Sono giorni di grande traffico a Como: code, disagi, cantieri (in particolare sul lungolago, ma pesanti effetti stanno facendo sentire anche i lavori di Autostrade per l’Italia sulla A9) che congestionano oltremodo la viabilità del capoluogo. Nessuna novità assoluta, ovviamente: il tema, per la conformazione stessa della convalle e l’impatto che in questo ‘imbuto’ ha qualsiasi lavoro stradale, è di vecchissima data e nessuno ha (o ha mai invocato) la bacchetta magica da parte di giunte, sindaci, assessori. E mentre i media fanno quello che devono fare per natura – dare conto dei disagi con immagini, segnalazioni e cronache – nessuno, almeno qui, pretende soluzioni miracolose dall’oggi al domani.
Fatta questa premessa, oggi il sindaco di Como Alessandro Rapinese, rispetto al caos del mattino di questi giorni, si è espresso così al quotidiano La Provincia: “Se si vogliono lavori in wi-fi non siamo in grado e, purtroppo, non sono ancora a buon punto con il teletrasporto […] Personalmente far passare i tubi sottoterra e collegarli tra loro non so come si possa fare senza opere. Se qualcuno è in grado ci spieghi come e vincerà anche il Nobel per l’ingegneria“.
Al di là dei consueti toni guasconi, nella sostanza niente su cui eccepire nel profondo. Oggettivamente, i cantieri vanno fatti, creano spesso disagi in ogni città del mondo e gli stessi cittadini, che pure si sorbiscono code esasperanti, si accontenterebbero forse di sapere che l’amministrazione, con un lavoro di coordinamento e sovrintendenza, si adoperasse per minimizzarne gli effetti, pur sapendo di dover soffrire un po’ ogni tanto. Fin qui, dunque, nessuno eccepisce (pur brontolando quando si finisce in qualche ingorgo mostruoso, ma a chi piace ‘bollire’ in coda?).
Detto questo, sarebbe bastato non prometterli i miracoli, per evitare che il tono delle polemiche si alzasse oltre la ragionevolezza in questi giorni. Eppure, l’attuale primo cittadino che oggi ironizza sui “lavori in wi-fi” e sul “teletrasporto” nel suo programma elettorale, al punto 35 intitolato “Basta caos”, si esprimeva testualmente così: “Una promessa per evitare il caos viabilistico che sempre più spesso ammorba gli spostamenti comaschi possiamo farla: i lavori pubblici e privati che possono causare disturbo alla viabilità non verranno mai più autorizzati durante gli orari di punta e/o giornate da bollino rosso. Basta caos. Basta trappole. E a proposito di caos, sarà necessario agire nei confronti dei gestori del servizio funicolare e navigazione per evitare che l’utenza resti in coda per ore: internet esiste e offre enormi opportunità”.
Insomma, i cantieri vanno fatti. Qualche disagio è inevitabile in generale e a Como, per come è fatta, forse ancora di più. Ma se si promette in assoluto “basta caos”, allora qualche mugugno in più ce lo si può aspettare. Anche in wi-fi, al limite.
20 Commenti
“non inseguo il consenso è il consenso che insegue me” ma ora il consenso è in coda
Nessuno fa “le pulci” al sindaco…
Bastasse solamente evitare di fare dichiarazioni del genere.
Questa come tante altre….
Io non lo so se chi commenta sia comasco DA SEMPRE o si sia trasferito ieri.
Anche in passato, vi assicuro, abbiamo vissuto ingorghi incredibili e indimenticabili! Penso che i comaschi abbiano buona memoria. Non lo dico per provocare o polemizzare, ma è così!
Il malcontento dilaga ogni volta che ci sono lavori che ovviamente creano parecchi disagi al traffico già congestionato di suo. Altrimenti ci sarebbero lamentele al contrario sul fatto che non si fa nulla.
Ha sbagliato qualcuno a dire che i lavori non avrebbero causato disagi, SI, ma non si può sempre star lì a guardare tutto e a spulciare ogni “respiro” del Sindaco.
Verificare se le promesse elettorali sono mantenute non è spulciare ogni respiro.
Chiamarli “respiri” è un atto di assoluta fede.
Sono nato a Como, dove ho vissuto per ventisei anni; poi mi sono trasferito per circa trent’anni tra l’estero e Milano; ora sono tornato a Como, felicemente dal mio punto di vista, perché amo la mia città. Non ho mai perso i contatti con Como: il traffico è peggiorato, perché sono aumentate le auto; dalla pedonalizzazione del centro degli anni Settanta, più nulla è stato fatto per il benessere della città e dei cittadini, nessun sindaco se n’è occupato e preoccupato (a parte la pedonalizzazione di via Plinio, piazza Grimoldi e l’eliminazione dei parcheggi in piazza Roma: ma è davvero pochissimo, quasi nulla). In più, il lungolago è inaccessibile da anni e anni, e chissà mai come sarà quando (se) sarà finito. All’inizio del secolo XX un architetto comasco, Antonio Sant’Elia, aveva progettato la “Città del futuro”: osservare i suoi disegni ci fa capire chiaramente che aveva più visione lui negli anni Dieci che i nostri amministratori del XXI secolo. Questa è la realtà dei fatti: e l’attuale sindaco ne è responsabile come tutti gli altri. La nostra città merita amministratori migliori, forse i suoi abitanti no, viste le scelte fatte.
A parte le millantate promesse inserite in un programma elettorale raffazzonato e senza idee, i problemi di mancato coordinamento dei lavori non sono imputabili a Rapinese Sindaco. Quasi tutti i lavori sono stati programmati dalla Giunta precedente e il programma dei lavori è un tema da Ufficio Tecnico. Tuttavia, Rapinese Sindaco merita ben altri rimproveri. Como, con una planimetria a forma di catino, è una città che non può sopportare l’elevato numero di auto che vi circola. La città è satura di auto. Basta la sostituzione di due tombini per costringere gli automobilisti a lunghe code e insopportabili ritardi. In una città come la nostra, non avere una strategia per disincentivare l’uso dell’auto e, addirittura, incentivarne l’uso con la promessa di mille parcheggi, è pura follia. Mille parcheggi in più, attirano mille auto in più di quelle che circolano oggi. Manca una strategia per risolvere il problema del traffico e questa strategia non può avere come pilastro fondamentale la costruzione di parcheggi.
10 giorni alla fine dell’inferno? Per pasqua il lungo lago è pronto..davvero che dopo pasqua finisca tutto, parole parole. Non invidio chi si muove in auto, io viaggio in treno con i suoi difetti..
Certo cadere proprio sul punto 35..come direbbe Emilio Fede..
Ovvio lui esce di casa a piedi per andare a lavoro, che gli importa dei disagi dei cittadini. Si occupa di pipì dei cani e fiorellini nelle aiuole. La prossima volta mi candido. Tanto fai due cosine piccole e per il resto dici che non puoi farci niente.
Complimenti! Questa mattina: 1 ora e 10 minuti San Fermo-Villa Olmo. Preciso che mi muovo per lavoro e non per vedere gli idrovolanti sul lago!
Più che toni guasconi direi strafottenti… Poi i lavori vanno fatti e di corsa, per mettere il cappello sul nuovo lungolago ovviamente.
Anche uno che promette cantieri che spariscono negli orari di punta e ricompaiono in altri orari meriterebbe, in caso di successo nell’iniziativa, il nobel per l’ingegneria.
Concordo e sottoscrivo!!!
Non ho mai visto così tanti cantieri aperti contemporaneamente. Non so se sia un caso (quindi malgestito), una buona pianificazione del tipo “facciamo tutto adesso, concentriamo il disagio e poi sarà tutto finito” (tanto sappiamo benissimo che anche un solo cantiere blocca l’intera città, quindi tanto vale) o se con la nuova amministrazione si siano sbloccati tanti lavori in precedenza arenati e in attesa…
Secondo me è la seconda
Rapi bum-bum !!!! Solite promesse da marinaio. Più le spara e piu si crede importante Sarà damnatio memoriae.
Ma che testata anti Rapi che siete!!!!!, Dovete imparare dal quotidiano che tesse le lodi al primo cittadino che diceva una cosa ed agisce all’opposto. Anche su questo fronte assistiamo all’involuzione della specie rapinesiana: all’opposizione cattivissimo con sindaco ed assessori, da sindaco invece nessuna reprimenda all’Assessore all’Immobilità
Certo che i lavori siano da fare…nessuno lo mette in dubbio, ma un minimo di programmazione nelle opere? Pianificare gl’interventi? Prevedere che gli stessi non debbano lasciare a piedi centinaia di persone, o bloccate in auto alcune migliaia?
Massì…tanto il problema non è del Sindaco….lui gira a piedi per la città…perchè la città di Como è solo quella dentro le mura…il resto non esiste (sempre e solo per lui).
Art. 35 del programma di Rapinese….forse non è stato scritto dal Lui….anzi certamente non sarà stato scritto dal Sindaco e neanche presente nel suo programma elettorale….
Finalmente, dopo tanti anni di completo immobilismo, si sta finalmente lavorando.
E da buoni comaschi csiamo solo in grado di lamen
Guardate che a Como basta aprire un tombino in viale Lecco per avere la coda in Borgovico … l’importante che si facciano i lavori e concludano in fretta