Nel punto settimanale sull’andamento della pandemia organizzato da Ats Insubria, è emersa una preoccupazione per l’aumento dei contagi a Como e Varese nell’ultima settimana.
In particolare, 1.510 a Como e 1.884 a Varese – la scorsa settimana erano 898 e 1.016. Anche la percentuale di positività dei tamponi è aumentata nei due territori, passando dal 14,1% al 15,6% e dal 12,1% al 12,8%.
“Purtroppo notiamo un balzo dei casi di Covid che ci fa preoccupare – ha spiegato il direttore sanitario Giuseppe Catanoso – è un andamento che si sta verificando in tutta la Regione Lombardia. Cercheremo di bloccarlo in qualche modo”.
Per quanto riguarda le scuole, le quarantene sono nuovamente aumentate. “La situazione continua a essere impegnativa – ha sottolineato Catanoso – abbiamo un numero non indifferente di quarantene, oltre 3mila. Ma c’è una lievissima riduzione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado”.
Dopo le misure prese nel Comune di Viggiù, che al momento si trova in Zona Rossa, dal prossimo sabato partirà una vaccinazione d’emergenza di massa. “Su 90 casi riscontrati in paese ce ne sono 3 di variante inglese, 13 di quella scozzese, 5 non note ma che presentano lo stesso tipo di mutazione e 7 normali, 58 non sequenziate poiché a bassa carica virale – ha specificato Catanoso – per questo, Regione Lombardia ha deciso di fare una vaccinazione di massa su tutta la cittadina. Dobbiamo riuscire a bloccare il più possibile la diffusione di queste varianti”.
Sabato mattina, quindi, partirà la vaccinazione – che non verrà effettuata sui soggetti positivi. Verranno dapprima vaccinati i residenti over80, a seguire sabato e domenica la fascia di popolazione dai 66 ai 79 anni, da lunedì quella dai 18 ai 65 anni. Verranno utilizzati vaccini Moderna e AstraZeneca. Saranno presenti infermieri e personale medico delle Asst del territorio, i medici di medicina generale, personale amministrativo di Ats Insubria. Gli allettati o coloro che non possono essere trasportati verranno vaccinati presso il proprio domicilio, dal medico di base.
“Viggiù è un caso a sé – ha aggiunto Catanoso – ma se dovessimo avere la stessa impennata di contagi in un altro Comune, attueremo un sistema di gestione simile. Il contenimento deve esserci, mentre la vaccinazione è quanto ci permetterà di fermare il virus che comunque non scomparirà, diventerà un’influenza come diffusione e capacità. Viggiù rappresenta in piccolo quello che dovrà avvenire in tutta Italia, è un po’ un laboratorio per capire se la strategia sta funzionando”.
In questo momento, inoltre, Ats Insubria sta organizzando le vaccinazioni a domicilio. Individuati, per ora, circa 10mila assistiti non trasportabili per la loro condizione di salute: circa 3.500 persone per Como e 6.500 per Varese. La sperimentazione è stata avviata ad Appiano Gentile e nei Comuni limitrofi, mentre la settimana prossima partirà nell’Erbese. Successivamente, compatibilmente con la disponibilità del vaccino, si allargherà ad altri territori di Como e Varese.