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“Como mi aveva rubato il cuore ma non è più gentile. Sfinita dopo una mattina di insulti, arroganza e inciviltà”

Tramite la nostra mail redazionecomozero@gmail.com (ma per segnalazioni foto e video c’è anche il whatsapp 335.8366795) riceviamo l’accorato messaggio di una nostra lettrice, peraltro da pochi anni trasferita a Como. La lettera, frutto di esperienze dirette e personali – la gran parte delle quali di poche ore prima – esprime la delusione, forse addirittura lo sgomento, per una città dove gesti di arroganza, inciviltà e talora persino esplicita violenza si ripetono con troppa frequenza. Di seguito, la lettera integrale firmata ma – per ragioni di riservatezza – siglata in fondo con l’espressione “una nuova anima comasca”.

Ciao Como Zero,

vorrei raccontare della mia giornata di ieri in questa città.

Mi sono trasferita qui 4 anni fa, ed è stato il lago che mi ha rubato il cuore. Era una bella cittadina, appena uscita dal covid: una città che piano piano stava svegliandosi. Allegra, tutti gentili. Ma adesso dopo ben quattro anni la città non si è limitata a svegliarsi. E’ diventata semplicemente invivibile e da qui parte il mio racconto.

Ieri mattina (martedì 2 aprile, ndr), una giornata come tante, prendo la mia bici e vado a lavoro, una chiacchiera, una email e si è già fatta l’ora di staccare (le 18). La mia odissea inizia con la necessità di fare la spesa, e una volta arrivata al Carrefour, quello lungo lago (sì quello vicino all’Ostello Bello) mi ritrovo la disgraziata immagine di quattro anime sdraiate nel parcheggio ubriache e poco coscienti. Mi guardano male, un altro mi insulta quando chiedo se hanno bisogno di una mano. Non ci penso e mi focalizzo sulla spesa. Una volta messa in fila mi ritrovo un signore, con qualche serio problema, che mi sbava dietro, rigoli di bava ovunque. Mi spinge, cerca di passare. Pago e fuggo via.

Riprendo la mia bici e mi immetto nel lungo lago, sul marciapiede. Una macchina passa per il marciapiede, tagliandomi la strada, per entrare nel parcheggio del Carrefour (contromano) e al mio ”scusi ma mi stava quasi per investire, sa che è contromano?”, mi son sentita rispondere con ”ZITTA TR…”.

Mi dico ”vattene che qui butta male”.

Prendo le strade secondarie, voglio evitare le persone… ma a un passaggio una signora mi viene contro prepotentemente, mi fermo, giustamente faccio passare un pedone, ma risuccede con un altro e un altro ancora: tutti prepotenti. Mi fermo diverse volte fino a Piazza Volta, la piazza più violentata del mondo, assorbita da tavolini vuoti e turisti. Infatti non manca la solita mandria di turisti a piedi che non sanno come muoversi. Ma riprendo la strada principale e mi immetto in Via Domenico Fontana, e non uno, non due, ma direi cinque persone mi placcano correndo, sbucando dalle colonne sulla strada, quindi inchiodo con la bici, provo a dirglielo e le risposte son state delle peggiori.

Arrivo finalmente a casa, vado a parcheggiare la bici e il mio cortile è sommerso dalla spazzatura dei locali in piazza Cavour, l’aria è pesante e hanno messo un pancale con diversi sacchi dell’immondizia davanti all’unico palo dove parcheggio la bici. Prendo e volo, stanca, sfinita, stressata. La gente è esausta, ma anche esaurita. Nessuno è più gentile. Non mi interessa se metà delle persone scortesi che ho incontrato erano turisti o comaschi, sono arrivata al limite della sopportazione.

Una nuova anima comasca.

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28 Commenti

  1. Como come tutte le città è nettamente peggiorata nel tempo,e con il turismo di massa sarà peggio

  2. La considerazione che mi viene da fare è questa…Como la avrà sedotta per per la sua apparente asetticità…ma Como oramai è una città del mondo…e nel mondo, che non è quello di”Barbie” le storture ….esistono
    Si certo si potrebbe prevenire l’ubriachezza molesta…o non lasciare tre personaggi in stato di semiincoscienza in un posteggio…ma i Vigili di Como sono sempre moooolto impegnati….se ne faccia una ragione, come c’è la facciamo noi residenti in questa bella e ridente città.

  3. Gentile Sig.ra non demorda …dispiaciuta per quanto sistematicamente accaduto – io comasca dalla nascita NON riconosco da tempo la mia amata città , non solo a causa degli extra comunitari che, restono ” attori” nei miei racconti fam.solo del 2 % – l arroganza e maleducazione prevale in ogni settore – dall Uff.cio Postale – al pirata della strada o al ” vagabondo” che cm dimora ha solo il marciapiede o panchina …Tutto cio’ cara Sig.ra e’ frutto di una cattiva Amm.ne che da anni regnavin citta ‘ …io NON Demordo – e nel mio piccolo denuncio e faccio resistenza a tutta questa ” immondizia ” di pex . Saluti cari

  4. E meno male che non ha avuto la brillante idea di uscire a bere qualcosa alla
    Sera, se no 3 pagine di giornale non sarebbero bastate a descrivere quelli che ti pisciano e vomitano sul portone, o che pompano a tutto volume musica e bestemmie sotto le finestre alle 4 del mattino, o dei turisti ubriachi marci che rientrano negli air b&b nei condomini e fanno bordello o spaccano tutto o si divertono a citofonare a tutti perché hanno perso le chiavi o perché cercano sostanze da comprare. Vogliamo parlare poi dei ragazzini che con la scusa della sigaretta ti accerchiano anche se hai il doppio dei loro anni e rischi una coltellata sé ti fai una passeggiata in piazza duomo dopo una certa… como è sempre stata una bella cittadina finché ha mantenuto il suo provincialismo di cui in troppi si lamentavano, ma era una dimensione più a misura di persona e dove potevi girare sereno dappertutto a tutte le ore. Ora sanno tutti più contenti i cittadini mancati del mondo e delle metropoli , non facciamo più invidia a nessuna grande città

  5. Non so se questa signora ha dei figli!
    Esiste ancora la materia di “EDUCAZIONE CIVICA” nei Corsi scolastici?
    Forse è da lì che bisognerà ricominciare. Credo che sarà dura!

  6. Leggo questa lettera e mi ci ritrovo completamente: sono situazioni che sistematicamente inscenano contro di me ormai da anni. Una domanda: forse come nel mio caso anche la signora è diventata oggetto di stalking di stato da parte del Sisde? Adesso,, non paghi di tutto ciò, sono arrivati al punto di far rinviare illegalmente la liquidazione del mio TFR da parte dell’INPS di ben 4 anni!
    Che dire? Coraggio cara signora, cerchi di fare come me: resistere, resistere, resistere!

  7. Premesso che è così (e forse peggio) dappertutto, questa situazione rispecchia la poco urbanità del Paese. Un consiglio: eviti scontri verbali al fine di evitare guai seri. P.s.: ma prima dove risiedeva ?

  8. Ogni esperienza ha valore in sé, ed è giusto tenerne conto, sfrondando mentalmente l’oggettivo dall’inevitabile soggettivo; io potrei narrare un’esperienza tutta diversa da quella della lettrice e dei commentatori, soggettiva pure la mia, e forse, chissà?, viziata (o arricchita?) dal fatto che per alcuni decenni ho vissuto altrove, anche all’estero, in un Paese generalmente considerato civilissimo: questo forse mi permette di relativizzare gli squilibri della comunità comense. Ciò detto, è chiaro che Como potrebbe e dovrebbe essere amministrata assai meglio di come è (ed è stata) amministrata. Ma questo vale per il Paese intero. E diciamo che se certa violenza verbale si legge nelle bocche di chi ha responsabilità di governo e su certi giornali a tiratura nazionale, questo non può che peggiorare la situazione. Quanto al problema relativo all’immigrazione, che qualcuno qui sotto sfiora, è troppo complesso per affidarlo a un breve commento, troppo più grande di noi perché si possa essere incasellarlo in facili definizioni. Rimane che, in ogni caso, l’intelligenza di un politico degno di questo nome si mostra quando riesce a governare un evento che comunque non può fermare sfruttandolo (in senso positivo) a favore del proprio Paese e dei suoi cittadini. Certo, bisogna uscire dagli slogan di facile conio, ci si deve rimboccare le maniche, e magari si deve pure correre il rischio di perdere qualche voto.

  9. Cara signora…non demorda! Che vi sia un evidente peggioramento (dovuto principalmente alle persone non solo da chi ha ruolo politico) è piu’ che vero. Non molli e non vada via, si toglierebbe sicuramente un sorriso dei pochi che rimangono! Manteniamo una speranza che vi possa essere un miglioramento!

  10. Ieri, come quasi sempre, ho preso il bus 3 volte. Primo viaggio : ero seduta in fondo, un tipo è entrato dalla porta posteriore, l’autista se ne è infischiato e quello lì avrà magari viaggiato gratis.
    Secondo viaggio : un sedile era libero perchè sporco di chissà che cosa.
    Terzo viaggio: L’autista chiacchierava al cellulare dei fatti suoi ed ha fatto una frenata che dire brusca è dir poco.
    Lo dico tutte le volte: come si capisce che le persone preferiscano la macchina.
    A proprosito di auto: che dire quando sei al passaggio pedonale e gli automobilisti non si fermano e ti guardano come chiedendosi cosa ci fai lì, forse stai guardando il panorama.

  11. Una giornata storta. Ben vengano i turisti, abbastanza disciplinati anche se quando si muovono in massa creano disagio nelle piccole strade del centro. Più turisti e meno comaschi (poco ospitali) è la ricetta per una nuova Como più aperta! Ci vorranno decenni ma anche l’anima dei locali si ingentilira’

  12. è il risultato di una città che vive una profonda dicotomia. Da una parte la Como Lake Esperience e dall’altro la realtà. C’è chi viene qui per sognare e vivere un esperienza indimenticabile fatta di Alberghi e ristoranti a cinque stelle in cui tutto è fantastico, accessibile, facile e chi invece deve vivere la quotidianità della città e della società, in cui tutto è più difficile. Sono sempre di più due città in una. Mentre la prima sfiora le vette dell’eccellenza, la seconda arranca faticosamente e paga le scelte che non si sono mai fatte sulla mobilità e sulla rigenerazione urbana.

  13. Trovo il racconto della “fortunatissima” SURREALE.
    Ripeto SURREALE. È ovvio che c’è maleducazione ma non come questa “fortunatissima” scrive.
    Fortunatissima perché al lavoro si RILASSA, POI ESCE E IN 3 MINUTI È A CASA BELLA COMODA, COMODA. Sarà sicuramente una dipende a tempo indeterminato che pensa di essere a Mobtecarlo.
    Al Carrefour del lago in certi orari è sicuramente vero che stazionano individui in grave difficoltà ma allora perché la “fortunatissima” non va a fare la spesa in centro nell’altro SUPERMERCATO VICINISSIMO A VIA FONTANA DOVE PARE ABITI???
    POI SE QUESTA SIGNORA È TANTO EDUCATA PERCHÉ NON HA FATTO PASSARE, PER EDUCAZIONE, LO SBAVATORE DIETRO DI LEI IN CODA AL SUPERMERCATO???
    Visto che si trova tanto male in questa città può anche andarsene altro con L’ILLUSIONE DI TROVARE IL PARADISO.

    1. Perché vomitare la propria frustrazione addosso ad una persona che ha espresso il proprio malessere?
      Che commento poco intelligente!

  14. A me piace la pace che la Signora trova al lavoro: “una giornata come tante, prendo la mia bici e vado a lavoro, una chiacchiera, una email e si è già fatta l’ora di staccare (le 18)”. Almeno lei si può rifugiare in quello… La mia giornata è “guerra al lavoro, guerriglia in città”.
    A parte questo, sembra la descrizione di una città di zombie e pazzi e una concentrazione di sfighe in una sola sera.. suvvia, un pochino di ottimismo, la pioggia finirà e la primavera esploderà e al posto di vedere gente che ci “placca correndo e sbucando dalle colonne” vedremo i sorrisi e un pochino di bello. Certo il brutto resterà, ma resterà in quanto tale, non sostituirà il bello.

  15. Vivo qui dal 1993, frequento Como dal 1989, l’ho scelta, lo rimpiango ogni giorno, ma per svariati motivi non posso proprio andarmene… ci sono persone gentili, ma sono sempre meno, avevo 24 anni e me ne ero innamorata, ne ho 59 … vorrei divorziare da questo grande casino di cittadina, al palo da vent’anni, amministrazioni trufaldine o inconcludenti per eredità o per inerzia, un traffico terrificante, un centro storico sporco, mi chiedo come una città turistica non ritiri la spazzatura puzzolente ogni sera, festivi compresi, purtroppo non è vero che si è sempre in tempo per cambiare vita …

    1. Assolutamente d’accordo con la signora Margherita.
      Io sono nato e cresciuto a Como ma ho vissuto all’estero negli ultimi 9 anni per motivi lavorativi e sono purtroppo ora dovuto ritornare per motivi famigliari.
      Avendo studiato a Milano e fatto il pendolare fino al 2008, conosco bene anche il caos delle metropoli e la grande sensazione di insicurezza, presente non solo nelle ore notturne.

      In Portogallo sono rimasto stupito: in tutti questi anni ho trovato la stragrande maggioranza delle persone gentili ed educate; a Lisbona mi sono reso conto che anche nelle metropoli è possibile trovare persone a modo, semplici, empatiche e, nonostante in ufficio si lavori ad alta intensità, una volta usciti non si viene investiti dagli altri e, qualora succedesse qualcosa, nessuno si mette a sbraitare o ad insultare il prossimo.
      I giovani e gli adulti non della terza età non vivono come qua a Como in una città dormitorio, senza divertimenti e con chiusure entro la mezzanotte.
      A Lisbona è sempre tutto aperto.

      Ci sono mezzi di trasporto efficienti, a basso costo (serve un solo abbonamento dal costo di € 40 mensili che consente a tutti i residenti di potersi spostare con tutti i mezzi di trasporto disponibili, indifferentemente che si tratti di metropolitana, treni, tram elettrici o bus).

      Aggiungiamo un contesto in cui i posti di lavoro con contratti decenti sono inesistenti e in Italia non esiste la meritocrazia ma si entra perché sì e figli di, nipote di, amico di, e capiamo il perché ci sia così tanta aggressività repressa e non.

      A chi sostiene che “dappertutto è così”, beh, Comaschi, dappertutto non è così. Siamo dei gran maleducati e persone di mentalità chiusa (ma questo noi italiani in generale), non interessate ad aprirsi, a conoscere, e sempre giudicanti a prescindere.

      Viaggiare è importante: non andando sempre e solo a Londra o Parigi, mete che si sa essere un casino.
      Insomma, da noi ritrovo quello che ho lasciato, nulla è cambiato: la stragrande maggioranza delle persone sono scontente, frustrate ed insoddisfatte della loro esistenza, e questo poi genera un effetto domino.

  16. E per fortuna non ha fatto un frontale con
    qualche Rider che a velocita pazzesca girano cn bici assistite per consegne e pure ti fanculano se non ti sposti per tempo .

  17. Como non è mai stata patria dell’accoglienza e del sorriso. La situazione descritta è però quella che vivo anche io quotidianamente. Una città che ha abdicato al turismo senza regole e guidata da politici miopi che prediligono incentivare l’afflusso di turisti lasciando le piazze occupate da tavolini e fregandosene dei residenti.
    E’ la tristissima realtà che non potrà che peggiorare.

  18. Tutto vero ma, non per difendere una città che ormai sta sprofondando, i gesti di maleduczione riportati sono comuni, ormai, a tutti i luoghi…

  19. Purtroppo assistiamo ad un incattivimento generale,non solo a Como. Como in particolare è sempre di più una città di anziani intolleranti (con le dovute eccezioni) e in fondo possiamo dire che l’ospitalità e l’integrazione non sono mai state il suo forte. Certo, ha altre qualità, la laboriosità e la parsimonia per esempio ma quello che balza all’occhio negli ultimi tempi è soprattutto la supponenza e l’arroganza forse una reazione dovuta ad una paura e chiusura verso il futuro (tipica degli anziani appunto).

    1. Quello che dice in parte è vero ma è altrettanto vero che fra i giovani d’oggi regna l’arroganza, la maleducazione, l’idisponenza, l’intolleranza e la violenza e non sempre per colpa loro.

      1. Egr. Sig. Sergio, dissento dalla Sua affermazione. Non è un problema dei giovani, ma un problema di maleducazione, anche negli anziani). Ognuno pensa di poter fare quelli che meglio crede. L’essere umano (in minuscolo) per fortuna è in estinzione, lascerà spazio a forme viventi più adatte a questo pianeta. La colpa è solo nostra.

      2. i giovani di oggi (i miei figli e i loro amici su tutti) sono in media molto più educati di noi che abbiamo svoltato i 50; le lamentele della signora in bici non facevano riferimento ad età o genere: rilegga bene

  20. Purtroppo la Signora descrive una realta quotidiana a cui Como è ormai costretta da alcuni anni. Il problema è Nazionale e non riguarda solo Como ma è frutto di scelte politiche assurde fatte nei decenni passati che con lassismo e impunità si sono incancrenite rendendo la vita dei cittadini intollerabile. La soluzione, io credo, non è facile ne immediata serve una profonda rielaborazione sul nostro sistema sociale e su come vogliamo vivere. Le leggi attuali non sono idonee a dare risposte concrete per ripristinare sicurezza e certezze e di questo se ne devono fare carico tutti gli Italiani perchè, in parte, lo “sfascio della societa” è anche causa loro e delle loro scelte.

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