Ha aperto un ampio dibattito l’intervento di oggi sulle pagine di ComoZero firmato dall’architetto Ado Franchini, questo: Como, la stroncatura dell’architetto Franchini: “Piazza Cavour, una delle più insulse d’Italia”.
Il professionista riporta al centro del confronto una questione dibattuta da decenni: la “bruttezza”, naturalmente a seconda dei punti vista, di piazza Cavour. Bocciatura che nelle parole dell’architetto, è apparentemente senz’appello. Franchini dal punto di vista politico è un sostenitore della lista Civitas che, come noto, sostiene Adria Bartolich candidata sindaca in viste delle elezioni di giugno. Ed è proprio Bartolich a offrire un ulteriore spunto di riflessione sulla questione. Riceviamo e pubblichiamo integralmente un interessante contributo:
Piazza Cavour dovrebbe essere “la piazza” di Como per eccellenza. E’ uno spazio direttamente sul lago , è al centro del bacino ed è il punto che consente di vederlo tutto. Come si sa una volta era il sedime naturale del lago e il porto della città, poi coperto dopo il 1960 a seguito di uno dei numerosi interventi di riorganizzazione a cui la piazza è stata sottoposta . in un primo tempo fu utilizzata per le parate militari, poi nel mezzo venne collocata la famosa fontana che, comprata da un americano, troneggia ancora oggi in un giardino del Bronx. Era costoso mantenerla, difficile pompare l’acqua che veniva dirottata lì da Monte Olimpino per la mancanza di pressione, venduta dalla disperazione perché già con la parte inferiore erosa dall’acqua a soli vent’anni dalla sua costruzione. La fontana era con l’acqua potabile e quindi svolgeva una funzione di pubblica utilità. Anche il quel caso non c’era stato nessuno sforzo di fantasia. In mezzo la fontana circondata da cinque o sei alberelli, ma l’immagine complessiva risultava comunque più gradevole ed omogenea per la presenza delle costruzioni attorno dell’epoca.
Sta di fatto che la piazza, più che di un salotto, ha assunto le sembianze di un grande cortile più utile ad esercitazioni ginniche che altro. Negli anni sessanta è diventata un enorme (almeno per quei tempi) parcheggio pieno di macchine. Con la pedonalizzazione del centro è stata liberata dalla quella funzione e di seguito ha subito diversi rimaneggiamenti ma sempre di piccola entità, aiuola in centro, aiuola di lato e via discorrendo. Forse nell’intento degli avi c’era il tentativo di frenare, con la copertura del lago, le esondazioni che sono continuate imperturbabili. Forse direbbe qualcuno, la morfologia naturale del bacino avrebbe dovuto essere mantenuta. Io credo di sì. Da qualche parte si è fatto semplicemente un ponte, assolutamente discreto, per l’attraversamento dell’acqua, lasciando l’insenatura visibile.
Fatto sta che ormai c’è , ma è vero che vedere una piazza in una posizione del genere con un paio di aiuole, piantumate a cespugli e oleandri che non fanno nemmeno ombra al punto di farla sembrare una delle piazze metafisiche di De Chirico, tre panchine messe in croce , il nulla del nulla tolto il lago, non solo mette malinconia ma la rende uno spazio poco utilizzabile se non per qualche raro concerto o manifestazione pubblica. La piazza dovrebbe rientrare a pieno titolo nel progetto di rifacimento del lungo lago, allo stato attuale anch’esso poco progettato se non con interventi parziali e disorganici, in modo da creare una continuità e valorizzare al meglio lo spazio. Così è davvero sprecata.
Un commento
Piazza metafisica di De Chirico! Dopo una lezione che ha castigato gli ultimo cento anni e oltre di storia comasca, oplà un bello sfoggio di cultura non guasta (hei borghesucci guardate che io sono colto e lungimirante.) Che famo? radiamo al suole il contesto di edifici che la circondano? mettiamo quattro piante e una fontana? dai genio proponi un progetto.. A GRATIS POSSUIBILMENTE 8Tu sei per il popolo!)
Ma va a sunà la trumba !!!!