RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Punti di vista

“Il turismo sul Lago di Como solo nei grandi alberghi? Noi abbiamo scelto, stiamo con i B&B”

In quello che si potrebbe definire ‘l’eterno dibattito sul turismo’ a Como e sul lago, uno dei punti sempre caldi è il derby, per così dire, tra l’accoglienza storica negli hotel e tutte le nuove forme di ricettività più recenti, dai bed and breakfast alle case vacanza. Oggi proprio su questo tema arriva una articolata riflessione del vicepresidente provinciale di Confesercenti, Claudio Bizzozero, che pubblichiamo integralmente di seguito.

TURISMO: FONTE DI FASTIDIO O DI CRESCITA ECONOMICA? UNA RISPOSTA ALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE

La recentissima sentenza della Corte Costituzionale n.186 del 16 dicembre scorso, che ha respinto il ricorso del Governo contro la legge regionale toscana sul turismo, ha riacceso il dibattito in materia di accoglienza extra alberghiera, che da anni riempie le pagine dei giornali, anche dalle nostre parti, durante la stagione turistica.

Poiché anche nel nostro territorio l’extra alberghiero è ormai un fenomeno ampiamente radicato, vale la pena di valutare le specifiche ricadute locali della sentenza della Corte.

Occorre innanzitutto dire che i turisti che prendono alloggio (quale esso sia), non sono turisti “mordi e fuggi” (che sono quelli che alimentano il fenomeno del c.d. “overturism” selvaggio) scaricati la mattina, con tanto di zainetto porta vivande al seguito, da bus stracolmi che poi li riprendono nel pomeriggio per portarli a dormire altrove, lasciando sul territorio solo costi e nessun vantaggio.

Si tratta, al contrario, di turisti che soggiornano per almeno 2 o più notti, e che quindi non solo pagano la tassa di soggiorno ai comuni dove alloggiano, ma in più lasciano sul territorio valore aggiunto, attraverso i prodotti e i servizi che acquistano.

Inutile negare che anche questo tipo di turismo (non mordi e fuggi) porti con sé vantaggi e problematiche, ma al di là delle specifiche questioni c’è una domanda di fondo alla quale occorre rispondere:

il turismo rappresenta un disturbo del quale si farebbe volentieri a meno, un fastidioso fenomeno dal quale ci si vorrebbe liberare il prima possibile, oppure un’importante fonte di reddito per molte famiglie e del quale occorre dunque occuparsi seriamente?

In altri termini: esiste un effettivo interesse collettivo a dare un futuro al settore oppure no?

Tutte le risposte sono ovviamente legittime e la Corte Costituzionale, stando a quanto riportato dalla stampa, sembra averne data una parziale, laddove, da un lato, legittima le possibilità per gli enti locali di limitare l’extra alberghiero a gestione familiare (b&b, case vacanza, locazioni turistiche, affittacamere) e dall’altro autorizza le strutture alberghiere a gestire direttamente anche l’extra alberghiero.

Forse non è un caso che la Corte Costituzionale esprima un’opinione simile: vale infatti la pena di considerare che il fenomeno b&b (non a caso espressione di lingua inglese) non nasce in Italia ma all’estero, in paesi con un’impronta di fondo decisamente più liberale e meno invasiva nel settore economico, rispetto all’iperstatalismo italiano.

Né crediamo sia un caso che una legge regionale simile, che penalizza l’accoglienza diffusa nelle piccole gestioni familiari, a vantaggio di quella centralizzata nelle grandi strutture alberghiere, venga proprio dalla Regione Toscana (ed a quanto pare la regione Emilia Romagna sta seguendo a ruota).

Noi di Confesercenti una risposta chiara alle domande poste l’abbiamo.

Innanzitutto noi siamo convinti che il turismo rappresenti, per il nostro territorio, una fonte di ricchezza oggi imprescindibile (anche per chi non se ne occupa direttamente).

In secondo luogo, noi riteniamo che, fermo restando la giusta richiesta di regole (che peraltro già esistono), l’accoglienza diffusa extra alberghiera rappresenti un’ottima modalità per trasformare la ricchezza veicolata dal flusso turistico in reddito integrativo per le singole famiglie che gestiscono tale forma di accoglienza.

In altri termini, fra la duplice scelta alternativa di veicolare l’intero reddito del flusso turistico esclusivamente verso i grandi gruppi alberghieri, oppure di favorire la sua diffusione in parte anche nei piccoli bilanci familiari, noi propendiamo decisamente per la seconda.

Poiché appare evidente che, anche in questo settore, i grandi gruppi difendano benissimo da sé i loro interessi economici, mentre i piccoli rischiano, come sempre, di essere schiacciati dalle scelte assunte nelle sedi istituzionali, noi di Confesercenti vogliamo impegnarci con decisione a difendere gli interessi delle famiglie che in questi anni, nel nostro territorio, hanno deciso di operare nel settore dell’accoglienza extra alberghiera.

Ed in quest’ottica, vogliamo anche sperare che la nostra regione, le nostre province ed i nostri comuni, memori della storica tradizione economica locale, fatta prevalentemente di piccole e medie imprese a base familiare, andranno in direzione esattamente contraria ed opposta rispetto a quella toscana.

Claudio Bizzozero

Vice presidente Confesercenti provinciale Como

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo