A un certo punto, punto che si fissa a un passo dalle elezioni di primavera, l’amministrazione comunale comasca si risveglia (quantomeno si racconta con nota dell’Ufficio Stampa) solidale, accogliente, attenta.
Benissimo.
Ma.
Per corretto dovere di informazione qualche ora fa abbiamo pubblicato la notizia così come arrivata: Emergenza Freddo al via da lunedì con i dormitori in Borgovico e Napoleona. Anche le parrocchie aprono le porte. Come aiutare.
Ora, per altrettanto corretto dovere di informazione, si fa necessario evidenziare qualche passaggio della nota firmata Cernezzi.
Nota che, va detto, in assoluto non può che essere condivisa, sottolineata e abbracciata sul fronte delle intenzioni ma che tradisce la memoria degli ultimi quattro e rotti anni di cronache politiche.
Il Comune annuncia l’avvio dei servizi di accoglienza invernali per persone senza fissa dimora. Da Emergenza Freddo li ribattezza Piano Freddo (strano ma amen). Si legge: “Arrivato al suo undicesimo anno di realizzazione a Como, il progetto è finalizzato all’accoglienza notturna di persone senza dimora che non trovano ospitalità in altre strutture cittadine e che altrimenti metterebbero a repentaglio la propria salute“.
Beh accidenti, qualcosa non torna. Che il servizio vada avanti da tempo è verissimo, che Caritas e Como Accoglie, tra i tanti soggetti e volontari coinvolti, lo abbiano portato avanti (fra immense difficoltà) è altrettanto vero. Ma che si dica “rinnoviamo anche quest’anno” come se fosse un dato acquisito o normale, ecco, politicamente non è cosa correttissima. Il tema è il linguaggio, il peso delle parole di ieri e quelle di oggi. Perché il linguaggio, e non è un pippone, definisce la realtà insieme con l’azione.
Ma proseguiamo con il comunicato (su cui, ci pare, vi sia una forte mano sintattico grammaticale del Primo Cittadino o di chi ne ha acquisito il modo verbale): “Oltre al suo valore intrinseco, questo Piano rappresenta sempre più marcatamente l’esempio di una comunità che, nelle sue diverse componenti (istituzionale, del privato sociale e di singoli cittadini e cittadine), esprime il valore della collaborazione e di un agire integrato e sinergico: la Provincia rende disponibile un proprio immobile dandolo in comodato al Comune di Como, il Comune di Como mette in rete il proprio dormitorio, gestisce le accoglienze in maniera sinergica e coordinata con il piano freddo, garantisce il servizio di pulizia nello stabile di via Borgovico”.
E a proposito del progetto Betlemme (con le comunità parrocchiali che accoglieranno altri senzatetto) l’amministrazione scrive: “Permette alle persone senza dimora di sentire il calore di una comunità, un contesto di cura in cui instaurare relazioni positive, capace di rimandare riconoscimento e dignità. Si tratta di un’esperienza di valore anche per la comunità ospitante, che si riconosce capace di accogliere e che vive la ricchezza dell’incontro e del prendersi cura, scoprendo la reciprocità, seppur in forme differenti, della dimensione della cura”.
Urca, mai nella storia dell’ultimo mandato amministrativo, a nome e guida Mario Landriscina, abbiamo letto tanta bontà, consapevolezza, percezione dell’altro e del disagio profondo in cui può trovarsi. Meglio tardi che mai, chiaramente. Però è una rivoluzione.
Cioè, siamo nella città che ha tagliato panchine perché i senzatetto non si affollassero, nella città dove nonostante una maggioranza (trasversale) abbia votato un dormitorio comunale (aperto tutto l’anno e non solo per il periodo invernale) nulla è stato fatto, nella città dove un assessore ai Servizi Sociali ha strappato la coperta a un senzatetto. Una città dove don Roberto Malgesini (tragicamente ucciso poi) è stato multato per aver offerto la colazione sempre ai senzatetto.
E ricordiamolo, non fosse arrivata al volo Villa Saporiti (amministrazione provinciale) con la ex caserma di via Borgovico due anni fa, il Cernezzi sarebbe ancora in cerca di uno spazio invernale per i senza dimora, perché la Lega non vuole sia comunale (a riprova suggeriamo questo recentissimo pezzullo, lo aveste perso: “Locale a Como Accoglie per le coperte ai senzatetto, no Lega, Corengia (Servizi Sociali) si astiene“).
Infine, il Comune si lascia andare alla grande e addirittura invita al sostegno, mano sul cuore: “C’è ancora la possibilità per altri di unirsi nella partecipazione al progetto, aiutando a sostenerlo economicamente. Un contributo, di piccola o grande entità, ha un valore prezioso per coprire tutti i costi dell’accoglienza invernale e integra l’apporto economico che anche quest’anno Provincia e Comune non stanno facendo mancare. Nei prossimi giorni saranno indicate le modalità per poter contribuire”. Adesso tutto diventa prezioso.
Questo giornale dal giorno in cui è nato, nel suo piccolissimo, su Emergenza Freddo ha avuto una posizione chiarissima e ha invitato, pure con una certa durezza, l’amministrazione a scegliere andando oltre i contratti coi partiti (bene ricordare che Fratelli d’Italia e Forza Italia non hanno mai condiviso la linea dei salviniani ma, stando ai dati oggettivi, il sindaco Landriscina sì. Fino a oggi).
Ecco, apprendere adesso che per quattro anni abbiamo scherzato è un filo urticante. Ma perché non si pensi questa riflessione un attacco gratuito vi invitiamo a leggere integralmente quanto abbiamo letto noi. Cioè il comunicato, eravamo un filo increduli in effetti: QUI.
Pensiero finale: che oggi il Comune parli di accoglienza diffusa, di Rete integrata, etc. Ecco va benissimo, magari è la soluzione migliore e alternativa a un edificio detto IL DORMITORIO.
Sì, ok. Ma quando donne coraggiose (e inizialmente in solitaria o quasi) come le consigliere comunali Patrizia Maesani, Patrizia Lissi, Ada Mantovani e Barbara Minghetti hanno portato il dormitorio appunto come tema nell’aula consiliare nessuno, nessuno, dei contrari ha detto: “Dai, amiche e amici, abbiamo un’alternativa migliore, più giusta, più sana e sociale. Ora parliamone insieme”.
Siamo seri, dai. Anzi, diventiamolo.
8 Commenti
Che gente assurda ma andavano alle 6 del mattino a svegliare le persone che cercavano rifugio ed ora si fingono buonisti… senza parole . Vadano a casa!!!
Non dimentichiamo le panchine di piazza San Rocco, la multa che si sarebbe infliggere a don Roberto reo di portare la colazione ai senza tetto, la coperta gettata via dall’assessora, le parole cariche di odio di Alessandra Locatelli, la chiusura del centro di via Regina e non dimentichiamo tutto il resto. Insomma, prima questi amministratori senza pudore, vanno a casa meglio è.
Aspettiamo “il Nulla” che risolverà tutto. Strade, Accoglienza, Turismo, Eventi, e 100€/mese per ogni residente.
Un Asino può fingersi cavallo ma prima o poi raglia.
Effettivamente la situazione è assai paradossale. Cinque anni fa durante la campagna elettorale il centrodestra ha ripetuto come un mantra che era meglio essere cattivissimi per un anno che buonisti per tutta la vita. Poi a seguito di una serie di figuracce, anche a livello nazionale, e della mancata risoluzione del problema degli indecorosi senzatetto; i più saggi della coalizione di governo hanno condiviso con l’opposizione l’allestimento di un dormitorio permanente che è stato votato a maggioranza ma boicottato dalla Lega. Adesso il Sindaco annuncia Piano Freddo un “progetto finalizzato all’accoglienza notturna di persone senza fissa dimora”. È la definizione di Dormitorio che si può leggere in qualsiasi dizionario ed è, al contempo, un perfetto epitaffio della politica del “cattivissimo me” perseguita in questi cinque anni dalla Lega e dal “buon” Sindaco.
Increduli è dire poco, visto che si chiuderà anche un Centro x Disabili gestito dal Comune! …. con varie motivazioni, reali per la verità, ma risolvibili con la buona volontà, che però non c’è …. e i ragazzi disabili se ne stiano a casa propria o vadano a pagare un centro privato (conoscete i costi?)
“Un rettile può cambiar pelle ma non cambia il cuore” (cit.)
Grazie, Davide.