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Il sindaco di Como contro le colazioni ai senza dimora: la lettera di replica della rete del Terzo Settore

Dopo gli attacchi all’opera di accoglienza e solidarietà del parroco di Rebbio, don Giusto Della Valle, e al servizio di colazioni portate dai volontari comaschi ai senza dimora (gesto accusato di creare assembramenti molesti per i residenti), la rete Vicini di Strada replica alle parole del sindaco di Como Alessandro Rapinese. Di seguito, la nota integrale.

Nella città di Como vivono tra le 250 e le 300 persone senza dimora. Dietro ogni numero c’è il volto di un uomo o una donna, italiano o straniero, giovane o anziano, che racconta una storia di perdite graduali (le relazioni familiari, il lavoro, la casa…), di fatiche esistenziali, di abbandono della propria terra per l’aspirazione che accomuna ogni essere umano a una vita migliore, ma che narra anche sogni e desideri, capacità e passioni.

Vicini di strada riunisce cooperative sociali, associazioni, parrocchie, fondazioni e gruppi informali di volontari che nella città di Como si occupano di queste persone garantendo loro servizi, in risposta ai loro bisogni primari, ma promuovendo soprattutto occasioni di incontro e inclusione. Parliamo di servizi di base, come mensa e dormitori, ma anche équipe di strada, proposte artistiche e ricreative, quali occasioni di incontro tra cittadini con e senza dimora, e progetti sperimentali per il contenimento di abusi di sostanze e alcool in connessione con i servizi territoriali.

Un contributo attivo alla coesione sociale, al contenimento di tensioni e derive e alla costruzione di un senso di sicurezza e rispetto reciproco, anche attraverso raccolte di dati puntuali rispetto ai punti di maggiore affluenza in città. Non manca il supporto per indirizzare le persone a percorsi di cura medicosanitaria oltre che l’informativa legale soprattutto per i cittadini stranieri che necessitano di conoscere il percorso di regolarizzazione sul nostro territorio.

Tra le diverse progettualità oggi in atto molte azioni di vicinanza interessano proprio il contenimento degli abusi di sostanze e la presa in carico delle fatiche dei quartieri nel confrontarsi con la dimensione dei senza dimora, al fine di favorire il dialogo e contenere i possibili conflitti tra cittadini con e senza casa.

Vicini di Strada è abituata a confrontarsi costantemente con l’amministrazione pubblica all’interno del Coordinamento degli enti e servizi per la grave marginalità a cui partecipano anche il Comune di Como e l’Azienda sociale comasca e lariana, un’esperienza emblematica di corresponsabilità e gestione condivisa delle criticità attiva dal 2011.

Riteniamo per questo doveroso riportare il piano del dibattito oggi in atto rispetto a situazioni che sappiamo possono anche generare fatiche, a una dimensione di dialogo costruttivo, nella ricerca condivisa di soluzioni, che sappiano rispettare le esigenze della parte più fragile e che possano realizzarsi solo all’interno di quei luoghi deputati al confronto che insieme abbiamo negli anni costituito.

Vicini di strada è composta da: ASCI Don Guanella – Associazione Como Accoglie – Associazione Incroci – Associazione Lachesi – Piccola Casa Federico Ozanam ODV – Cooperativa Sociale Lavoro e Solidarietà – Cooperativa sociale Symploké – Cooperativa sociale Lotta contro l’emarginazione – Croce Rossa Italiana – CSV Insubria – Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio – Fondazione Somaschi – Gruppo Legàmi – Opera don Guanella – Osservatorio giuridico per i diritti dei migranti – Parrocchia di Rebbio.

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30 Commenti

  1. Purtroppo “maax” ha ragione.
    e di sicuro non c’è tanto da andare fieri.
    E poi é più facile negare una colazione a un poveraccio che farsi pagare le multe dagli svizzeri.🤬
    Forte con i deboli
    Debole con i forti
    La politica vá cosi 😢

  2. Per favore non siate “dualisti”
    Prima santificare don Roberto Malgesini (che portava, colazione, pranzo o cena ai senzatetto)
    Poi vietare a chi resta di farlo

  3. Il buon Samaritano, che Gesù porta ad esempio nel Vangelo, non si è fatto domande come tanti cristiani e non si stanno facendo. Ha preso in spalla il malcapitato ferito e il suo dolore, che invece i perbenisti dell’epoca evitavano ognuno con la sua scusa, e lo ha aiutato. Punto.

  4. Purtroppo chi è senza tetto per disgrazie personali ci sono davvero, bisogna pure dire che x alcuni 3è una scelta sua, comunque bisogna aiutarli, chi va a messa dovrebbe essere il primo a farli.purtoppo bigotti e comunisti sono simili.

      1. Salve sig Luca
        In Italia i comunisti centrano sempre
        A Cernobbio e nei vari CDA hanno messo in atto la stetegia per sconfiggerli.
        Non facendo più bambini, essi moriranno di fame e
        qualora cercassero di cambiare dieta, a Como non troveranno neanche la brioche alla mensa dei poveri! Tié 🤘

  5. Gentile sig. Rapinese,
    ho letto questa mattina che i fedeli non partecipano più alle funzioni religiose nelle chiese delle parrocchie che aiutano migranti e diseredati. Meglio per queste persone se, in un’ottica di vita eterna, intanto che ancora possono, si vadano a rileggere qualche brano di Vangelo. Magari quello che è stato proclamato questa mattina nelle chiese di rito ambrosiano. Lo faccia anche Lei, le farà bene.
    Buona domenica

  6. Leggo commenti contro il Sindaco ingiustificati..voi che commentate fate un giro dove ci sono questi pseudo senza dimora e vi accorgerete che la realtà è diversa…irregolari a fare bisogni in strada, delinquere e litigare dalla mattina alla sera…con un cornetto e caffè pensate di risolvere il problema?…servono decisioni seppur impopolari che possiamo risolvere il problema.

    1. Grande brava…. E quattro mesi e piu che avevo fatto presente di un giardinetto vicino casa , dove potrebbe le persone sedersi un attimo…..e poi questione sempre di soldi….ohh Dio denaro,che col sesso…. Fai danni…. Buona serata a tutti

  7. Certo non è così che si aiutano queste persone, il gesto di offrire serve a noi per non sentirci disumani come siamo diventati. I miei nonni, poveri come quasi tutti, vedendo i vicini senza nulla da mangiare a Natale, diedero il loro unico coniglio,
    Tra poveri ci si aiutava veramente….comunque meglio un cappuccino che niente ma non fermiamoci li…..

  8. Viene comunque da chiedersi se sia la soluzione del problema a stargli a cuore o ,il consenso di quattro bigotti che vanno in chiesa ma vorrebbero far scomparire dalla vista parte del loro prossimo. La sua è la solita tattica x raccogliere 4/5′ consensi in piu’ .
    Sempre più egocentrico oltre che penoso .

  9. Rapinese è in evidente difficoltà sul piano amministrativo. Non ha ancora combinato nulla, a parte tagliare nastri di opere non sue. E così, non gli resta che buttarla in “caciara”, rispolverando il vecchio cliché dell’immigrato brutto e cattivo, che al comasco media piace sempre.

  10. Una riga sopra vogliono togliere le colazioni in istrada ai senza dimora,
    Una riga sotto vogliono regalare un kilo di pasta a chi se la mangia in mezz’ora
    Una via di mezzo no?

  11. Poi va in Duomo a Natale….. hanno la faccia come il q. titolava Cuore.
    Nulla di nuovo.
    E’ proprio un mestiere entrare nello stato, stato che molla oltre l’ 80% del PIL per pagare gli statali….. informatevi…..

  12. Spiace.
    Se arrivi ad inveire contro chi offre una brioche ad un derelitto, vuol dire che non hai capito nulla della vita. E che ormai sei incattivito con il mondo intero.
    Al di là delle tue prossime fortune o sfortune politiche, che il tempo ti doni saggezza. Te lo auguro di cuore, fratello.

  13. Sig. Sindaco, tra le tante Istituzioni Cittadine, Provinciali e Nazionali, si è inimicato anche la Chiesa Cattolica, Locale e Provinciale, nonchè Associazioni Varie, etc. non parliamo, poi, degli invitati delle Tv nelle Sue presenze televisive (Poletti, ed altri).
    Meno male che in Consiglio Comunale sono presenti i Suoi…di Maggioranza e, basta!!!

      1. Rapinese ha vinto grazie a Lega e FdI, ricordatelo sempre, voi rapinofili, e non è detto che andrà sempre così. Poi è vero, il comasco medio è un conservatore di scarsa visuale, è sempre stato così. Ma non ne andrei fiero.

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