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L’anatema di Baggi (Rifondazione Comunista) sulla coalizione Minghetti: “La fine della sinistra comasca”

Con l’adesione anche della sinistra di Como Comune alla coalizione che sostiene la candidatura a sindaco di Barbara Minghetti, scoppiano le polemiche proprio sul fronte radicale.

In particolare, con un lungo excursus anche sugli anni recenti dalle elezioni del2017 a oggi, è il segretario regionale di Rifondazione Comunista, il comasco Fabrizio Baggi, a parlare addirittura di “fine della sinistra comasca” esprimendo una durissima condanna a quella che viene definito addirittura un “polo draghiano” con la presenza di Pd, Italia Viva e Azione in particolare.

Elezioni, Minghetti debutto con la coalizione: “Sarò un sindaco per lo sviluppo. Le mie parole: cura, relazione, ascolto, quartieri e condivisione”

Di seguito, il documento integrale.

Correva l’anno 2017 e la nostra, Como, era ancora “provata”, da una parte e dall’altra, dall’emergenza migranti che pochi mesi prima ci aveva coinvolte/i tutte e tutti e “a sinistra” qualcosa si muoveva.

Le elezioni amministrative erano imminenti, da pochi mesi era nata la Rete Como senza frontiere e le due – sottolineo – le uniche due – forze politiche che insieme alle altre più di trenta organizzazioni la componevano (e la compongono) decisero di costruire una lista di Sinistra, alternativa e contrapposta ai poli esistenti, libera e libertaria, antiliberista, antifascista e antirazzista che mettesse al centro le persone ed i loro diritti a 360 gradi.

Quella tornata elettorale non andò bene, per un pugno di voti “La Prossima Como” restò fuori dal Consiglio Comunale, ma ci promettemmo di non sciogliere il progetto e di proseguire la nostra attività all’interno del quadro di una necessità sempre più spasmodica ed evidente di dichiarare morto il sedicente “centrosinistra” lavorando insieme alla costruzione di una reale “Sinistra di Alternativa ai poli esistenti”, alternativa al PD e contrapposta alle destre.

Sembravamo tutte e tutti convinti e poi…

Circa un anno prima della scadenza elettorale “una” delle due organizzazioni politiche che componevano la lista – Sinistra Italiana – in linea con le scelte elettorali e governiste che stava portando avanti, a tutte le istanze, ci ha chiesto un incontro per chiudere di fatto l’esperienza de La Prossima Como allo scopo di avere “mani libere” rispetto al progetto di cui oggi apprendiamo dalla stampa locale.

Passano i mesi ed alla vigilia delle elezioni scopriamo che il sedicente gruppo di “centro sinistra” ha imbarcato, oltre al Partito Democratico, Italia Viva e Azione.

Per favore diciamo noi, rivendicando con forza di essere stati fuori da questa “draghiana” esperienza amministrativa…esiste anche la coerenza…. avete fatto questa mossa totalmente elettoralistica così come l’avete fatta a Milano stando nel “carrozzone” di Sala nella speranza vana di un qualche mezzo seggio mai arrivato, ma almeno si abbia l’onestà intellettuale di non prendere in giro l’elettorato.

Parlate di una lista “di sinistra” – diciamo – e contestualmente vi accompagnate a PD, Italia Viva e Azione. Non crediamo esista la necessità che a raccontarvi quali siano state le “politiche migratorie” – ad esempio – di queste organizzazioni vostre compagne di viaggio sia Rifondazione Comunista ma, nonostante ciò, se pur stiate nella Rete Como senza frontiere almeno da quando ci stiamo noi avete decretato la fine della Sinistra Comasca per allearvi con chi è il chiaro fronte contrario della nostra Rete, di Como senza frontiere, quella Rete di soggetti e di persone che abbiamo, insieme, contribuito a costruire.

Vi auguro buona fortuna specificando, fin da ora, che non voterò mai quella lista, a mio avviso “più governista” di quanto si potesse immaginare nelle peggiori ipotesi.

Alle prossime comunali voterò una Candidata Sindaca non compresa nelle liste ma, a mio avviso, unica vera scelta che una sinistra reale avrebbe potuto mettere in campo.

Tutto il resto è vecchia politica, verticista, lontana dalle persone in pieno stile “prima Repubblica”.

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6 Commenti

  1. Caro Baggi, ugualmente a Te (che conosco e stimo) non stravedo per la Dott.ssa Minghetti… Se questa coalizione è il meglio che può offrire il centrosinistra-sinistra comasco mi adeguo.
    Se Rifondazione Comunista mi proponesse un/una candidato valido/a non avrei difficoltà a votare questa persona…
    Il problema è partecipare, obtorto collo, ad una eventuale vittoria o stare sempre fuori da tutto… io preferirei vedere Rifondazione Comunista in Consiglio e in Giunta.
    Ieri sera leggevo una lettera di Paolo Maddalena, dove segnalava la pericolosa “Svendita dell’Italia” che Draghi sta facendo dei servizi pubblici… gravissimo e vergognoso…
    Permettimi di credere che Minghetti e Amici (più gli Amici degli Amici) non sono Draghi e Company… e comunque se sei in in Giunta qualcosa puoi contare e modificare se sei fuori sai che non conti .
    Poi ti devi ricordare che Lucini è stato un ingrato verso chi lo ha aiutato a vincere… (ti ricordi, ne abbiamo parlato)
    Traglio nonostante i “Consiglieri speciali ben pagati” di politica ha compreso poco…
    Qualche Tuo compagno di viaggio di “Prossima Como” aspettava giusto giusto un pertugio aperto per infilarsi, giusto giusto…
    Comunque non disprezzare la “Prima Repubblica” … a Como ho visto amicizie tra persone di credo e fede diversa durare negli anni…

  2. Nella trasmissione “Avanzi” degli anni ‘90, Antonello Fassari aveva creato un personaggio straordinario. Un contestatore degli anni ’70 che si era risvegliato dopo vent’anni dal coma e aveva ripreso la sua vita di contestatore di sinistra senza accorgersi che nel frattempo il mondo era cambiato. Per intendersi, indossava l’eskimo, ascoltava gli Inti Illimani, parlava di rivoluzione proletaria, insomma sfornava tutto l’atteggiamento e il lessico degli anni della contestazione. Negli anni ’90 come anche oggi, una macchietta esilarante.
    Sentendo certe dichiarazioni e leggendo certi post, si ha l’impressione che ci siano molti compagni e amici che non si sono accorti che questi cinquant’anni a cavallo dei due millenni hanno trasformato la società e soprattutto le persone, più di quello che non hanno fatto le dottrine politiche e filosofiche dei due secoli precedenti. Alla fine, si nota come la dichiarazione sia piena di contrapposizioni, antitesi e alternative a tutto quello che fa oggi parte del contesto politico e sociale del 2022. Si ha quasi l’impressione che la contrapposizione è semplicemente un modo per nascondere l’incapacità di essere resilienti. Il mondo è cambiato, non si può comportarsi come se nulla fosse cambiato.

  3. Egr.Sig. Gelindo, quale è il Suo problema? Non ama le donne? Non concepisce che delle Donne possano essere superiori ai maschi? Forse Lei è rimasto ai tempi di Lenin-Stalin? Oppure approva il moderno zar Putin?
    Grazie se risponderà.
    Cordiali saluti

  4. La sinistra è morta da tempo, e non soltanto a Como. Ma ci sono morti e morti. Quelli che stregati dalla satanica abilità della Donna in carriera si trasformano in zombie collaborazionisti venduti a politiche liberiste, e quelli che nell’eterno riposo custodiscono almeno la coerenza dei propri valori etico-politici.

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