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Attualità, Sanità

Gravedona, l’ombra della chiusura sul punto nascite. Durissimi Bongiasca, Fermi e Robba: “Se vero, decisione sciagurata”

E un documento molto duro quello firmato in queste ore da Mauro Robba, Presidente della Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, in rappresentanza dei Sindaci dei Comuni di Cremia, Pianello del Lario, Musso, Dongo, Stazzona, Garzeno, Gravedona ed Uniti, Peglio, Livo, Dosso del Liro, Domaso, Vercana, Gera Lario, Trezzone, Montemezzo e Sorico, Fiorenzo Bongiasca, Presidente della Provincia di Como e Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione della Regione Lombardia. i tre esponenti intevengono sulle notizie circolate nelle settimane scorse circa la possibilità che il Punto nascite dell’ospedale Moriggia Pelascini di Gravedona e Uniti possa chiudere. Si legge: “A tal proposito, i rappresentanti delle realtà Istituzionali locali denunciano la gravità di una eventuale sciagurata decisione che depaupererebbe ulteriormente non solo il territorio dell’Alto Lago di Como, ma un intero e vasto comprensorio che abbraccia anche la bassa Valtellina, la Valchiavenna, le Valli del Lario e del Ceresio di un essenziale servizio di carattere sanitario e sociale”.

Ma ecco, e consigliamo di leggerlo, il documento completo firmato dai tre:

OSPEDALE PUNTO NASCITE

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5 Commenti

  1. È interessante la firma di Fermi. Ma non fa parte della maggioranza leghista in Regione? E allora perché protesta indignato e non provvede a risolvere il problema intervenendo “energicamente” 😊 contro la scelta di Bertolaso/Fontana? Oppure ha già chiesto troppo con il ripopolamento del lavarello e non vuole sembrare petulante? Il peso di Fermi nella Lega sta al peso di questa lettera nella riapertura del punto nascite……per intendersi zero sta a zero!

  2. È incredibile come colui che fu in An, poi Pdl, quindi Forza Italia ed infine (per ora) Lega sia sempre in primo piano. Forte del suo assessorato all”inutilita (altro che ricerca) eccolo combattere per Gravedona. Forse occorre ricordare come in tempi non lontani difese la riforma della sanità a livelllo regionale e che portò alla distruzione dell’ospedale di Menaggio

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