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Como, l’appello di Veronelli ai consiglieri comunali: “Fermate il taglio dei ciliegi o sarà una cicatrice per sempre”

Tra le più battagliere sin dall’annuncio del sindaco Alessandro Rapinese di voler abbattere (da domani mattina) i ciliegi di via XX Settembre perché giudicati malati da un agronomo consultato dal Comune, Anna Veronelli – che sarà protagonista del sit-in previsto dalle 7 di lunedì 17 novembre – ha scritto una lunga lettera ai consiglieri comunali di Como.

Pubblichiamo di seguito il testo in forma integrale.

Gentil Consiglieri,

Vi scrivo per sottoporre alla Vostra attenzione un atto di imminente e irreversibile gravità: l’annunciato abbattimento per domani 17 novembre dei 45 esemplari di Prunus serrulata (ciliegi ornamentali, o Sakura) che da decenni definiscono il paesaggio e l’identità di Via XX Settembre.

Vi chiedo di esercitare immediatamente il Vostro mandato di rappresentanza di tutti i cittadini per imporre la sospensione cautelativa di tale abbattimento.

1. La Voce della Memoria e l’Atto Irreversibile
Gli alberi maturi di Via XX Settembre non sono meri arredi urbani da sostituire. Sono elementi fondamentali del paesaggio storico e affettivo di Como, un “corridoio visivo e affettivo” che regala una fioritura primaverile straordinaria e insostituibile.

Abbattendo i ciliegi, l’Amministrazione non rimuove un fastidio, ma commette un atto irreversibile di cancellazione della memoria civica. Togliere i ciliegi oggi significa condannare i cittadini a decenni di attesa prima che i nuovi esemplari possano anche solo lontanamente ricreare un valore estetico, storico ed ecologico paragonabile.

2. La Negligenza non è una Giustificazione per la Distruzione
Sono consapevole che la decisione si basa su indicazioni tecniche di un agronomo che ne consiglia la rimozione. Tuttavia, come già evidenziato in occasione di precedenti abbattimenti, la necessità di rimuovere alberi che sono “simbolo di uno dei luoghi più iconici della città” è spesso la diretta conseguenza di una “incuria o manutenzione adeguata” mancata negli anni precedenti.

Se alcuni alberi sono deteriorati al punto da richiedere l’abbattimento, la responsabilità non è della pianta, ma della negligenza amministrativa pregressa. Il taglio dei ciliegi si configura, in questa luce, come un secondo atto di colpa: eliminare i testimoni fisici della gestione carente.

Vi chiedo, in virtù del vostro ruolo: è eticamente sostenibile punire un patrimonio storico con la condanna a morte per sanare un difetto di cura e manutenzione?

3. Il Deficit Ecosistemico: Un danno per la Salute Pubblica
La nostra città non può permettersi di perdere un’infrastruttura naturale di tale portata. Gli alberi maturi sono essenziali per il benessere dei cittadini:
• Mitigano l’effetto isola di calore.
• Purificano l’aria e assorbono anidride carbonica e PM10.
• Forniscono ombreggiatura rendendo la via XX Settembre più fresca in estate.

Sostituire un filare di 45 alberi maturi con nuovo alberi di pero non è un atto di compensazione, ma un netto e immediato deficit ecosistemico che compromette la qualità della vita in Via XX Settembre per i prossimi decenni. Un Pero non è un Ciliegio. Decenni di vita matura non si compensano con un esile rimpiazzo di una giovane pianta, oltretutto di specie diversa.

4. La Vostra Responsabilità
La Vostra funzione di Consiglieri Comunali è quella di tutelare il bene comune. Vi esorto a onorare il Vostro mandato dimostrando la capacità di sospendere un atto distruttivo in favore della saggezza e della tutela di un bene collettivo. La sospensione è l’unica via per consentire un’ultima, approfondita e trasparente valutazione agronomica che consideri ogni via di recupero e salvaguardia, anziché la condanna definitiva.

Vi chiedo di agire subito, prima che la motosega trasformi il “corridoio visivo e affettivo” di Via XX Settembre in una cicatrice permanente.

In attesa e con la speranza di un Vostro tempestivo intervento, che dimostri il Vostro impegno per la storia e la salute ambientale di Como, porgo distinti saluti,

Anna Veronelli
una residente a Como Borghi da 22 anni,
anche a nome delle oltre 2750 persone che fino a questo momento (le 18 di domenica) in un giorno e mezzo hanno sottoscritto la petizione per chiedere di sospendere l’abbattimento e meglio ponderare la decisione.

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