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Paratie, intervento di Ceruti (M5S): “Spiace per quanto subìto da Lucini, ma l’indagine era doverosa per i comaschi”

Candidato alle prossime elezioni regionali per il Movimento Cinque Stelle, l’ex consigliere comunale Luca Ceruti, a distanza di qualche giorno, torna con un intervento pubblico sull’assoluzione dell’ex sindaco Mario Lucini in relazione al processo paratie. E il pentastellato non soltanto torna ad attaccare in sé la scelta del centrodestra di realizzare il sistema antiesondazioni ma comunque ritiene giusto che si sia svolto un processo per fare luce su quanto accaduto sul lungolago di Como.

“Le paratie sono una delle ferite più grandi della città e di tutta la Provincia di Como. Regione Lombardia e Comune di Como, a guida centrodestra, pur di accaparrarsi i fondi della Legge Valtellina, avevano dato vita a questo progetto faraonico con l’incombere costante dell’eventuale restituzione dei fondi nel caso il progetto non fosse stato terminato – dice Ceruti – Con la motivazione di fantomatiche – e quanto mai inesistenti – inondazioni, il centrodestra ha deturpato per decenni il lungolago del Capoluogo. Il suo rifacimento stava, e tuttora sta, nelle competenze di Regione Lombardia, mentre il Comune di Como nel corso delle due Giunte Bruni (Centrodestra) ha investito solamente in studi di fattibilità e all’approntamento dell’inizio del cantiere. Cantiere, poi diventato il problema che tutti conosciamo”.

Il discorso si posta poi su Lucini: “Mario Lucini nel 2012 ha vinto le elezioni anche promettendo di darvi una definitiva soluzione. Nel corso del suo mandato si sono fatti approfondimenti che hanno portato alla luce mancanze tali da dover approntare numerose varianti di progetto, che hanno reso evidenti anche i reali costi dell’opera. La variante proposta dal Sindaco Lucini ha visto inevitabilmente il rialzo dei costi, attirando l’attenzione di Anac, che, anche sulla scorta di alcuni esposti depositati in Procura tra i quali quello del Movimento 5 Stelle, ha ritenuto di promuovere un approfondimento anche in sede penale. La sentenza di questi giorni ha chiarito le responsabilità, o meglio sarebbe le non responsabilità, in maniera inequivocabile”.

“Spiace per quanto subito dall’ex Sindaco Lucini – dice il candidato alle regionali per i Cinque Stelle – ma, ancora oggi, sono convinto che questo percorso di indagine sia stato doveroso nei confronti dei cittadini comaschi. Tale annosa vicenda mi permette però di affermare con forza che ritengo inaccettabile l’approccio tenuto dall’istituzione lombarda rispetto al nostro territorio, laddove invece che guardare ai primari interessi locali si è attivata, e si attiva ancora oggi, solo per la salvaguardia del buon nome dei politici in carica, allorché facenti parte del suo orientamento”.

“Durante il mandato Landriscina abbiamo assistito al riconoscimento di ulteriori fondi, con un cantiere sotto sequestro, indagini in corso e inaugurazioni ripetute per ogni piccolo avanzamento dei lavori – conclude Ceruti – Credo invece in una amministrazione regionale che abbia al centro cittadini e territori, indipendentemente dall’orientamento politico, senza alcun favoritismo ma con un riconoscimento dei meriti (delle persone) e delle qualità (dei progetti). Per far questo occorre cambiare la guida della Regione Lombardia, ribaltarne la visione. Cambiarla per farla ripartire”.

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5 Commenti

  1. Le indagini sono dovute quando ci sono elementi e non suggestioni per farle
    Sempre facile fare il f…. con il c…… degli altri, vero signor Cerutti

  2. Ceruti le indagini erano dovute, ma il carcere a chi lo ha subito con una sentenza che dice :” il fatto non sussiste” è inconcepibile! Chi restituirà la dignità lesa e la sofferenza subita a Gilardoni, Ferro, Foti e Ferrari??

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