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VIDEO “Vannacci non è un estremista”. La risposta di Beppe Rondinelli a Paolo Mascetti: “Venga a trovare me e mio marito. Una vita normale”

Il nostro caro amico e preziosissimo collaboratore Giuseppe Beppe Rondinelli (anima e responsabile artistico, tra le mille mila cose che fa, di Radio ComoZero) questa domenica mattina, dopo la meritata colazione, ha avuto un travaso digestivo di caffè e plumcake. Succede a volte leggendo cose. In particolare le dichiarazioni rilasciate dall’ex vicesindaco e ex assessore, comunale e provinciale a Como, il medico Paolo Mascetti (nel curriculum trascorsi da primario ospedaliero e una gioventù nei paracadutisti).

Paolo Mascetti

Il tema? Quello che ha alimentato le cronache dell’intera estate, il libro ‘Il mondo al contrario’ del generale Roberto Vannacci in cui sono state date alle stampe riflessioni che definire reazionarie è garbato eufemismo. A raccogliere, per dovere di cronaca e dibattito come avrebbe fatto anche questo giornale, il Mascetti-pensiero è stato il quotidiano La Provincia di Como (qui l’articolo integrale). Partendo da considerazioni come “Vannacci? Non è un estremista”, Mascetti offre la sua lettura del tomo siglato dal militare che, ricordiamo, ha definito la comunità lgbtqia+ (in realtà Vannacci parla genericamente, unicamente e assai superficialmente di gay) “non normale”. Il medico spiega al quotidiano locale come il libro “sia apprezzabile” e spiega come a suo dire non bisognerebbe “decontestualizzare alcune singole frasi, se lette con pazienza e integralmente le sue sono riflessioni condivisibili”. Occhei.

Giuseppe Beppe Rondinelli

Eppure, ricorda correttamente il giornalista Sergio Baccilieri nel suo articolo su La Provincia: “Il libro nelle classifiche delle vendite è tra i più popolari. A pagina 243 però Vannacci si rivolge agli omosessuali scrivendo ‘normali non siete, fatevene una ragione!’. A pagina 187 in buona sostanza attacca l’emancipazione della donna. A pagina 110 parlando della pallavolista azzurra Paola Egonu, di colore, scrive che ‘è evidente che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità'”. Eccetera, non è un eccetera da due spicci, anzi. Ricordiamo: qui trovate l’articolo integrale.

Dunque il Rondi del tutto comprensibilmente non l’ha presa bene e ha realizzato un video condiviso con la redazione di ComoZero dapprima e poi sui social. “Ho riflettuto molto prima di farlo ma poi ho deciso di farlo”, spiega Beppe. “Perché ho deciso di invitare ufficialmente il dottor Mascetti a venire ospite a casa nostra, dove vivo insieme con mio marito e dove conduciamo una vita assolutamente normale. Decidiamo cosa fare per pranzo e cena, carichiamo la lavatrice tutti i giorni, cerchiamo di capire come arrivare a fine mese, eccetera”. Ergo l’invito: “Per dimostrare che di anormale non abbiamo poi nulla, nulla di diverso dalle famiglie come quella del dottor Mascetti”. Un’ampia, serena ma severa, riflessione che trovate nel video sotto, vi consigliamo di ascoltarla e guardarla perché la mera trascrizione delle parole di Beppe tradirebbe un ragionamento estremamente centrato, solido e integro. Eccolo:

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20 Commenti

  1. Non ho retto la curiosità e approfittando che un mio amico lo aveva comprato, ho letto il libro. Non è ne fascismo ne conservatorismo ne quello che si suppone, pensi la gente. È un’accozzaglia, tra l’altro nemmeno scritta bene, di affermazioni discutibili e anacronistiche. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione e ognuno è libero di criticare le opinioni altrui, è l’unica cosa che concordo delle affermazioni riportate dall’Autore nelle prime pagine del libro. Il resto è delirante. La prima raffica di sciocchezze la esprime sugli omosessuali. La normalità vista come assunto statistico, non è la normalità sociale. Questo è assodato. Altrimenti nell’epoca di Pol Pot in Cambogia avremmo dovuto ascrivere, dati i numeri, la delazione o il genocidio come comportamento “normale”. Il resto del libro è infarcito di pregiudizi sui neri e sulle donne; di affermazioni sul concetto di patria e famiglia che sembrano uscite direttamente dall’800 come se quello avvenuto dopo non sia esistito. Poi qualche accenno vanaglorioso sulle sue pericolosissime missioni (senza perdite ovviamente!) dimenticandosi della riservatezza propria del suo ruolo. Qualche “chicca” quando a pag.333 afferma l’inutilità degli asili nido in un mondo ideale dove le donne, subordinate ciecamente al loro uomo, educano i figli….ovviamente per la gioia dei suoi nemici “talebani”; oppure, quando racconta di avere toccato la pelle di un nero a Parigi per vedere se era “ruvida” come la sua. Oppure, la necessità di introduzione di una specie di “alzabandiera” in tutte le scuole di ogni ordine e grado….per la gioia e le pernacchie dei nostri figli. Opinioni assolutamente legittime ma legittimamente criticabili. L’unica cosa che non si comprende è perché tra tante critiche a questo sistema smidollato, l’Autore non abbia parlato che nel nostro esercito ci sono 300generali che non si sa cosa comandano il cui stipendio varia tra ca 5000 a ca 9000 euro al mese, che ci sono più marescialli e tenenti colonnelli che soldati e che la carriera è programmata. Per intendersi, tutti gli ufficiali arrivano al grado di colonnello, tutti i sottufficiali al grado di maresciallo aiutante. Non ha detto nulla sul fatto che, a differenza degli altri eserciti europei, quello italiano ha un bilancio in cui gli stanziamenti principali sono sugli stipendi dei dipendenti e sulla formazione e non sugli investimenti in sistemi d’arma e infrastrutture. Non ha detto nulla che a differenza di molte aziende private, non è previsto il licenziamento collettivo per cause oggettive anche quando la pianta organica è stata ridotta a un meno di un terzo rispetto all’Esercito di leva. Ma questo è un altro discorso….. e ovviamente per il nostro Autore non fa scandalo!

  2. Giuseppe è una voce molto necessaria che parla con coraggio a nome di chiunque si sia sentito emarginato e sminuito e poco acettato per non essere considerato del tutto giusto, del tutto “normale” da certe persone che percepiscono la semplice esistenza delle minoranze come un affronto al loro modo di vivere. A coloro che rivendicano il “diritto all’odio”, possiamo solo rispondere con le parole di James Baldwin e chiedere loro se il loro odio li fa stare e vivere bene:

    “Io immagino che una delle ragioni per cui le persone si attaccano così testardamente a quello che odiano è perché esse sentono che una volta che l’odio si sia dileguato, saranno costrette ad avere a che fare col dolore.”

  3. Trovo francamente stucchevoli le polemiche verso il prof. Mascetti, uomo di grande umanità e cultura. Per chi lo conosce, ovviamente.
    Senza commentare quanto scrive Vannacci, non ho letto il suo libro, o la parziale ricostruzione del pensiero-Mascetti, vorrei soffermarmi solo sul concetto di “normale”.
    “Normale” è ciò che è standard, che non devia rispetto ad una leggera naturale (fisica, biologica, chimica, …).
    Gli omosessuali deviano rispetto alla nornale, nel mondo animale, affettività e sessualità maschio – femmina. Ed è peraltro solo l’uomo che devia da questa “normalità”. Quindi dire che i gay, semplifico, non sono “nornali” – cioè non attengono allo standard animale -non significa affermare un minus ma semplicemente attengono ad una eccezionalità. Una eccezionalità che non è “malattia” come si riteneva in passato ma dovuta ad un probabile mix di varianti genetiche (non esiste un gene gay, tanto per capirci – si veda un recente studio del MIT ). Eccezionalità che non si deve tradurre in minori diritti nè che debbano subire violenza e segregazione o limitazioni alla libertà (ovviamente vanno escluse le libertà limitanti altri soggetti, l’adozione dei bambini ad esempio).
    Scegliere invece il proprio orientamento sessuale, cioè deviare dallo standard naturale per scelta e non per natura, attiene a ben altro: chiamasi perversione. Non a caso spesso generate da fantasie erotiche, dall’immaginario sessuale, dalla pornografia che possono portare le persone verso un’identità sessuale confusa, distorta, “perversa”. Ma qui il tema si fa più complesso.

  4. Credo che in Italia i giovani siano liberi di fare qualsiasi cosa, cosi come ogniuno é libero di vivere come meglio crede, questo é indiscutibile.Al contrario chi ha un opinione diversa su famiglia, addozioni, immigrazione indiscriminata, etc, non può esprimerla liberamente, perchè diventa fascista. Rendiamoci conto che il più grande rischio per la nostra libertá é dato dalle popolazioni che ci stanno invadendo e cancelleranno i diritti che abbiamo oggi..

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