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Sanità

Ats solo comasca. Gioia di Spata: “Assolutamente sì, lo diciamo dal 2015. Ecco come la nostra sanità può rinascere”

“E’ una cosa che abbiamo detto e scritto. Sono cose che come Ordine portiamo avanti dal giorno in cui la riforma è stata varata, nel 2015”.

Ricorderete le missive incendiarie inviate da Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei Medici di Como e della Lombardia, in pieno lockdown all’assessore al Welfare, Giulio Gallera (qui trovate una summa in diversi passaggi).

Scatenarono un putiferio. Nelle lettere, in nuce ma nemmeno troppo, era chiaro quel messaggio che in queste ore investe la politica ai più alti livelli regionali: l’Ats deve tornare a essere solo comasca e non quell’ibrido lariano-varesino (palesemente più sbilanciato sul secondo territorio) che è oggi. L’emergenza Covid, è il pensiero, ha mostrato tutta la debolezza di un sistema bifronte su due province.

Tema lanciato dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi (qui) e anticipato qualche tempo fa dal sottosegretario Fabrizio Turba (qui). Due comaschi, schieramenti alleati (Forza Italia e Lega), e una certa urgenza di tornare, pur con i dovuti assestamenti, al pre-2015 cioè prima che la riforma Maroni rivoluzionasse drasticamente la medicina del territorio in Lombardia.

Progetto abortito già in parte nel comasco con il ritorno della sanità del centro lago alle competenze di Ats Insubria. Risultato di una tutto sommato veloce, e efficace, battaglia.

Quando un popolo vince, è cosa fatta: la sanità del Centrolago torna a Como 

Data la premessa, visto il tema di recentissimo sviluppo, ecco che in queste ore diventa centrale comprendere il pensiero dei medici di medicina generale quelle figure centrali, organiche al territorio, troppo sottratte alla relazione diretta con il cittadino. Come la pandemia ha chiaramente evidenziato obbligando l’utenza a riversarsi sugli ospedali. Con i drammatici risultati che abbiamo raccontato per tre mesi.

Presidente Spata, che dice di questa emancipazione da Varese scoperta adesso anche dalla politica?
E’ una cosa che abbiamo detto e scritto, sono cose che come Ordine portiamo avanti.

Cosa serve?
Quanto ci interessa è la riforma del territorio e ci stiamo lavorando. Così non va e il Covid lo ha evidenziato. Serve creare un’Aggregazione di Funzioni Territoriali, cioè strutture prossime al territorio in grado di captarne le esigenze e di rispondere. Ovviamente in accordo con Ats ma le Aft sono essenziali.

Mai sperimentate?
Non ci sono. C’erano nella riforma Maroni, e sono state teorizzate anche prima. Poi niente.

Come funzionerebbero?
Devono essere diverse sul territorio e coordinate ciascuna da un medico. In questo modo si crea monitoraggio, si comprendono le esigenze, si stabiliscono regole uguali per tutto. In questo modo si potenzia la medicina che peraltro ha bisogno di medici di medicina generale. Ma servono borse di studio e il decreto Rilancio non le ha considerate. Ha lavorato solo su infermieri e specialità ma non sul territorio. Comunque questa è la prima cosa e stiamo lavorando con Regione Lombardia.

E la separazione di Como da Ats da Varese?
Io sono favorevolissimo già dal 2015. All’epoca così si espressero medici, infermieri, farmacisti, sindacati, federfarma e altri. Si scrisse a Maroni evidenziando la contrarietà anche allo smembramento del lago, almeno quello è tornato.

Invece è nata…
Questa grossa Ats decentrata su Varese. Non va bene servono interlocutori sul territorio.

Quasi un ritorno alle vecchie Asl.
Ragionato su quanto accade oggi, a quanto serve ma certo qualcosa di simile con distretti e capillarità.

D’accordo con Fermi, dunque.
Noi non siamo un organo politico, sia molto, molto, chiaro. Abbiamo le nostre idee, se poi la politica, da un lato o da un altro, aderisce al nostro pensiero ci fa piacere, ma non stiamo con qualcuno. Detto questo Alessandro Fermi ha sempre sostenuto questa cosa e ci ha messo la faccia, lo riconosco.

Le puntate precedenti:

Ats solo comasca. Turba, ‘papà’ dell’idea: “Una riforma veloce e condivisa coi medici di base. Ma non butto via il lavoro di Maroni” 

Clamoroso Fermi: sconfessa la riforma Maroni e chiede una Ats solo comasca. “Con Varese è troppo grande”  

Ats solo comasca. Dopo Fermi, ironia di Braga: “Fa piacere si accorga adesso che la sanità lombarda non funziona” 

Ats solo comasca, Orsenigo (Pd) su Fermi: “Cenere sul capo tardiva, solo una furbata elettorale”. Erba (M5S): “Serve riforma profonda” 

Ats solo comasca. Sì entusiasti e bipartisan: Airoldi (Erba): “Dove devo firmare?”. Moretti (Olgiate): “Finalmente, non siamo i fratelli minori” 

CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DA COMO, LOMBARDIA E TICINO

 

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Un commento

  1. Ma Spata ricorda che Fermi ha votato la riforma della sanità lombarda nel 2015? Rispetto il Dottore che ben ha messo in luce le criticità sanitaria durante il Covid ma forse c’è un po’ di memoria corta?

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