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Emergenza Freddo al via da lunedì con i dormitori in Borgovico e Napoleona. Anche le parrocchie aprono le porte. Come aiutare

Lunedì 15 novembre ripartirà il servizio Emergenza Freddo per dare un letto ai senza fissa dimora nei mesi invernali “Il progetto – spiegano dal Comune di Como – è finalizzato all’accoglienza notturna di persone senza dimora che non trovano ospitalità in altre strutture cittadine e che altrimenti metterebbero a repentaglio la propria salute. Il Piano freddo è frutto del lavoro sinergico della Rete degli enti e servizi per la Grave marginalità, che vede il Comune di Como costantemente in prima linea al fianco delle associazioni e dei soggetti che ne fanno parte”.

Quest’inverno l’accoglienza si realizzerà ancora presso l’ex caserma dei Carabinieri in via Borgovico (messa a disposizione del Comune di Como in comodato d’uso dall’Amministrazione provinciale), che sarà riservata esclusivamente a uomini senza dimora.

Le donne che non trovano ancora un’ospitalità notturna potranno essere accolte presso il dormitorio permanente del Comune di Como in via Napoleona (che in totale garantisce accoglienza a 56 persone), gestito in appalto da Fondazione Caritas, che, per l’inverno, amplia il numero di posti letto di norma destinati alle donne.

Aggiungono dal Comune: “Il Piano freddo di quest’anno vede, inoltre, rafforzarsi una realtà a cui la Rete degli enti e dei servizi per la grave marginalità tiene particolarmente e che risponde anche alle sollecitazioni dell’Amministrazione comunale: quella dell’accoglienza diffusa realizzata attraverso il “progetto Betlemme”. Grazie a Fondazione Caritas e al suo servizio di Porta Aperta, promotori dell’iniziativa, diverse realtà parrocchiali accoglieranno una o due persone, per un totale, ad oggi, di 20 posti. Il progetto Betlemme favorisce un’ospitalità maggiormente individualizzata e, grazie ai parrocchiani volontari direttamente coinvolti nell’accoglienza, permette alle persone senza dimora di sentire il calore di una comunità, un contesto di cura in cui instaurare relazioni positive, capace di rimandare riconoscimento e dignità. Si tratta di un’esperienza di valore anche per la comunità ospitante, che si riconosce capace di accogliere e che vive la ricchezza dell’incontro e del prendersi cura, scoprendo la reciprocità, seppur in forme differenti, della dimensione della cura. Il progetto Betlemme può essere attuato da qualsiasi organizzazione, laica o religiosa, che abbia la disponibilità di un locale riscaldato con servizi igienici e alcuni volontari che possano ricevere gli ospiti alla sera e gestire l’uscita mattutina”.

Il Piano freddo 2021-22 aggiungono “prevede quindi una maggiore capacità di accoglienza del territorio facendo fronte alle prevedibili richieste sulla scorta dei dati che la Rete raccoglie ogni anno. Oltre al suo valore intrinseco, questo Piano rappresenta sempre più marcatamente l’esempio di una comunità che, nelle sue diverse componenti (istituzionale, del privato sociale e di singoli cittadini e cittadine), esprime il valore della collaborazione e di un agire integrato e sinergico: la Provincia rende disponibile un proprio immobile dandolo in comodato al Comune di Como, il Comune di Como mette in rete il proprio dormitorio, gestisce le accoglienze in maniera sinergica e coordinata con il piano freddo, garantisce il servizio di pulizia nello stabile di via Borgovico nonché la fornitura di alcuni beni derivanti dal fondo FEAD (quali ad esempio materiali per il pernottamento, prodotti per l’igiene personale, kit vestiario…), la Fondazione Somaschi gestisce per conto della Rete la struttura di via Borgovico in collaborazione con Fondazione Caritas e con tante altre realtà associative e gruppi di singoli cittadini, la Rete degli enti e dei servizi per la grave marginalità, a cui aderiscono anche alcuni dei soggetti citati, sostiene l’organizzazione complessiva del servizio e, in particolare, dei volontari, e infine diverse parrocchie si aprono a un’accoglienza fattiva”.

Chiudono da Palazzo Cernezzi: “C’è ancora la possibilità per altri di unirsi nella partecipazione al progetto, aiutando a sostenerlo economicamente. Un contributo, di piccola o grande entità, ha un valore prezioso per coprire tutti i costi dell’accoglienza invernale e integra l’apporto economico che anche quest’anno Provincia e Comune non stanno facendo mancare. Nei prossimi giorni saranno indicate le modalità per poter contribuire”.

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