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Cna e Confartigianato: “Turismo esploso, si scaricano sui Taxi di Como le colpe di un trasporto pubblico inadeguato”

Si è scatenata un’autentica bufera in questi giorni – anzi, in realtà da inizio estate – sul servizio Taxi a Como e provincia. Goccia che ha fatto traboccare il vaso di proteste e segnalazioni, l’iniziativa coordinata dall’avvocato Anna Scarrone assieme ad altri B&B di Blevio, pronti a organizzarsi per un servizio volontario di trasporto per i turisti.

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Oggi suona l’altra campana, per così dire, tramite una articolata nota congiunta di Cna Lario Brianza-Confartigianato Como che pubblichiamo integralmente di seguito.

In relazione agli articoli comparsi nei giorni scorsi sul portale Comozero, le rappresentanze sindacali della categoria di Cna e Confartigianato in modo unitario precisano che il servizio di trasporto pubblico a mezzo taxi e il rilascio delle licenze sono regolamentati per Legge, sia a livello comunale che nazionale. In particolare l’articolo 2 della Legge quadro 21/1992 recita:

2. All’interno delle aree comunali o comprensoriali di cui al comma 1 la prestazione del servizio è obbligatoria. Le regioni stabiliscono idonee sanzioni amministrative per l’inosservanza di tale obbligo.

Si sottolinea quindi che i tassisti hanno innanzitutto obbligo di servizio all’interno dell’area comunale di pertinenza. Il centralino del radiotaxi per contratto riceve chiamate e le smista in modo indifferenziato; la richiesta della destinazione è necessaria ai fini di una migliore organizzazione del servizio. Il numero delle licenze è contingentato e soggetto a specifiche regolamentazioni sia per quantità che per tipologia; l’aumento del numero di licenze è subordinato a una preventiva valutazione da parte dell’agenzia del Trasporto pubblico locale.

Però segnaliamo che a fronte di una escalation di aperture di strutture ricettive (hotel, B&B, case albergo ecc…) negli ultimi anni, non sono stati adeguati i servizi di trasporto che gravitano nel primo bacino. In particolare a Como sono attive 45 licenze che già erano considerate insufficienti ai tempi di Expo 2015; da allora nulla è cambiato.

Entrando nel merito, non ci risultano nuove licenze di trasporto pubblico taxi rilasciate a Como e comuni limitrofi. Pertanto il servizio taxi del capoluogo, unico organizzato nella provincia, si trova a dover sopperire alle esigenze dei turisti attratti negli ultimi anni dal brand Como Lake.

Si precisa che comunque il servizio prestato nei comuni al di fuori della città risulta spesso più economicamente vantaggioso per l’operatore, che non avrebbe quindi alcun interesse a rifiutare la corsa.

Il problema rilevato è quindi di carattere generale e relativo alla complessiva organizzazione del servizio di trasporto pubblico e non può essere scaricato sulla categoria.

Nella visione complessiva di un comparto comasco turistico in forte espansione, sarebbe stato meglio pensare all’adeguamento delle infrastrutture e dei servizi da un punto di vista quantitativo e qualitativo.

I colpevoli certamente in questo caso non sono coloro che erogano correttamente il servizio nel rispetto della normativa vigente.

Ricordiamo che per qualsiasi tipo di lamentela sul servizio il tassista è identificabile tramite targhetta apposta sul portellone posteriore con numero licenza e comune di rilascio o tramite targa dell’auto, e i relativi reclami vanno presentati alle Autorità competenti.

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4 Commenti

  1. Mi risulta che il Regolamento n. 21 / 1999 del Comune di Como per il trasporto di persone mediante il servizio di taxi preveda all’ art. 8: ” ….le prestazioni del servizio taxi per destinazioni OLTRE IL TERRITORIO REGIONALE sono facoltative ”
    Direi che i titolari della licenza rilasciata dal Comune devono attenersi a questo regolamento nel momento che hanno una richiesta da Como a Blevio o a Comuni limitrofi, e possono negare il servizio solo se la richiesta di trasporto va oltre i confini REGIONALI.

  2. Sempre colpa degli altri..
    1) chi cerca in taxi ha disponibilità economiche e esigenze di servizio esclusivo che nulla ha a che fare con il TPL
    2) Se le regole sono stringenti e le licenze sono poche è colpa Vs che negli anni avete fatto lobby x contingentare il rilascio delle licenze e esercitare un monopolio di pochi.

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