Cgil Como e Cisl dei Laghi hanno formulato alcune osservazioni sul nuovo regolamento TARI del Comune di Como, che sarà uno dei temi in discussione nella seduta del Consiglio comunale di Como di lunedì 3 novembre.
Le pubblichiamo di seguito.
Con l’approvazione del D.p.c.m. 24 del 21 gennaio 2025 e la conseguente delibera di Arera del luglio scorso, sono state definite le modalità applicative ed operative delle agevolazioni tariffarie in favore degli utenti domestici del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in condizioni economico-sociali disagiate.
E’stato introdotto quest’anno il bonus sociale rifiuti che corrisponde al 25% della Tari/tariffa corrispettiva dovuta ai nuclei familiari che hanno presentato all’INPS una DSU (dichiarazione sostitutiva unica) e ottenuto un livello di attestazione ISEE sotto la soglia prefissata di 9.530 euro (estesa a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico).
Il regolamento TARI del Comune di Como ad oggi in vigore, prevede che dal momento in cui sarebbe stato introdotto il bonus sociale sarebbe venuta meno l’esenzione locale per le utenze dei nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica attestata da un ISEE (indicatore della situazione economica equivalente) non superiore all’importo stabilito annualmente mediante la deliberazione di Consiglio Comunale di approvazione delle tariffe (oggi 8.000 euro).
I ritardi della regolamentazione nazionale combinati con l’applicazione del regolamento comunale hanno determinato che quest’anno le famiglie più vulnerabili economicamente si sono viste recapitare nel mese di agosto le notifiche di pagamento dell’intero importo dovuto, con indicazione di applicazione della riduzione del 25% relativa al 2025 sul prossimo anno 2026.
Fino al 2024, chi viveva in condizioni di difficoltà economica era completamente esentato dal pagamento della TARI. Con la nuova impostazione, invece, anche le famiglie più fragili dovranno pagare il 75% dell’importo.
Non ci si può limitare all’applicazione di un regolamento se questo crea iniquità. Se gli effetti ricadono proprio su chi ha meno, in un momento in cui aumentano i prezzi, i costi abitativi e le difficoltà legate al lavoro precario e ai bassi salari.
In previsione della prossima revisione e approvazione del nuovo regolamento TARI chiediamo di trovare una soluzione che assicuri un principio per cui le famiglie in condizioni di maggior fragilità socioeconomica non debbano vedere peggiorata la propria condizione a fronte dell’introduzione di nuove misure che si pongono proprio la finalità di contrastare la vulnerabilità.
Chiediamo quindi all’Amministrazione comunale di mantenere l’esenzione totale almeno fino a 8.000 euro di ISEE attraverso la costituzione di un fondo di solidarietà destinato a sostenere le famiglie vulnerabili, ad integrazione del “bonus sociale rifiuti”.
Tale misura nel garantire le tutele alle famiglie più fragili restituirebbe alla città un segnale concreto di attenzione verso chi vive in condizioni di maggiore fragilità.
Como è una città che accoglie turisti da tutto il mondo: proprio per questo deve saper accogliere anche chi, nella stessa città, affronta ogni giorno la fatica di arrivare alla fine del mese.
Pensiamo che tutti si debba operare per contrastare le forme di povertà e disuguaglianze crescenti e promuovere opportunità di crescita per tutti. Non si può accettare che le differenze economiche producano una distanza sociale e morale sempre più profonda.
CGIL e CISL Como chiedono dunque al Comune di rivedere il regolamento TARI e di aprire un confronto vero con le parti sociali per individuare insieme una soluzione più giusta e solidale.
Solo così Como si potranno rafforzare legami in una comunità che deve essere giusta ed inclusiva.
Paola Gilardoni, componente della segreteria della Cisl dei Laghi
Sandro Estelli, segretario Generale Cgil Como