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Lucini assolto, Spallino e quella boutade che tenta molti: “Il Pd dovrebbe offrirgli la candidatura 2027”. Ma l’ex sindaco lo farebbe?

Mario Lucini di nuovo in corsa per fare il sindaco di Como? No, questo no, ma qualcuno immagina sarebbe un gesto di grande stile proporglielo dopo i nove anni infernali passati dall’ex sindaco nelle aule giudiziarie per la vicenda paratie approdata, in Cassazione, all’assoluzione (ne parlavamo qui).

E’ l’ex assessore all’Urbanistica Lorenzo Spallino a dire sui suoi social (con tirata d’orecchio non affettuosissima agli ex compagni di squadra Dem): “Ok l’affetto, la soddisfazione anche, ma il bel gesto del Pd comasco sarebbe stato quello, nel comunicato stampa del 23 febbraio scorso, di offrire a Mario Lucini la candidatura nel 2027. O quantomeno di accennarla, fosse anche per una questione di stile”. Il comunicato cui fa riferimento è questo.

Per quanto assolutamente astratta, comunque la questione è stata posta da un ex assessore e avvocato notissimo in città, figlio del sindaco più amato di Como, Antonio Spallino, ed è quindi da considerarsi sul tavolo: il centrosinistra potrebbe davvero pensare a un ritorno di Lucini sulla scena politica come sfidante di Rapinese (e altri) tra 3 anni? A moltissimi, è noto, la cosa piacerebbe e non poco. Anche perché il centrosinistra vittorioso a Como porta solo il nome di Lucini dopo quello di Renzo Pigni (con tutti i distinguo tra la maxi alleanza del 1992 e oggi, leggi diverse e meccanismi politici diversi).

Ma soprattutto, e questo è il vero tema, Lucini ne avrebbe voglia? Difficile dirlo ma un dato lo abbiamo, nei giorni scorsi tutta la stampa cittadina, noi compresi, ha cercato di avere dall’ex sindaco una mezza dichiarazione dopo la chiusura della vicenda paratie. Con grande garbo, come sempre, Lucini ha spiegato che preferisce non parlare scegliendo un più che legittimo, e meritato, silenzio. Orbene pare un segno evidente della volontà di non solcare più la scena pubblica. Poi tutto è possibile.

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3 Commenti

  1. Ma chi glielo fa fare? E poi, bisogna essere onesti, l’esperienza di Lucini a Palazzo Cernezzi è stata complessa non tanto per le paratie, quanto per le boutade di consiglieri e assessori. Non dimentichiamoci le polemiche di Favara, le dimissioni di Magatti e più in generale le stranezze di una coalizione con un Sindaco di valore circondato da personalità brillanti in cerca di palcoscenico. Esattamente il contrario di quello che avviene con Rapinese Sindaco e i suoi consiglieri di maggioranza…..

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