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28 maggio 2019, il consigliere d’opposizione Rapinese incontra le i genitori di via Perti
Punti di vista

Solo 5 anni fa: Rapinese schierato con le famiglie in rivolta per salvare la scuola di via Perti. Il video

C’era una volta un consigliere comunale d’opposizione che, davanti a una cinquantina di genitori arrivati in consiglio comunale a Como per protestare contro l’ipotesi di chiusura della scuola elementare di via Perti, definita dall’amministrazione Landriscina allora in carica “malmessa”, si era schierato al loro fianco tenendo un lungo discorso nel quale diceva, testuali parole: “Visto che è strategico che ci sia una scuola di questa portata in centro, se il popolo per mezzo dei suoi rappresentanti impegna il potere esecutivo a ripristinare quanto prima il danno, quale che sia, dando delle tempistiche e a considerare strategica la destinazione di quell’immobile ad uso scuola, abbiamo risolto il problema”. [Trovate il video integrale in fondo all’articolo]

E davanti alle giuste proteste di mamme e papà che denunciavano come al momento di aprire le iscrizioni pochi mesi prima nessuno li avesse avvisati di questa situazione, lo stesso consigliere all’epoca tranquillizzava: “Quella che presenterò stasera è una mozione con la quale si impegna a ripristinare quanto prima la sicurezza e a considerare essenziale la destinazione di quell’immobile al fine attuale, cioè scuola e a questo punto si taglia la testa al toro”.

L’infuocato consiglio comunale del 28 maggio 2019

Ai genitori preoccupati per la sicurezza della struttura, diceva poi: “L’amministrazione si è impegnata a garantire a quell’immobile la destinazione di scuola quindi, essendo proprietaria dell’immobile, garantisca quello che è obbligatorio per legge”.

Quello che accadde quell’anno, poi, fu che l’amministrazione fece eseguire i lavori necessari durante la pausa estiva e la scuola riaprì a settembre senza interruzioni.

Era però, dettaglio non secondario, il maggio del 2019. Le elezioni erano state vinte due anni prima appunto da Mario Landriscina e il consigliere comunale d’opposizione, aveva un plausibile interesse a sostenere chi avesse una qualsivoglia protesta da portare avanti contro l’amministrazione in carica, figurarsi i genitori di un’intera scuola. O forse, diamo il beneficio del dubbio, era genuinamente convinto del ruolo primario di una scuola elementare (oltretutto una tra le più didatticamente all’avanguardia della città) nel cuore del centro storico.

Poi però indossata la fascia tricolore, voilà, come per magia a soli cinque anni di distanza quella stessa scuola così fondamentale ecco che diventa un inutile peso e ci si accorge (sorpresa) che “negli ultimi 25 anni (venticinque, eh Ndr) c’è stato un tasso significativo di denatalità che ha portato i nati a passare da 935 a 536”, come si legge nel documento inviato dall’ex consigliere d’opposizione e oggi sindaco di Como Alessandro Rapinese al presidente provinciale Fiorenzo Bongiasca nel quale si comunica la decisione di chiudere questo plesso e altri non meno importanti, a partire dal prossimo anno scolastico 2025/2026. [Qui l’articolo completo]

Nello specifico, nei cinque anni trascorsi da quel discorso, la scuola di via Perti ha perso 20 alunni (da 134 dell’anno scolastico 2017/2018 ai 114 del 2022/2023 stando a quanto riportato nello stesso documento), numeri non trascurabili ma non proprio un’apocalisse. Così, nonostante gli interventi effettuati, oggi l’edificio necessita di lavori di sistemazione – che nessuno vuole mettere in discussione – definiti economicamente inaffrontabili (la stima è di poco più di 4 milioni di euro).

Quel che è certo è che la sicurezza dell’edificio non è seriamente opinabile, visto che tra due giorni i bambini torneranno sui banchi. Quindi non resta che pensare che ciò che in cinque anni e 20 alunni in meno è cambiato, è che l’idea che il centro storico continui a offrire servizi alle famiglie anche con scuole raggiungibili a piedi sia passata da “strategica” a cestinabile, liquidabile con una tabella che riporta la distanza tra quella scuola e altre possibili alternative come via Brambilla o via Fiume. Come se quelle scuole non fossero esistite anche nel 2019, quando salvare le elementari di via Perti era prioritario per l’allora semplice consigliere d’opposizione Alessandro Rapinese.

IL VIDEO DEL 28 MAGGIO 2019

LA LETTERA DI RAPINESE A BONGIASCA

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9 Commenti

  1. Questo è il risultato di chi nelle urne vota contro “qualcuno” e non “per qualcuno”…….chi è causa del suo mal pianga se stesso…..Como e i Comaschi si “meritano” senza alcun dubbio il Rapi……

  2. Esistono due Rapinese. Quello che quando è all’opposizione pensa (o finge di pensare) che le decisioni che riguardano scuole e bambini debbano essere prese da chi si occupa di scuole e bambini. E quello che quando è al governo pensa che non esiste decisione che non debba essere presa da lui, senza che nessuno si possa permettere non dico di dissentire ma neanche di parlare. Alessandro, candidati a provveditore e sei a posto. Ah no, sei senza laurea. Peccato …

    1. E’ lunga la giornata lavorativa vero, soprattutto impegnativa vedo? Non credo che commentare sui social e in particolare su queste pagine di Como Zero (che tu hai bannato e a cui non rilasci interviste men che meno rispondi alle loro domande) sia propriamente un’attività istituzionale!!
      Ricorda che sei pagato dai cittadini e non dalla tua azienda!
      Ah scusa ma tu sei il “padrone di Como”…
      Vedi però com’è bella la Democrazia, tu puoi liberamente scrivere e commentare su una pagina che hai attaccato e bannato e usufruirne per fare la TUA propaganda. Pensa che fortuna che hai e questo grazie alla trasparenza e alla democratica libertà di chi non ti sta bannando (in redazione di Como Zero). Potresti ripagarli, con la stessa trasparenza (che peraltro devi ai tuoi cittadini) rispondendo alle loro domande, pubblicando i risultati delle due tornate natalizie, così giusto per!

  3. allora doveva andare al potere, ha fatto lo stesso gioco sporco dei politici, punto! Dimettiti anche tu stai rubando legalmente soldi ai comaschi!

  4. Quando pur di arrivare al potere diventi tutto e il contrario di tutto!!!

    Ma il problema non è Rapinese, il problema è il suo elettorato che ha creduto nel cambiamento!!
    Che ovviamente è avvenuto per qualcuno che siede al suo fianco, per il resto della città….no!

    Meditate elettori del Rapi, meditate!!

    #rapiout
    #rapiclosed
    #rapigohome

  5. La coerenza e la parola data, queste sconosciute. In cinque anni ribaltata la considerazione del ruolo “impegnativo” dei consiglieri e delle loro mozioni, come la legalità e la necessità della funzione scolastica degli Istituti.
    Considerato anche il sostegno al proliferare degli affitti brevi e l’inerzia di fronte all’overtourism, pare deducibile la considerazione del Sindaco Rapinese per i contribuenti del Comune di Como. Anche i rincari e le sanzioni annunciate fanno parte di questa sua pittoresca visione.

  6. Sappiamo tutti che il Rapinese Sindaco non sia il Rapinese non sindaco. Sono due persone totalmente diverse che si basano su principi in parte opposti. Chi lo ha votato lo sta scoprendo giorno dopo giorno. Chi non lo conosceva prima non lo sa e magari non è così sbalordito (negativamente).

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