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Sanità

A Como nasce ‘l’ospedale per i turisti’. Accesso diretto, orari prolungati, numero verde: come funziona

A Como nasce ‘l’ospedale per turisti’. O meglio, una parte di ospedale e alcune procedure vengono completamente dedicate ai turisti. Como, che da anni vive un boom turistico senza freni, si prepara all’ennesima stagione dei record anche su un dei fronti più delicati in assoluto, la sanità. D’altronde, i numeri sono eloquenti e l’interrogativo connesso altrettanto: un milione di turisti (e più) nella bella stagione sul Lago di Como, ma quale tipo di servizio sanitario offre il territorio?

La domanda è stata posta a margine della presentazione dell’edizione numero dieci della Winter School di Motore Sanità a Villa Erba di Cernobbio (qui i racconti dal convegno). Il Lago di Como come noto ha ospitato per due giorni il gotha del settore sanitario, con alti esponenti politici e addetti ai lavori, come hanno spiegato Claudio Zanon, direttore scientifico di Motore Sanità e già direttore sanitario del Valduce e di Villa Beretta, insieme con Mariella Enoc, procuratrice speciale del Valduce, Gianluigi Spata, presidente provinciale e della Federazione regionale dell’Ordine dei Medici, Fiorenzo Bongiasca, presidente della Provincia di Como, Matteo Monti, sindaco di Cernobbio e Piero Bonasegale, direttore generale di Villa Erba.

Tornando alla domanda sui turisti, proprio il Valduce di Como ha avviato un’iniziativa dedicata dalla scorsa stagione, accolta al momento in modo un po’ tiepido. “Abbiamo scritto a tutti gli alberghi e anche alle altre strutture ricettive spiegando che il Valduce ha attivato un servizio dedicato per chi non rientra nel sistema sanitario nazionale – ha spiegato Mariella Enoc – la maggior parte dei turisti che arriva a Como ha una sua assicurazione sanitaria. Così abbiamo scelto di dedicare a loro un accesso diretto, privato anche con orari prolungati dall’ordinario, che non toglie però risorse all’utenza diciamo tradizionale. Abbiamo organizzato il servizio anche con personale in grado di parlare più lingue. La sperimentazione nella prima estate non ha dato un grande ritorno, ma questa primavera scriveremo di nuovo alle strutture ricettive. Chi viene a Como in villeggiatura deve sapere che anche dal punto di vista sanitario esiste un servizio dedicato, con numero verde che l’hotel può chiamare in ogni momento. Non si tratta però di una convenzione con le strutture alberghiere, a loro non chiediamo nulla”.

“Sarebbe bello che l’esempio del Valduce venisse seguito anche dagli altri ospedali del territorio – ha commentato Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici – Potrebbe essere un’ottima idea anche il coinvolgimento delle guardie mediche, che purtroppo sono poche, ma hanno spesso a che fare con i turisti”.

La carenza di personale è purtroppo un tema che si ripercuote su tutto il servizio sanitario. “Oggi il 5% degli italiani ha rinunciato a curarsi, si tratta di tre milioni di persone, lo ha fatto per i tempi di attesa che a volte non sono sostenibili e perché non è in grado di entrare in strutture private. Il Servizio sanitario nazionale va salvaguardato e salvato, anche facendo parlare maggiormente pubblico e privato. Serve pari dignità nella cura di tutti. Si deve però lavorare sui progetti e ripartire, non serve piangersi addosso. Personalmente credo nell’innovazione e nella tecnologia, anche nell’intelligenza artificiale, ma la relazione medico-paziente va mantenuta. Il 50% del lavoro di un medico è proprio sulla relazione e l’empatia che si crea con chi si guarda in faccia”.

“Dalla Sanità dipende il futuro di ogni persona – ha detto ancora Mariella Enoc – Dobbiamo continuare a curare tutti, ricchi e poveri, gratificare medici e infermieri con apparecchiature di ultima generazione ad esempio. E’ vero che in Svizzera o ad Abu Dhabi gli stipendi dei medici sono diversi, ma chi sceglie una professione sanitaria non lo fa certo per soldi. Viviamo in un momento di rivoluzione tecnologica che sulla Sanità potrebbe avere riflessi positivi simili alla scoperta dei vaccini. Vedo tanti giovani appassionati che si avvicinano alla professione, puntiamo su di loro. Sono la nostra speranza, investiamo su di loro”.

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10 Commenti

  1. Oltre a togliere risorse toglierà anche personale al pubblico. Basta aumentare un po’ lo stipendio e fornire un ambiente di lavoro meno stressante e scommettiamo quanti rimarranno in pronto soccorso al S.Anna?

  2. Da non crederci. Il pronto soccorso in particolare del S. Anna è un inferno anche a causa dell’afflusso indebito degli svizzeri e questi signori a chi pensano? Ai turisti! Per la rottura di un tendine si aspetta 7 ore per poi sentirsi dire ingessiamo, non operiamo perché è troppo vecchio e non vale la pena e questi pensano ai turisti! Questa novità non può passare come una apertura di vedute, un successo, questo è uno scandalo!

  3. Già vedo l’utenza “tradizionale” seduta per ore in attesa vedersi sorpassare con ampi sorrisi e cocktail di benvenuto con “l’accesso diretto” per i turisti alto spendenti.
    Sempre più imbarazzante.
    No al turismo a Como!

  4. “…..che non toglie risorse all’’utenza diciamo tradizionale”. Interessante. L’utenza tradizionale siamo noi cittadini comaschi, compreso quelli che fanno parte di quel 5% che ha rinunciato alle cure per le estenuanti liste d’attesa e per gli introvabili medici di base. I turisti, con polizza sanitaria privata, avranno un numero verde……sia mai che diventino come quel 5% e rinuncino a farsi curare. È triste dirlo ma con le nostre tasse si pagano le strutture, il servizio lo si paga a parte con le polizze sanitarie o aprendo il portafoglio. Ma perché a questo 5% oltre a rinunciare a farsi curare, non rinuncia, per disperazione, a pagare con le proprie tasse queste straordinarie strutture offerte da medici e ospedali “diciamo tradizionali” ai turisti con assicurazioni sanitarie?

  5. Cominciamo con i pronto soccorso a pagamento. E quale migliore occasione, per aprire le danze, dell’alibi dell’assistenza ai turisti danarosi? Due piccioni con una fava: gli alberghi che potranno vantare nelle offerte anche questa possibilità, e l’ospedale che creerà una testa di ponte, una prova suscettibile di allargamenti. Fantastico dove si dice che tutto ciò non sarà a scapito dell’utenza tradizionale.

  6. Già il turismo selvaggio è dannoso per gli abitanti, ci mancava pure togliere le risorse giá rosicate della sanitá.
    Grazie mille,
    Certo, a chi può pagare, come sempre, si spalancano le porte e si offre un ottimo trattamento. Complimenti.

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