Più di ogni cosa sono conoscenza e consapevolezza le architravi per affrontare la malattia, qualsiasi malattia. Nei giorni scorsi – 9 e 10 marzo, si è svolto a Como il convegno Oncologia e Territorio, organizzato da Erone Onlus, associazione presieduta dal dottor Alberto Vannelli. Numerosi gli interventi in una due giorni intensa, estremamente partecipata. Tra questi ci ha colpito quello di Doris Mascheroni, primario di Medicina e Oncologia della clinica Villa Aprica di cui è anche vicedirettore sanitario.
Una riflessione profonda tra scienza, medicina e individuo. Un pensiero intenso, un segnavia per ciascun malato e per quanti lo accompagnano nel percorso. Lo pubblichiamo integralmente.
In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto
– Antifonte, filosofo ateniese
La coscienza oncologica come migliore prevenzione
L’immagine della locandina mi ha colpito favorevolmente: un tunnel da cui però si esce con una luce in fondo.
E’ un po’ la rappresentazione dell’ammalato di cancro per lo meno nella cultura odierna. Quella che in passato era l’equazione cancro= morte ora è in gran parte sostituita dall’equivalenza cancro = remissione di malattia o per lo meno cronicizzazione di malattia e lungosopravvivenza.
Questo almeno per gran parte dei tumori maligni trattabili, se non per tutti. Ma quali sono gli strumenti che ci possono permettere di aggredire una neoplasia con maggiore positività sui risultati che possiamo ottenere?
Innanzitutto le nuove strategie terapeutiche, la terapia chirurgica, medica, radioterapia: è noto che l’oncologia va sempre più verso la genetica, l’immunologia, la biologia molecolare
Ma sicuramente anche la prevenzione e la diagnosi precoce.
Clinicamente, nel linguaggio medico , la prevenzione vera e propria è l’eliminazione dei fattori di rischio che incidono sui tessuti del corpo umano creando mutazioni, alterazioni cellulari e tumori:fumo, alcol, smog, onde elettromagnetiche, dieta ricca di grassi e via dicendo.
Si potrebbe dunque concludere che prevenire sia relativamente facile, intervenendo dove si può.
Ma esistono anche dei fattori non eliminabili come l’ereditarietà ed esistono dei tumori su cui non si può fare prevenzione: allora gioca la diagnosi precoce. Cioè prima troviamo il tessuto ammalato e molto più facile sarà l’intervento di cura e la possibile guarigione o cronicizzazione.
Quindi la parola magica è “prevenzione” nei due significati che ho espresso ora.
Ma la prevenzione oltre ad essere insegnata, spiegata, pubblicizzata, deve essere qualcosa che dobbiamo ritrovare dentro di noi come stile di vita
Si previene anche l’incidente stradale cercando di guidare con attenzione, senza aver bevuto eccetera.
Cosa può accadere nel nostro pensiero, nelle nostre emozioni che ci induca ad un pensiero positivo per quanto riguarda il benessere del nostro corpo, in particolare per quanto riguarda la malattia tumorale che incute – a ragione – ancora molta paura?
Il termine COSCIENZA deriva dal latino conscire, cioè “essere consapevole, conoscere” e indica la consapevolezza che la persona ha di sé e dei propri contenuti mentali. Quindi il termine “coscienza” diventa sinonimo di “consapevolezza” nel suo riferimento “alla totalità delle esperienze vissute, ad un dato momento o per un certo periodo di tempo”.
Possiamo essere consapevoli e quindi responsabili del nostro atteggiamento nei confronti della vita: lo stile di vita, le abitudini, il prenderci più o meno cura di noi.
La prevenzione entra in gioco nel momento in cui ci rendiamo consapevoli che siamo responsabili – dove possiamo – del nostro benessere fisico e psichico.
Per esempio: il fumo di tabacco è responsabile all’80% del cancro del polmone.
Vero che per motivi genetici anche chi non fuma può ammalarsi di cancro del polmone o chi fuma due pacchetti di sigarette al giorno potrebbe non contrarre mai il cancro.
Tuttavia il “prenderci cura di noi” presuppone la responsabilità delle nostre azioni: non fumo e riduco il rischio potenziale di un cancro al polmone, faccio la lampada tutte le settimane e rischio il melanoma
Ma da che cosa dipende l’adozione di questi comportamenti virtuosi, la decisione di cambiare stile di vita?
Dipende da una nostra decisione e volontà, quindi dalla nostra mente. Ecco un primo significato dell’espressione “coscienza oncologica”.
Quanto il nostro cervello può influenzare la coscienza cioè la consapevolezza delle nostre azioni?
Sicuramente il sapere, l’informazione: ecco perché per esempio è completamente sbagliato affidarsi a fonti di informazione distorte o errate, come internet o i social o le cure alternative.
Le informazioni date da fonti certe, scientificamente validate, creano in noi la consapevolezza di un corretto stile di vita, la consapevolezza dell’importanza della prevenzione
Chi dice su Internet che particolari diete strane prevengono la comparsa del cancro dice una cosa sbagliata, passa un’informazione che non crea una vera coscienza oncologica.
Ascoltare e fare nostre le informazioni scientifiche ci permette di formare una coscienza oncologica che è alla base della prevenzione, per le malattie cardiovascolari, per il diabete e soprattutto per i tumori
La PNEI cioè la PSICONEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA è una disciplina che si occupa delle relazioni tra la psiche e i sistemi di regolazione fisiologica che costituiscono l’organismo.
Le citochine, mediatori della risposta immunitaria influenzano i circuiti del cervello al fine di aumentare la risposta immunitaria
A volte l’“informazione” che giunge alla nostra mente non è costituita da un concetto, ma da una situazione particolarmente difficile da razionalizzare: è qui che si parla di “stress”. La mente cerca di “gestire” questa situazione difficile reagendo in modo irrazionale. La reazione può anche rivolgersi verso l’individuo stesso, o per meglio dire, contro la parte corporea dell’individuo stressato.
Anche le cellule immunitarie possono essere il bersaglio dei messaggi nervosi: la troppa tensione, lo stress, possono ridurre quindi la resistenza immunitaria e causare gastrite, cafalea, insonnia. Senza contare che spesso lo stress favorisce comportamenti non salutari.
Per esempio chi è nervoso fuma di più, chi è triste tende a bere “un goccetto”…
Quindi la mente da un lato può condurci a favorire la malattia con il nostro stile di vita sbagliato, e dall’altro può aggravare la situazione indebolendo le nostre difese naturali.
Al contrario, l’omeostasi, cioè l’equilibrio dei componenti del nostro organismo crea un’armonia tra corpo e psiche che rinforza il sistema immunitario e permette il buon funzionamento di tutti gli organi e gli apparati
Per concludere citerei un filosofo ateniese, Antifonte, che già nel V secolo a.c. aveva capito: “In tutti gli uomini è la mente che dirige il corpo verso la salute o verso la malattia, come verso tutto il resto”. Impegniamoci a far si che la nostra mente diriga il corpo verso la salute, verso la prevenzione dei tumori, creando una sana coscienza oncologica
BIOINFO
Doris Mascheroni si è laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano ed è specialista in Oncologia Medica. Ha svolto attività di oncologa a livello nazionale ed internazionale. E’ Primario dell’U.O. di Medicina, Responsabile del Servizio di Oncologia ed Emato-oncologia, Primario dell’U.O. Sub Acuti e Vice Direttore Sanitario, nonché Auditor e Risk Manager dell’Istituto Clinico Villa Aprica del Gruppo San Donato. Ha superato un Master in Dirigenza Medica presso l’Università LIUC di Castellanza. E’ inoltre docente a contratto all’Università L.U.D.E.S di Lugano. E’ in costante collegamento con i principali Ospedali Italiani seguendo linee guida standardizzate nel trattamento dei pazienti. Ha ottenuto per i bienni 2010-2011, 2012-2013, 2014-2015, 2016-2018 per l’I.C. Villa Aprica il “bollino rosa” di O.N.D.A come “Ospedale a misura di donna e per le fasce deboli”. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni nazionali e internazionali e docenze/relazioni specialistiche.
Un commento
Super dottoressa mascheroni, eccellente professionista, splendida persona