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La lettera: “La Statale Regina chiusa, il caos tra bus e battelli. Come può mancare un piano d’emergenza?”

Mattina difficile, quella di domenica, sulla Statale Regina a causa del crollo di una pianta ad Argegno con la chiusura della strada al traffico per diverse ore. Disagi inevitabili, ovviamente, ma nella lettera che riceviamo è pubblichiamo di seguito, c’è anche il rammarico per i tempi non proprio da velocisti dei vari enti interessati nel proporre soluzioni spendibili e in tempo rapidi a chi ha esigenze di sposarsi.

Questa mattina dovevo prendere la C10 da Cernobbio alle 08:39 per arrivare in Alto Lario verso le 10:00. Arriva un pullman che, senza troppe spiegazioni, mi dice che va solo ad Argegno. Dietro noto una corrierina con un autista (scopro dopo parlandoci che era un Lanzo saltato che tornava verso Argegno) che mi fa salire e mi parla della strada chiusa. Decido di andare comunque verso Argegno.

Giungo in riva al Telo e vado in biglietteria NaviComo. Sapendo che c’era un aliscafo partito da Como alle 08:40 (uno dei pochi che arriva in cima al Lario di domenica) chiedo di deviarlo per fermare ad Argegno.

Prima risposta: “Gli uffici a Tavernola sono chiusi”. Seconda risposta: “Ho chiamato Como, non lo fanno fermare perché è una corsa ordinaria”. Unica possibilità per saltare il tappo: battello che arriva qui alle 10:32, oppure aliscafo che ferma alle 11:25.

Ora, mi chiedo:

1. Visto che la strada era chiusa dalle 04:30 circa, come mai né ANAS né ASF né NaviComo hanno diffuso la notizia?

2. Come mai non esiste una struttura provinciale, regionale o statale che coordina tutti gli enti coinvolti? Vista la trattenuta sulla mia busta paga, credo che le risorse per far lavorare insieme dirigenti pubblici profumatamente pagati ci siano.

3. Come mai NaviComo non ha un referente di esercizio in servizio nei festivi per coordinare situazioni di questo genere?

4. Come mai ASF e NaviComo, aziende partecipate da enti pubblici o statali non si parlano?

5. Come mai non esistono piani per affrontare queste situazioni?

Le montagne franano e gli alberi cadono, ci si può fare ben poco, ma sul resto mi sembra che ci sia parecchio da fare. O sbaglio? E meno male che poi i politici ci chiedono i loro voti per le elezioni: cosa stanno facendo di concreto per noi? Credo ben poco.
Grazie.

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2 Commenti

  1. Che si fa teniamo in frigorifero tecnici autisti bus che tiriamo fuori alla bisogna x affrontare le emergenze?
    Siamo una società che non è più i grado di accettare situazioni anomale e pretendiamo strumenti in grado di prevenire prevedere sanare subito tutto
    Un delirio e una pretesa di onnipotenza infantile

  2. Ottima e utile lettera. Peccato non sia firmata. O per lo meno, ipotizzo non ne sia stata autorizzata la pubblicazione.
    La Statale Regina, sempre di più, e negli anni a venire ancor meglio, avrà necessità di dialogare, operare e interagire con la Navigazione.

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