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Luigino Nessi scrive al prefetto: “La ricca Como e quelle 20 persone sotto la pioggia. Non mi sono sentito cittadino”

Luigino Nessi, storica anima del volontariato sociale a Como nonché a lungo consigliere comunale (oggi è esponente di Sinistra Italiana) e insignito dell’Abbondino d’Oro, ha scritto una lunga lettera al nuovo prefetto, Corrado Conforto Galli. Tema centrale, la necessità di garantire alle tante persone senza dimora in città un’accoglienza e un’assistenza degne di questo nome. Di seguito, il testo integrale di Luigino Nessi.

Lettera aperta al dottor Galli, nuovo prefetto della città di Como

Premetto che molti, me compreso, hanno già scritto al Prefetto che l’ha preceduta e al Sindaco della Città di Como riguardo a questa questione. Premetto che è una situazione che si trascina da anni e che Lei, senza dubbio, ha vissuto durante i Suoi precedenti incarichi istituzionali a Como.

Domenica 8 settembre, passando per San Rocco verso le ore 13 sotto la pioggia battente, ho visto una ventina di persone, in gran parte provenienti da altri Paesi, rifugiate sotto le tettoie di quelle ex attività commerciali all’angolo tra la Napoleona e Via Teresa Rimoldi. Mi permetta di dire che in quel momento non mi sono sentito né cittadino della ricca Como né cittadino italiano. Mi sono chiesto se qualcuno dei politici che erano a Cernobbio al Forum Ambrosetti, tornando a casa nelle loro auto, li abbia notati…

Mi permetto di affermare che non si possono più lasciare queste persone, che hanno trascorso la notte, come tante altre, dormendo sotto qualche colonnato di una chiesa o in qualche altro riparo, in condizioni così precarie, esposte alla pioggia, al freddo, al vento, con un clima che preannuncia ormai l’inverno.

Non volendo soffermarmi su discorsi riguardanti l’etica e l’umanesimo, pur importanti e necessari, desidero sottolineare a Lei, rappresentante della Repubblica a Como, questa situazione in base ai principi della nostra Carta Costituzionale.

Mi riferisco agli articoli della nostra Costituzione, spesso citati nel corso dell’anno, in particolare all’articolo 3, che afferma: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…”. E all’articolo 10, che recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica…”. Diritto di asilo che, aggiungo e penso sia sottointeso, va garantito nel rispetto della dignità della persona.

Mi permetto inoltre di farLe notare che in queste condizioni non si trovano solo stranieri, ma anche numerosi italiani, tra cui diverse donne.

Penso che questa situazione, e credo che Lei sia d’accordo, debba essere risolta. Non è accettabile lasciare persone in queste condizioni. Non è in questo modo che si realizza una città civile, solidale e inclusiva.

Mi sembra che questa realtà contrasti con i principi della nostra Costituzione, che Lei è chiamato a far rispettare.

Consideri quanti spazi vuoti ci sono nella nostra città: dai luoghi comunali ai molti vani di proprietà del Comune, un patrimonio di tutti noi cittadini, ora gestito dall’ALER. Case e spazi vuoti che, se adeguatamente sistemati, potrebbero offrire un tetto e restituire dignità a molte persone.

Anche la casa, come ha ribadito più volte la Corte Costituzionale, è un diritto di tutti.

Confido che nel Suo nuovo incarico queste problematiche, che coinvolgono molte altre tematiche come la solidarietà e la sicurezza, specialmente quella sociale, siano prioritarie nella Sua agenda.

Mi creda, in queste condizioni, sotto la pioggia battente o in ogni caso per strada, non si possono lasciare delle persone. Sottolineo: persone.

Non è questo che molti cittadini di Como desiderano per la loro città, che vanta comunque numerosi esempi di volontariato e di impegno sociale, e che, se coinvolta, credo sia disposta a fare ancora di più la propria parte.

La Costituzione, che Lei rappresenta, non è certo allineata con queste situazioni.

Sicuro del Suo intervento, Le porgo i miei auguri di buon lavoro.

Luigi Nessi, Sinistra Italiana

© RIPRODUZIONE RISERVATA

19 Commenti

  1. ricordiamoci che le opere di bene devono essere gradite a chi vogliamo dedicarle , non tutti sono poveri per disgrazia , ci sono anche quelli che vogliono vivere così , senza regole e difficilmente accetterebbero le norme imposte da un centro di accoglienza , che comunque ci vuole , grazie Nessi di questa lettera

  2. Grazie Luigino che hai ancora voglia di combattere per tutti noi che condividiamo tutte le tue considerazioni ma , per i più svariati motivi ( impegni familiari, problemi di salute , scoraggiamento e, spesso pigrizia , ) non interveniamo più! Grazie davvero di cuore ,con la speranza che le tue sacrosante , elementari e fondamentali richieste vengano esaudite !

    1. Chiedete hai residenti come vivono loro nel disagio totale e sempre ubriachi e molestato la gente che passa e non passa una settimana che arriva la polizia per le chiamate continue dei residenti per rissa u ubriachi e spaccio e gli chiamiamo poveri??? Chi loro o i residenti che pagano le tasse

  3. La carità mica è roba della chiesa? Il Vaticano è lo stato più ricco del mondo ed è grande come casa mia, al posto di prendervela con stato e comuni, prendetevela con loro

    1. L’aiuto alle persone o come la chiama lei la carità, guarda un po’ è prevista anche dalla Costituzione, come giustamente indicato nella lettera! Lo Stato ha precisi doveri verso i propri cittadini e in generale verso le persone, ed è scritto nero su bianco, nella legge che fonda la nostra Repubblica! Forse è il caso di rendersene conto che anche uno stato laico prevede nelle proprie leggi dei principi di Umanità!

  4. Caro Luigino sono completamente d’acoordoxquello a detto .ma non c’e solo quello ma perché non prova andare una notte al pronto soccorso e vedrà che ci sono altre realtà. Perché non lo chiede al Don che anno ucciso a S.rocco .(accoglienza ma ben gestita controllata e ben inserita non come dice Il P.D. porte aperte x tutti.)

    1. Il PD non ha mai detto “porte aperte per tutti”. È uno spauracchio creato dalla destra per distrarre i propri elettori da condoni, nuove norme salva politici ladri, meno lotta agli evasori fiscali, meno lotta alle mafie, più tasse per i dipendenti/piccole partite IVA e meno per gli imprenditori medio/grandi, nessuma riscossione IMU per gli alberghi ecclesiastici, ecc, ecc.

  5. Pensavo di essere l’unica fuori posto a soffrire per la trascuratezza delle Istituzioni verso i meno abbienti.
    Gli illuminati Amministratori di questa città Sono riusciti ad abbattere il Wellfare …leggi Servizi Sociali …esistenti solo come nome…intolleranti e insensibili verso la sofferenza di tanti ragazzi di colore che incontriamo ogni giorno, dallo sguardo perso con il reale problema di sopravvivere alla giornata.
    Ma siate allegri ed entusiasti….domenica abbiamo sentito i rombi dei caccia delle frecce tricolori in onore al Governo che si autocelebrava, come al solito, a Villa d’Este…

  6. Non concordo su quasi nulla. Però esprimo profondo rispetto per chi ancora si batte per degli ideali comunque fondanti della sua propria idea politica. Chapeau.

  7. Mi domando se anche questa volta giungerà qualche commentatore con l’usuale formula del “Perché non se li ospita a casa sua?”

    1. Tipo un pirla che conosco.
      La Costituzione ormai è quasi obsoleta, la realtà supera le fantasie più cupe.
      Era previsto un lauto compenso agli amministratori della res pubblica affinchè non ci fossero tentazioni, per la buona e sicura crescita del Paese dal fascismo. Beh, pare che leggano l’Intrepido. Ma è un Paese governato da gente che della Costituzione se ne sbatte le balle, ci giura sopra e via. Come guidare senza assicurazione e con patente scaduta. Quasi normale. Caro Luigino, cambiano i tempi, cambiano le interpretazioni, infatti noi genitori di mezza età che amiamo il nostro lavoro di genitori ed educatori dei nostri figli, abbiamo veramente una fatica mostruosa nel stare nel giusto, nel lecito, nel buon senso e nel ricordo dell’educazione ricevuta, di fronte a questa avida decadenza morale, ignoranza, supponenza, che basta guardare ai numeri che da un debito pubblico passato in pochi, pochi anni da 2700 a 3000 miliardi di debito pubblico dove c’è gente che sbraita cosa noi dobbiamo fare per il buon bene della società, del Paese, con Loro sulla poltrona e sulle nostre spalle pronti a saltare su un’altra poltrona sorridenti e col culo parato, capaci di incolparci per un ritardo su un f24 o una multa. Partiamo da qui. Ma loro, a noi, cosa hanno dato nel concreto? A Como, cosa è mai cambiato? Lo stadio? E’ una priorità? i malati? i disabili? i bambini? gli anziani? cazzi loro.

      1. Aggiungo all’eleco
        chi ha problemi abitativi, studenti, assistenti ai malati, precari, patite iva, infermieri, insegnanti….. Como non è una smart city, è un imbuto che farà la fine di tutti gli imbuti, si rotola nel denaro corrente seminando sabbia.

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