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Como, in 25 anni gli ospedali hanno perso la metà dei posti letto: che cosa sta succedendo

Tutti si chiedono se il Sant’Anna nuovo, l’ospedale nato a San Fermo della Battaglia nel 2010, sia stato correttamente programmato per numero di letti di degenza. Ne mancano sempre infatti. Non è solo impressione degli utenti saltuari, ma anche degli operatori, fin dai primi giorni di utilizzo. Il nosocomio precedente, quello sulla via Napoleona, quando era totalmente operativo, con tutti i suoi padiglioni contava oltre 1.000 posti letto, mentre adesso, tra aperture e chiusure stagionali, sono poco più di 600, a disposizione per ricoveri di malati nella nuova struttura.

Il problema non è solo dell’Asst Lariana, anche il Valduce ne ha progressivamente ridotti tanti, senza contare Cantù, Erba e la trasformazione in essere di Menaggio e quella pregressa di Mariano Comense. Possiamo tranquillamente dire che la disponibilità dei posti letto per la provincia di Como si è dimezzata nell’ultimo quarto di secolo.

Non siamo i soli. Il fenomeno è di tutta Italia, che attualmente (per la verità il dato è di Eurostat del 2022) conta 257 posti letto ogni centomila abitanti. La Lombardia è in linea con il resto della nazione, con una programmazione di 300 letti per acuti e 70 (sempre per 100.000 residenti) per riabilitazione e lungodegenza, deliberata nel 2015. In seguito sono poi scesi per motivi vari, compresa l’istituzione degli ospedali di comunità, tipo ora il Sant’Anna vecchio per intenderci, nati e cresciuti tra luci e ombre negli ultimi due anni. Ma la domanda è: bastano questi posti all’attuale domanda sanitaria? È chiaro che no.

In passato sono calati per numero i posti di degenza soprattutto per due motivi. Da un lato le avanzate tecnologie che consentono ricoveri sempre più brevi, soprattutto nel campo chirurgico. Ricordate, soprattutto voi “boomers”, una degenza per appendicite in gioventù? Non prima di 5 giorni prima di togliere i punti, ma soprattutto, si “apriva la pancia” per qualsiasi intervento addominale, o il torace per polmoni e mediastino. Adesso con la chirurgia laparoscopica è cambiato tutto e i tempi di recupero si sono accorciati.

Lo stesso per l’urologia, l’ortopedia, la ginecologia, l’oculistica. Tante operazioni si fanno in “day surgery” o addirittura ambulatorialmente, o non si fanno del tutto, vedi in campo oncologico, dove le terapie sono cambiate. Il secondo motivo sta in abitudini socio-sanitarie profondamente modificate. Ricordate? Si andava in ospedale per “fare gli esami”, per accertamenti, per “riprendersi”. Ora soprattutto le strutture diagnostiche sono quasi del tutto complete a livello ambulatoriale, se non serve invasività o sedazione particolare. Non si è tenuto conto però dell’aumentato invecchiamento, e di conseguenza dell’estrema fragilità e plurimorbilità della popolazione.

Di più, non sono stati ridotti i soli posti letto per acuti chirurgici, ma di ogni tipo, anche medico, mentre per riprendersi da una polmonite serve lo stesso tempo di 30 anni fa, con l’aggravante che chi ne è affetto soffre, a causa dell’età, di altre 3-4 malattie croniche che ne ritardano la guarigione. Soprattutto non si capisce perché la Germania, per esempio, che sì, forse non è più vecchia dell’Italia, mantenga 573 posti letto per centomila abitanti.

O il Belgio 487, la Polonia 437, per stare in Unione Europea. Insomma, perché il nostro Paese è al 18esimo posto della classifica continentale, pur essendo quello più anziano? La Lombardia paga poi un altro prezzo, quello di assorbire più “fughe sanitarie” di qualsiasi altra regione italiana. Cioè tanti cittadini di altre parti della nazione che vengono a curarsi da noi. Questo ci riempie di orgoglio e lusinghe oltre a farci pensare di essere dotati dei migliori operatori sanitari. Sull’organizzazione ci permettiamo invece di storcere il naso, e i posti letto cronicamente mancanti ne sono tra gli indicatori più evidenti.

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8 Commenti

  1. Gli sbagli sul “Nuovo Sant’Anna” sono molteplici ed evidenti ma credo che ormai i Cittadini comaschi lo sappiano bene. Spero che, almeno questa volta, a qualcuno non venga in mente di dare la colpa al nuovo Sindaco o al governo in carica.

  2. Vogliono costringerci a ricorrere alla sanità privata e ci stanno riuscendo. Recentemente mi sono infortunato sul lavoro, tutte le visite e gli esami li ho dovuti fare privatamente. Se avessi aspettato il pubblico dopo 4 mesi ancora non avrei saputo della frattura, dato che al PS non se ne sono manco accorti e per loro era una semplice botta.

  3. Pure la Polonia ci sta davanti (con un’età media tra le più basse in Europa). Ma non si vergognano? Una politica fatta da miserabili solo capaci a pensare a mangiare a scrocco alle sagre locali. Pezzenti e basta

  4. Votateli anche quando sarete moribondi mi raccomando. Tra l’altro se si sono dimezzati i posti letto DOVE E COME VENGONO SPESI I MILIARDI DI EURO RISPARMIATI??
    CON MILIARDI RISPARMIATI SI DOVREBBERO AVERE VISITE SPECIALISTICHE IN UN ATTIMO???
    MA ACCADE IL CONTRARIO.
    PERCHÉ???
    CHE SIA TUTTO PILOTATO AD ARTE??

  5. Continuate a votare sempre gli stessi ……. assessori alla sanità tipo Gallera ….poi quando si và al voto …sempre gli stessi ……chi è causa del suo mal pianga se stesso ….cari Comaschi e cari Lombardi…….

  6. Al di là della triste constatazione che, nella Sanità, anche in Lombardia e soprattutto a Como, siamo sempre più vicini ai Paesi del Terzo Mondo piuttosto che ai Paesi Industrializzati, la drastica riduzione dei posti letto, oltre ovviamente ad essere correlata ai continui tagli alla spesa per la sanità da parte dello Stato italiano, deve anche essere letta nella volontà di spostare sempre più nell’ambito privato le cure sanitarie. Resta da chiedersi come tutto questo possa essere sostenuto dalle famiglie, posto il fatto che il ceto medio è scomparso e che si arriva sempre più a fatica a fine fine mese. Aggiungiamoci l’imposizione verso la sostenibilità Green, che ha costi proibitivi e che renderà definitivamente povera la metà della popolazione, appare evidente che il futuro sarà nero.

    1. Quando il vecchio ospedale è stato spostato e il nuovo è stato progettato, si era già evidenziato che i posti letto sarebbero drasticamente diminuiti, ma nessuno si è preoccupato 😟

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