L’ex assessore ai Servizi sociali della giunta Lucini, Bruno Magatti, entra nel dibattito fiume scatenato sia dall’annunciata chiusura di due asili nido da parte del sindaco di Como Alessandro Rapinese, sia dalla successiva tensione altissima nell’aula consiliare tra lo stesso primo cittadino e un gruppo di genitori. In particolare, Magatti replica a un argomento circolato non solo in quelle due circostanze ma anche molto sui social, e rilanciato soprattutto da parte dei sostenitori della decisione dell’attuale giunta, ovvero la chiusura, nel 2016, del nido di Camerlata sempre da parte della giunta Lucini. Dato reale, ma su cui Magatti, appunto all’epoca assessore, tiene a fare alcune precisazioni per evitare una sovrapposizione alla scelta politica di oggi. Di seguito, l’intervento di Magatti.
Per confondere si va dicendo che la giunta Lucini chiuse il nido di Camerlata. Che cosa è successo DAVVERO?
Si fa presto a dimenticare che in quegli anni (che seguivano anni di dura crisi economica ) per ogni 4 dipendenti pubblici pensionati si poteva assumere una sola persona. Nel caso di educatrici dei nidi (il rapporto bambini/educatrici è stabilito dalle leggi) il tema divenne critico e COSTRINSE l’amministrazione a operare delle scelte.
Questo problema incideva sulle strutture più piccole (Camerlata e Lora). Il problema fu gestito nel dialogo con i genitori scegliendo di fare convergere i 15 bambini di Camerlata nel nido di Rebbio. Si riuscì invece a mantenere aperto il nido di Lora dove furono avviate attività aggiuntive.
In quegli anni furono azzerate le liste d’attesa e si rispose sempre alle attese e alle preoccupazioni dei genitori. Dal 2017 sarebbe stato possibile tornare ad assumere educatrici. Ma nessuno lo ha più fatto per poi far credere che quella dell’affidamento ai privati (che nulla ha a che vedere con il numero di bambini che possono essere accolti) sia una scelta necessaria e conveniente.
Peraltro, commenando l’intervento di Magatti su facebook, anche l’ex sindaco Lucini ricorda la situazione da cui nacque la chiusura del Nuvoletta di Camerlata: “In realtà, se non ricordo male, nel 2014 e 2015, il blocco delle assunzioni era proprio totale – ha scritto Lucini – Comunque nel periodo 2012 2016 il numero minimo di bambini accolti nei nidi comunali è stato di 390. Ora pare si parli di arrivare, forse, a 361, di cui, sembrerebbe, solo 240 in nidi a gestione diretta del Comune”.
2 Commenti
Forse è arrivato il momento di ascoltare i consigli di Vanna ci, al riguardo!
Il problema va risolto con intelligenza!
Cordialmente Gianni
Cmq è inutile gestire 10 asili quando col calo delle nascite 8 sono sufficienti. Purtroppo bisogna fare i conti coi costi. Vien da pensare che le proteste sono dovute alla scomoditá di portare il pargolo un po’ più lontano da casa.