e bici da corsa, o con la famosa pedalata assistita che le trasforma in ciclomotori) e ti fai male? Lo stesso. Guidi l’auto senza cinture? Idem.

Insomma, in tempi di vacche grasse ci può stare che la comunità (detta anche Pantalone) paghi per tutti. In tempi di vacche magre, anzi magrissime non ce la facciamo più. Stramangi e strabevi? L’inibitore di pompa protonica (anti-ulcera peptica e anti-gastrite, una delle voci di spesa extraospedaliera maggiori in Italia) usato per digerire te lo paghi tu. Non capisco perché il ristorante puoi pagarlo e le medicine per le conseguenze dello stesso invece no. Sento già il dissenso. Ma chi lo dice che un comportamento determina malattia e un altro no?

Le Società scientifiche, in condizione di terzietà tra le due parti in causa: il cittadino, che viene opportunamente e preventivamente informato, e lo Stato pagatore. Insomma, è venuto il momento della responsabilità. Non è giusto che la collettività, già stra-oberata di costi e tasse di ogni genere, si carichi spese per la salute di taluni cittadini che non si curano di averne attenzione. È venuto il momento di parlare anche di doveri, non solo di diritti, in Sanità.

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28 Commenti

  1. Queste affermazioni mi incutono un profondo timore.
    Affermazioni che probabilmente raccoglieranno molteo consenso, tanto essere ammantate da quel “buon senso” che in realtà non è profonda riflessione ma populista esternazione di pancia.

    Quelle lette sono appunto affermazioni che dirigono il mondo verso una brutta direzione: deviare dall’UNIVERSALISMO al REALISMO più spietato.
    Non fatico a immaginare un prossimo mondo ove non ci si prenderà più cura dei feriti e dei prigionieri di guerra degli opposti schieramenti, un mondo ove la “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” non verrà più rispettata, un mondo ove salvare naufraghi non sarà più un dovere morale e legale.

    Suggerisco la lettura del libro «Trahison des Clercs» di Julien Benda, troverete ampiamente descritto questo pericoloso modo di ragionare.

  2. vede dottore se io lavorassi in una struttura privata non farei questi discorsi.
    il rischio è vedersi sbattuto in faccia quanto segue:
    le liste di attesa di cui già un commento ha trattato (con SSN 18 mesi privatamente 48 h)
    perchè non parla di quante persone sono state dimesse dal vs. P.S. con una trombosi in corso curata con tachipirina senza vedere un neurologo?
    perchè non parla dei numeri di telefono per emergenze sanitarie presenti nei B&B di Como facenti alla vs. struttura (di fatto un P.S. privato).
    perchè non parla di carità Cristiana, solo don Roberto riusciva ogni tanto a smuovervi.
    un bel tacer non fu mai detto

  3. Buongiorno direi che questo discorso non ha senso quando in Italia c’è una evasione fiscale di più di 100 miliardi di euro,e tutti questi evasori non pagano nulla del SSN, clandestini profughi extra comunitari senza fissa dimora tutti gli sbarcati dal bacino del Mediterraneo dove la sanità è a pagamento, vengono in Italia tutto gratis.Allora facciamo pagare questi delinquenti AMMINISTRATIVI,che pretendono tutto gratis a nostre spese, vedrà che la pecunia salta fuori,senza tirar fuori queste mirabolanti cazzate.

  4. Allora pure se mangi i grassi ed hai il colesterolo..oppure lo zucchero e ti viene diabete…
    Dai dottore guardi che la sanità se per quello la pagano tutti anche chi nn la utilizza mai..quindi piuttosto che sparare sentenze proibizioniste veda di dire ai direttori suoi responsabili oltre a chi ancora più su di gestire meglio i denari che ne buttate al vento una quantità che di sanità ne manterremmo due

    1. Sì, ma lui lavora al Valduce e sa bene quanti denari butta la sanità pubblica (regione Lombardia) nella sanità privata…

  5. Ragionamenti condivisibili in parte su un terreno molto scivoloso. Come la mettiamo con le persone obese, con diabete di tipo 2,ma anche con alcuni tipi di tumore dovuti ad abitudini di vita scorrette? Pagano anche loro? Attenzione perché il confine che passa tra il salutista è il talebano è molto stretto.

  6. È arrivato l’ennesimo dottore con le soluzioni in tasca, come minimo sarà stato uno dei tanti che in questi anni hanno contribuito a distruggerla la sanità italiana, sperperando da prima con il sistema dei posti letto e poi con il gonfiaggio del drg…iniziamo a risparmiare sui stipendi dei vostri primari che si aggireranno dai 160000 euro annui in su, iniziamo a fare una bella analisi a ritroso su come avete speso le NOSTRE risorse… Adesso ci dite che sarebbe giusto fare pagare al cittadino le cure di cui ha bisogno?? Cosa avete nel cervello segatura?? Quindi se una persona sovrappeso deve essere operata di protesi al ginocchio rischia di doverla pagare perché negli anni ha mangiato troppo e se fosse stata più magra magari non serviva la protesi stessa?? Caro Guidotti ti rendi conto della piega sbagliata che potrebbe prendere un’idea come questa…per cortesia continua a fare il tuo lavoro e lascia trovare una soluzione al problema enorme della sanità a chi sa ragionare meglio, ma soprattutto a qualcuno che non esca con idee come questa.

  7. Dott. Guidotti, io non fumo, ma respiro lo smog e tutto l resto, devo pagare anch’io, malgrado irpef e addizionale REGONALE irpef??????

  8. Perfetto, allora abroghiamo la costituzione e il diritto universale alla cura, ma come è possibile che dei laureati sparino ste fesserie?
    Un medico che la pensa così semplicemente deve cambiare mestiere perché insulta il giuramento di Ippocrate.

  9. Allora niente bypass a chi mangia l’arrosto e ha il colesterolo. Niente cure a chi prende il caffè e l’ammazzacaffè. E poi, perché quelli che fanno sport e si rompono la caviglia, non dovrebbero pagare l’ingessatura? Ci sarà pure una correlazione tra malattie e comportamenti umani ma se eliminiamo tutti i vizi ma anche le sane passioni, poi chi paga psichiatri e psicologi? È molto più semplice togliere il numero chiuso alle Università alla faccia dell’Ordine dei Medici e delle Baronie universitarie, far pagare le tasse a tutti anche a quelli che sperano ancora che gli tolgano l’obbligo del POS e a evitare di buttare via i soldi con tutte quelle cazzatelle che si sono inventati con l’ultima finanziaria e che servono a qualche imprenditore amico dei politici (vedi Angelucci….) e non certo a chi deve fare la fila per la risonanza magnetica o la TAC. 😊

  10. Dott. Guidotti ma dove vive? In un Paese, il nostro, con 120/140 miliardi di evasione fiscale/anno si possono fare queste due riflessioni: 1) le prestazioni con il ssn non siano assicurate agli evasori (li si scovi, perdiana! I mezzi ci sono!) 2) con un tale cifra a disposizione ogni anno, il ssn si risolleverebbe al punto di far sparire in un attimo tutte le liste d’attesa, aumentare gli organici, assicurare la cura a tutti i cittadini, anche a quelli che, e sono numerosi mi creda, non possono pagare quelle prestazioni che, lei scive, vorrebbe che siano a loro carico.

  11. Togliete il 25% a tutti, deputati, senatori, consiglieri, sindaci imbranati a 9000 euro al mese, assessori eccetera eccetera e vedrete che i soldi per la sanitá ci sono in abbondanza.

  12. Mi scusi Dottore. Ma le sigarette non le vende lo stato? Parliamo invece del fatto che per fare un esame specifico..per la muta ci vogliono mesi..ma chissà perché nella stessa struttura privatamente…il Giorno dopo è disponibile… Peccato che è disponibile con le apparecchiature dello stato..

  13. Salve, come prima cosa la bici assistita,non è un ciclomotore, per il resto sono d’accordo, però vanno messi sullo stesso piano chi arriva con barche fatiscenti, che attraversano il mare, sono clandestini, e se li salvi DEVONO PAGARE , altrimenti è giusto che non paghi nessuno di quelli elencati sopra, e per ultimo, togliete tutti i privilegi sanitari ai politica dal più basso al più alto. Grazie.

  14. D’ accordissimo! Anche per tutti quelli che le ambulanze vanno a prendere in coma etilico ovunque: che paghino loro.

    1. Massi ma parlano come fossero sceriffi e spendono più di Fagioli…imparino a gestire ciò che gestiscono..perché se come in ogni azienda dovessimo sostituire e licenziare chi i fondi della sanità li butta via..ne rimarrebbero ben pochi a parlare e sentenziare

  15. Dr.Guidotti per favore sappiamo da tempo che per es .fare una TAC perchè veramente se ne ha bisogno se la paghi te la fanno subito altrimenti aspetti mesi

  16. Allora, se proprio si vuol essere coerenti:
    1) stop finanziamento guerra in Ucraina: se la coperta è corta non deve esserlo solo per rinnovare contratti etc etc
    2) se di fatto la sanità pubblica non esiste più (se uno vuole fare accertamenti e/o curarsi in tempi ragionevoli deve pagare privatamente) che tolgano, allora, anche le relative detrazioni in busta paga (meglio farsi un’ assicurazione privata, a sto punto).

  17. Che dire chi si mangia le peggio schifezze del mondo e beve un oceano di alcool e poi ha le malattie invalidanti?? O tutti o nessuno caro Guidotti.
    La verità è che si vuole incassare senza rendere conto della qualità del servizio fornito al cittadino.

  18. Su 5 euro di un pacchetto di sigarette, lo Stato incassa 2.90 euro di accise, oltre a 90 centesimi di IVA. A me sta bene pagarmi le future cure da solo, ma solo dopo che lo Stato mi avrà restituito quei 2.90 euro di accise per ogni giorno degli ultimi 25 anni 😉

    1. A quanto ammontano le accise per il tabacco trinciato e da rollare? E per le cartine? E per i filtri? 😁

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