I vertici della rinata Democrazia Cristiana comasca – il sindaco di Casnate Fabio Bulgheroni, l’ex consigliere comunale Luigi Bottone e l’ex comandante della polizia locale di Como, Vincenzo Graziani – scendono in campo sul tema dei senzatetto in città ma anche della recente polemica per la richiesta di 400 euro alla futura associazione che gestirà i cassonetti per la raccolta di abiti usati, previo bando comunale. E i tre lo fanno con una lettera che pubblichiamo integralmente di seguito dal titolo eloquente (e durissimo): “A Como è vietato essere poveri”.
A COMO È VIETATO ESSERE POVERI
I vertici promotori comaschi della nuova DC esternano la loro preoccupazione per quanto sta accadendo alla città di Como.
L’amministrazione Comunale, ultimamente, ha dato esempio di poca sensibilità sul tema dei problemi sociali e assistenziali.
In alcuni casi ha adottato scelte che non sono assolutamente condivisibili (quali ad esempio la recente chiusura dei dormitori, la richiesta di canone occupazione per i cassonetti della raccolta vestiti per i più bisognosi, vietato l’elemosina).
Neppure finire sulle cronache dei giornali nazionali, dei media nazionali, in Rete ed essere oggetto di numerose contestazioni, ha fatto cambiare decisione.
Evidentemente la politica attuata ed il relativo messaggio sono chiari: “Sei povero? Allora la città di Como non può aiutarti. Hai bisogno di aiuto ? Ci dispiace, chiedi altrove”.
Eppure Como e i comaschi hanno molto da offrire così come sempre dimostrato in passato.
Ci lascia anche molto perplessi che l’amministrazione abbia deciso di “chiudere gli occhi” o semplicemente cambiato sensibilità su un tema così delicato, auspichiamo un immediato ravvedimento perché vedere queste persone sole, sfortunate, bisognose, abbandonate nella disgrazia, mostra una realtà della città di Como che non è assolutamente vera.
Il cittadino comasco è da sempre sensibile su questo tema e molto generoso .
Infine “lasciare in mezzo alla strada” persone senza cure, senza alcuna igiene senza sicurezza, fa solo che aumentare un disagio sociale che non fa bene a nessuno ed aumenta il rischio di sicurezza pubblica.
Invitiamo in primis il sindaco, noto per la sua grande esperienza nell’organizzazione del soccorso, nella Protezione civile ed altre attività rivolte al benessere ed alla salute del cittadino e alla Amministrazione predisporre azioni concrete ed immediate per risolvere questo grave problema attivando tutti i settori ed i servizi comunali preposti alla persona.
Luigi Bottone , Vincenzo Graziani, Fabio Bulgheroni