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Como, prato al posto degli alberi nei nuovi giardini a lago. Sinigaglia: “Perché stravolgere? Per un vuoto a perdere?”

E’ notizia di pochi giorni fa: il contratto tra il Comune di Como e l’azienda siciliana che ha vinto l’appalto è stato firmato dopo una lunga attesa – l’iter complessivo si trascina da anni – e presumibilmente a inizio 2024 partiranno i lavori per i nuovi giardini a lago (qui l’intervista al progetti: “Basta bosco, ecco un vero parco tra prati, benessere e un incanto di luce”).

Ma proprio sulla prospettiva di una netta diminuzione degli alberi della zona interviene Arianna Sinigaglia, architetto comasco, decisamente contraria a questa soluzione. Di seguito l’intervento integrale (per interventi, segnalazioni, foto e video 335.8366795 o redazionecomozero@gmail.com).

Vogliamo un giardino a lago da vivere o un vuoto a perdere?

La mia riflessione inizia con delle domande. Perché abbiamo bisogno di stravolgere un luogo oggi riconoscibile dalla maggior parte dei cittadini? Perché abbiamo bisogno di ridisegnare un ambiente entrato a far parte della nostra quotidianità come se fosse un vecchio amico?

Certo è innegabile che alcune aree siano degradate, consumate e da ripensare secondo i bisogni attuali. Ma l’architettura è ed è sempre stata l’arte di costruire lo spazio di vita dell’uomo, di conseguenza mi risulta difficile pensare che per dare un taglio “moderno” ai nuovi giardini a lago si debba rinunciare agli alberi secolari che lo popolano. Risulta strano che si parli della necessità di luce in un parco, dove va ricercato il riparo, l’accoglienza, l’ombra, il gioco, l’armonia.

Mi sembra inoltre stridente sentire “si deve fare per ottenere i fondi della Regione”. Si deve?
Io credo che si debba fare il meglio per la propria città.

Questo pensiero si ricollega al nuovo lungolago così “pieno di luce” e vuoto di significati. Così anonimo e carente, un luogo dove non ci si sente a proprio agio: una passeggiata progettata da tanti e poi svuotata di tutto. Seguendo i processi dell’attuale progettazione dei nuovi giardini di conseguenza mi chiedo se è questo il risultato che vogliamo: un solo uno spazio pieno di luce.

Il mio pensiero è ovviamente conservativo per questo spazio e per il suo patrimonio arboreo. Mi sarei orientata verso un approccio che voglia mantenere a manutenere tutti gli alberi sani: risanare le aree di qualità, ripensare ai percorsi ed alle aree di sosta, rinnovare i cordoli, i camminamenti e le aree di gioco mantenendone il carattere ed arricchendolo. Un intervento vicino ad una manutenzione straordinaria, ma avrei assolutamente evitato una ulteriore stravolgimento in una città ancora sfregiata da quei “grandi progetti” partiti coi fuochi d’artificio che hanno poi inchiodato Como nel nulla per anni e anni.

Arianna Sinigaglia

AGGIORNAMENTO:

Nuovi giardini a lago, graffio dell’ex assessore Lombardi: “Progetto rimaneggiato, ormai senza capo né coda. Serviva più coraggio”

© RIPRODUZIONE RISERVATA

20 Commenti

  1. Il verde a Como é già scarsissimo, le piante (in vaso!) sul lungolago sono tristissime, per non parlare delle aiuole funerarie di cemento. Manca un pensiero per la città che non sia di sfruttamenti commerciale degli spazi. Si può tranquillamente sistemare quell’area senza abbattere gli alberi

  2. Soliti politici vergognosi che non capiscono nulla né di città né di ambiente. Sembra che vivano fuori dalla realtà o solo nella realtà della politica e degli affari. Fregandosene del bene pubblico e della bellezza ma asserviti a ricevere sempre più barbari.

  3. Sono d accordo riguardo al mantenere gli alberi secolari ma anche la zona gioco tempo libero per i bimbi . Trovo che voler eliminare i giochi dei bambini ,le giostrine e lo storico trenino , sia una scelta sbagliata . Tale spazio è importante per le famiglie con bambini , garantisce la possibilità di socializzare e permette un maggior controllo della zona visto che durante il giorno appunto è frequentato da famiglie

  4. Gli alberi vanno assolutamente salvaguardati, un progetto che li elimina è uno sbaglio che danneggerebbe l intera città e farebbe ricordare nel peggiore dei modi l Amministrazione che portasse avanti questo abominio

  5. La temperatura delle città sta aumentando pericolosamente, non si possono abbattere alberi in un parco urbano col pretesto di dare luce e spazio, come se fosse il soggiorno di casa propria. Il verde è patrimonio pubblico.

  6. “Da troppo tempo ci siamo posti al di fuori della natura, dimenticandoci che rispondiamo agli stessi fondamentali fattori che controllano l’espansione delle altre specie. Abbiamo concepito il luogo dove viviamo come qualcosa di separato dal resto della natura, contro la natura. Ecco perché da come immagineremo le nostre città nei prossimi anni dipenderà una parte consistente delle nostre possibilità di sopravvivenza.”

    Stefano Mancuso, Fitopolis. La città vivente, Laterza, 2023.

    1. Bella citazione, grazie. Esprime comunque un concetto architettonico vecchio almeno di 50anni, quindi che facciamo? Aspettiamo che recepiscano anche i più “tardoni” oppure anche noi cittadini iniziamo a imporre alle amministrazioni scelte più sensate? Ci siam riusciti col muro delle paratie, ci riusciamo anche col lungo lago. Dobbiamo solo unire le voci.

  7. Cos’è quella specie di pensilina? La stazione dei bus? Chi va ai giardini se piove, ha giá l’ombrello di solito.
    Una bruttura, d’altra parte Como fa di tutto per peggiorarsi.

  8. Abbiamo già la nuova passeggiata a lago con paratie comiche che si devono montare a mano e sono alte 30 cm e una orrenda spianata di porfido, cemento (pista ciclabile) con aiuole a vaso penose e piccole. In sintesi una nuovo passeggiata antievacuazione liquidi vari…. con una percentuale di verde penosa e ovviamente cosa si propone di nuovo vicino al tempio voltiano???
    Una pensilina di 30, 40,50 metri… dove probabilmente…. verranno fatti posteggiare i bus turistici visto che dalla foto sembra proprio una stazione dei bus, per giunta, ovviamente praticamente priva di verde!!!
    SIAMO alla devastazione totale in primis culturale, poi paesaggistica, funzionale e nociva della zona che sicuramente andava sistemata ma con buonsenso e ELEGANZA E EQUILIBRIO E ARMONIA!!!!
    Evidentemente c’è chi vuole che il lungolago diventi il più orrendo possibile.
    Non manca molto ormai.

  9. Perfettamente d’accordo. Abbattere gli alberi, se non sono irrimediabilmente malati, è un delitto. E anche se si devono abbattere, vanno ripristinati in ugual numero. Chi vuole la luce va a prendersela dove già c’è (ma non sui prati di villa Olmo, mi raccomando…)

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