Una donna in evidente e grave difficoltà accasciata sotto la pioggia, tanto da richiedere poi l’intervento di un’ambulanza. La preoccupazione della lettrice che provvidenzialmente interviene ma – da parte della stessa – lo sgomento per i lunghi minuti di indifferenza dei tanti che, pur passando davanti alla scena, non si sono fermati.
E’ una storia dolorosa e accorata quella ci racconta Angelica Feltre nella dettagliata segnalazione che pubblichiamo integralmente di seguito.
Questa mattina verso le 7.05 mi stavo dirigendo al lavoro in auto. Arrivavo dalla via Tibaldi e, quando ho rallentato alla rotonda del Bennet di Tavernola per dare la precedenza alle auto che stavano arrivando, ho notato una persona che tentava di alzarsi dall’altro lato della strada. Le sono passate vicino diverse auto che però non si sono fermate e io ho provato ad attirare la sua attenzione chiamandola e suonando il clacson per capire se avesse bisogno di aiuto.
Non rispondendomi, ho deciso di fare il giro della rotonda, nel mentre saranno passati altri 10 veicoli indifferenti, e di mettermi con l’auto qualche metro prima di lei per proteggerla da chi stava passando. Era visibilmente confusa e in difficoltà, pioveva molto e tremava dal freddo: probabilmente era lì da diverso tempo.
Ho provato a chiederle cosa fosse successo ma non non riuscìva a scandire bene le parole quindi non potevo capire se fosse grave o meno, allora ho deciso di chiamare il 112. Di lì a poco (al massimo 10 min) è arrivata un’ambulanza in soccorso della signora che è stata caricata dai due operatori presenti.
Ho trovato assurdo che nessuna delle auto che passavano di lì si sia fermata, e a quell’ora ne passa di gente. Quando si vede una persona in evidente difficoltà, a prescindere da quali possano essere le motivazioni per cui si sia ritrovata in quella situazione, è un dovere morale quello di fermarsi e fare il possibile per aiutarla.
Non è accettabile lasciare una persona accasciata a terra sotto la pioggia senza neanche chiederle se ha bisogno, siamo in una società civile che nel 2022 non può più permettersi di comportarsi così.
19 Commenti
Si commenta sul commento! ahahah!
Il Raul scherzava? Potrebbe specificare ? !
Comunque ciò significa che lavora in un’azienda di emme e anche con un capo di emme!
Oppure non verrebbe creduto perché è già sua abitudine arrivare in ritardo. Oltretutto il tempo del ritardo si recupera. Non lo sa? Mah.
Dai, povero Raul, lavora in un posto infame. Quindi è diventato così. E’ giustificato!
Quanto alla signora che si è sentita male per strada speriamo si sia ripresa e basta.
Purtroppo è capitato anche a me vedere l’indifferenza ABOMINEVOLE della gente (gentaglia). In centro Como 1 signora anziana è caduta e nessuno si è fermato a soccorrerla…tranne la sottoscritta. Che vergogna
Buongiorno.
Consiglio la lettura dell’ Art. 593 del Codice Penale, riguardo al”omissione di soccorso.
Che affermazione agghiacciante e indegna, Signor Raul!
Le auguro che non abbia mai bisogno lei e pensi Caro, che ci sono persone che gratuitamente presta servizio in ambulanza per soccorrere le persone in difficoltà.
Ma si vergogni!
Poi si arriva tardi per scrivere su internet…
Poi me lo regala il 112 il permesso per essere entrato in ritardo senza avviso…
Dormiresti davvero a sapere che per non entrare in ritardo, qualcuno potrebbe aver perso la vita?
La domanda è mal posta: tu Antonio dormiresti sapendo che il buon 60% degli italiani la pensa come il nostro Raul Bove qui sopra?
Egr.Sig. Raul, ecco la risposta piu’ consona all’accaduto. Purtroppo per Lei, mi spiace.
Caro Raul ti auguro di non aver mai bisogno della pietas degli altri…
Pirla!
Chissà se un domani dovessi aver bisogno tu e nessuno ti calcolerà perché l’importante è arrivare in orario in Ufficio, costasse anche una vita umana.
Che risposta allucinante, che però spiega perché nessuno si fermi.
Strano perché di solito le menti elette come la tua non devono chiedere permesso…
Si chiama civiltà. Il mio capo non capirebbe ma la mia coscienza si
Siamo in una società civile?!?….
Purtroppo e’ segno del tempo odierno. Io solo Io. Nessuna attenzione per gli altri. L’esempio viene dall’alto, oppure chi e’in alto comprende meglio i bassi istinti della popolazione.